F1 | Verstappen – Mercedes: non è stato 2025, può essere 2026? E perché non 2027 con Aston?

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 2 Luglio 2025 - 12:30
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | Verstappen – Mercedes: non è stato 2025, può essere 2026? E perché non 2027 con Aston?
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Negli ultimi giorni e, soprattutto, ieri sera, quella che potrebbe essere la trattativa dell’anno è tornata in auge

Un anno fa, quando il mercato della F1 era stato da poco sconvolto dall’annuncio del passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari, avevamo parlato del caso Verstappen – Mercedes. Toto Wolff non aveva ancora sciolto la riserva sul futuro compagno di George Russell: Kimi Antonelli era un’opzione da valutare soprattutto per la sua giovane età.

L’idea Verstappen, dieci anni dopo un primo tentativo andato a vuoto, poteva essere percorribile anche se, al tempo dell’articolo, Red Bull non era ancora entrata nella crisi che avrebbe conosciuto da maggio in poi. I tasselli del puzzle si sarebbero poi composti con Kimi effettivamente promosso al fianco dell’inglese e Max ancora a Milton Keynes; dove, attualmente, la stagione sta iniziando a prendere una piega difficile per il quattro volte iridato, soprattutto dopo quanto successo in Austria.

Riscoppiano le voci

Nella tarda serata di ieri Sky Sport Italia ha riportato in auge la notizia dei contatti tra il quattro volte iridato e la Mercedes. Contatti che non sono stati negati, durante il weekend austriaco, da parte di Toto Wolff con George Russell che sembra tutto tranne che ignaro della situazione. Una condizione descritta però come “normale”, appartenente ad una fase della stagione in cui è lecito avere discussioni anche superficiali sui possibili movimenti di mercato, da non confondere con vere e proprie contrattazioni.

Russell dice di non sentirsi in pericolo e, sulla carta, potrebbe anche avere ragione. Il suo 2025 da prima guida, dopo l’uscita di Hamilton, non è certamente negativo anche alla luce di un triennio nel quale ha corso per lo più meglio del sette volte iridato. Due settimane fa ha vinto la prima gara dell’anno per il team di Brackley e, in generale, sta rendendo quanto il team si aspetta da lui.

Uno dei dettagli che porta alle voci degli ultimi giorni è, sicuramente, la scadenza contrattuale dell’inglese, fissata al termine di quest’anno. Il suo contratto era stato rinnovato nell’estate del 2023 insieme a quello di Hamilton, con l’iridato che aveva poi deciso di restare un anno solo. Ma quanto un (altro) ribaltone di mercato come questo potrebbe essere possibile?

L’incognita 2026

Già da tempo si dice che Mercedes, così come nel 2014, sarebbe avvantaggiata dal punto di vista della Power Unit in quello che sarà il nuovo ciclo tecnico, sul quale aleggiano diverse preoccupazioni. La FIA ha diramato le giornate di test, salite da tre ad undici, per la valutazione delle nuove monoposto. Ma i dubbi restano, con diversi piloti che si sono detti confusi dopo le prime simulazioni, compresi Verstappen e Leclerc.

Se la voce sulla PU Mercedes fosse fondata, ecco che puntare un sedile di Brackley (quello di Russell al 99%, Kimi non è in discussione) potrebbe essere una mossa sensata: soprattutto in considerazione del fatto, lato Verstappen, che dal prossimo anno Red Bull perderà il supporto di Honda, pronta ad accasarsi in Aston Martin, passando a fare tutto in proprio in collaborazione con Ford.

Avrebbe davvero senso, però, fare un salto nel buio nel 2026 con il rischio di trovarsi in un’altra situazione difficile e, soprattutto, senza via d’uscita? Le voci sono una cosa ma di queste la pista, genericamente, non si interessa. Per quanto Verstappen si porti sulle spalle i gradi di numero 1 sulla griglia, la mossa Mercedes potrebbe avere senso solo e soltanto per due motivi. Il primo nel caso in cui i rapporti con Red Bull fossero completamente logori; cosa che, apparentemente, non sembra.

