L’olandese ricorda l’incidente della Copse e i problemi dei mesi successivi. Non ne aveva mai parlato
In un’intervista rilasciata al sito di Red Bull, Max Verstappen ha ammesso dopo tre anni di aver sofferto di problemi di visibilità dopo l’incidente del 2021 a Silverstone. La toccata di Lewis Hamilton alla Copse spedì l’olandese contro le barriere nel corso del primo passaggio, con un impatto di 51G che costrinse l’olandese ad una breve visita in ospedale prima di essere dimesso. Hamilton avrebbe poi vinto la gara davanti a Charles Leclerc, nonostante la penalità di 10 secondi comminata dagli Steward per aver causato l’incidente.
Dopo tutto questo tempo, Verstappen ha ammesso di aver dovuto lottare, oltre che con il sette volte iridato, anche con alcuni problemi di visibilità, “Soprattutto su tracciati ondulati/sconnessi o con molti cartelloni pubblicitari a lato della pista”.
Un esempio è quello di Austin, pista storicamente caratterizzata da molti bump e da variazioni altimetriche nel primo settore, dove l’olandese ha vinto il GP degli Stati Uniti di quell’anno (24 ottobre, oltre tre mesi dopo) con pochissimo margine proprio davanti a Lewis. “In quella gara non ho combattuto solo contro Lewis, ma anche contro le immagini sfocate. Era come guidare un motoscafo a 300 km/h! Non l’avevo mai detto prima, ma per alcuni giri è stato così brutto che ho seriamente pensato di fermarmi”.
L’olandese continua: “L’unica cosa che mi ha aiutato è stata concentrarmi sul respiro con Lewis che mi pressava da vicino. Fu una vittoria importante, di cui avevo disperatamente bisogno nella lotta per il mondiale”.
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