P300.it ha visitato l’archivio storico della Benetton. Un viaggio tra i ricordi e monoposto storiche di quello che fu il team trevigiano
A Castrette di Villorba, in provincia di Treviso, c’è un luogo esclusivo, quasi mistico, nella sede della Benetton Group. L’archivio storico dell’azienda trevigiana racchiude tutta la storia sportiva e imprenditoriale del marchio nato quasi 50 anni fa.
Un luogo non accessibile durante tutti i giorni, se non durante qualche apertura straordinaria. P300.it ha avuto la possibilità di visitarlo, soffermandosi in particolare nella zona che racchiude le monoposto di F1, per rivivere e toccare con mano macchine e colori che hanno attraversato gli anni 80, 90 e inizio 2000.
L’impatto visivo per un appassionato in particolare è eccezionale, perché le monoposto presenti nell’archivio sono disposte come un ipotetica griglia di partenza partendo dalle prime di metà anni 80 fino a quelle di epoche più recenti.
In particolare l’esposizione è composta da:
Tyrrell 011 (vittoria Detroit Alboreto 1983), Alfa Romeo 184T, Toleman TG185 (qui per leggere la storia che vi avevamo raccontato di quella monoposto), Benetton B186, B187, B188, B189, B190, B191, B192, B193, B194 (primo mondiale con Michael Schumacher), B195 (secondo mondiale con Schumacher e primo e unico titolo costruttori), B196, B197 (ultima monoposto vincente) e B198.
All’appello mancano le monoposto del 1999, 2000 e 2001, ultima stagione di fatto del team in F1. L’acquisto ad inizio stagione da parte della Renault avrebbe portato, qualche anno dopo, alle vittorie con Fernando Alonso e sempre con Flavio Briatore al posto di comando.
Fanno parte dell’archivio fotografie dell’epoca e soprattutto i trofei degli anni magici, come quelli delle vittorie nel 1994 o quello di Suzuka 1989, prima e unica vittoria di Alessandro Nannini in F1 in una gara passata alla storia per la squalifica di Ayrton Senna dopo il contatto con Alain Prost.
Anche la coppa costruttori del 1995 fa bella mostra nelle teche che mostrano i successi della Benetton in F1. Quello che colpisce particolarmente di questa esposizione è l’autenticità rimasta intatta delle monoposto. A differenza di altre che partecipano attivamente a gare o manifestazioni, hanno mantenuto ogni dettaglio dell’anno in cui hanno gareggiato. Nel trentennale del primo mondiale di Michael Schumacher del 1994 ci sembrava giusto rendere omaggio ad un team che ha di fatto scritto pagine della storia della F1.
Segue una gallery della visita.















































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