La stessa situazione pare esistere tra l’altro in Mercedes: Russell e il team di Brackley si conoscono da anni, l’inglese è stato “allevato” dagli inglesi sin dalle categorie minori ed è difficile immaginare che, nonostante si parli di Verstappen, possa essere sacrificato da un momento all’altro come è stato fatto, ad esempio, dalla Ferrari con Sainz.

Il secondo motivo potrebbe essere rappresentato da possibili preoccupazioni lato PU per Verstappen ed il suo entourage. Come detto, diventare anche motoristi non è cosa da poco e, in una situazione come quella che sta vivendo il team di Milton Keynes attualmente, aggiungere ulteriori preoccupazioni (o essere già al corrente di qualche ritardo o difficoltà) potrebbe spingere a fare quattro chiacchiere con altri team.

Dal punto di vista di Mercedes, il team di Brackley ha davanti a sé l’esempio per cui non sarebbe necessario avere Verstappen in squadra per puntare ai titoli. McLaren (motorizzata Mercedes, tra l’altro) è ampiamente in testa al campionato costruttori e la lotta iridata per quello piloti sembra sempre più ristretta a Norris e Piastri. La coppia Russell – Antonelli, con una monoposto da mondiale, non farebbe probabilmente peggio, a parte l’anno da rookie dell’italiano.

L’opzione Aston?

Strategicamente parlando, la mossa Mercedes avrebbe senso solo con la matematica certezza di avere in mano materiale da mondiale. Se non fosse così, rimanere fermi in Red Bull nel 2026 senza “rischiare oltre misura” offrirebbe la possibilità a Verstappen e al suo team di valutare dove spostarsi sulla base delle prime gare del nuovo ciclo tecnico. Rischio per rischio, potrebbe valere la pena non muoversi, anche al costo di non essere competitivo, per poter scegliere poi il team migliore per il futuro. D’altronde, un contratto c’è (fino al 2028) e Red Bull sarebbe comunque a sua completa disposizione ancora per una stagione.

Immaginando uno scenario simile, tornerebbe in auge l’opzione Aston Martin, il team che, più di tutti, sta scommettendo sulla nuova era tecnica e che si è rafforzato con due nomi che Verstappen conosce bene: Honda e, soprattutto, Adrian Newey. Anche in questo caso si è già parlato delle possibilità economiche di tutto rispetto di Lawrence Stroll il quale, dopo aver messo al sicuro i servizi del Genio e della PU che ha vinto sei titoli negli ultimi quattro anni, potrebbe tentare l’all-in con il pilota numero 1; replicando, dopo trent’anni, le dinamiche da dream team che avevamo visto in Ferrari con gli arrivi dei vari Schumacher, Brawn e Byrne.

Ripensando alle congetture, alle opportunità e alla situazione attuale, forse una mossa Aston potrebbe avere ancora più senso di quella Mercedes, soprattutto viste le tempistiche. Accasarsi da Stroll nel 2026 rappresenterebbe un salto nel buio ancora maggiore rispetto a quello di Mercedes (ma solo per le voci sulla PU). Ma se, sin da subito, Newey dovesse imprimere il suo marchio sulla futura AMR26, il 2027 potrebbe rappresentare davvero l’anno buono per vestirsi di verde. Al posto di? Beh, con una Aston competitiva per mano di Adrian è difficile dubitare che Alonso scelga di smettere, nonostante l’età. Il sacrificato dovrebbe, quindi, essere Stroll figlio, Lance. Difficile? Forse di più, ma sono i risultati a dire che non si può continuare così, soprattutto se si vuole puntare al titolo.

Aston Martin, oltretutto, tornerebbe utile anche nel caso in cui l’incredibile passaggio di Verstappen in Mercedes avvenisse, con Russell costretto a cercare un altro posto in fretta. McLaren e Ferrari sembrano blindate almeno per il 2026: quale team di livello resterebbe disponibile? Proprio quello di Stroll padre. E, anche in questa situazione, dovrebbe essere il figlio ad essere sacrificato.

Al di là della lotta iridata, anche il mercato estivo promette di regalare qualche perla. Non ci resta che attendere.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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