Con un lungo discorso Max Verstappen, al termine della gara di Las Vegas, ha spiegato il suo pensiero riguardo l’attuale gestione della F1
Il weekend di Las Vegas di Max Verstappen era iniziato con il botto nelle dichiarazioni del giovedì, nelle quali si era detto fondamentalmente contrario allo show messo in piedi da Liberty Media per questo nuovissimo evento.
L’olandese aveva rincarato la dose nel corso della tre giorni risparmiandosi solo nelle dichiarazioni pre podio e poi, nella conferenza stampa finale con Leclerc e Pérez, ha finalmente potuto spiegare dettagliatamente il suo pensiero riguardo l’attuale gestione della F1 e non solo dal punto di vista tecnico.
Quello che vi riportiamo, tradotto, è l’intero discorso dell’olandese.
“Potrei andare avanti per molto tempo. Credo che una parte di show sia importante ma a me piacciono le emozioni. Quando ero un bambino mi sono innamorato delle emozioni dello sport e non dello show attorno, perché in quanto pilota non dovrebbe mai interessare.
Una macchina di Formula 1 su un circuito cittadino non si esalta, non è divertente da guidare, credo che ci vogliano dei veri circuiti. Quando vai a Spa o a Monza questi posti ti danno emozioni e passione: per me vedere i fan in quei luoghi è incredibile e quando salto in macchina mi sento vivo, amo guidare in questo tipo di piste.
Capisco che i fan abbiano bisogno di avere qualcosa da fare nei pressi della pista, ma credo sia importante far capire loro cosa facciamo come sport, perché molti di loro vengono qui giusto per fare festa, bere, vedere un DJ all’opera o un’altra performance. Questo lo posso fare in qualsiasi parte del mondo, posso andare a Ibiza e sbronzarmi e passare dei bei momenti.
Ma questo è quello che succede. In realtà i fan diventano appassionati di cosa? Magari vengono qui a vedere i loro artisti preferiti, bere un paio di drink con i loro amici, uscire e avere una notte folle. Ma non capiscono quello che facciamo noi e gli sforzi che facciamo per rendere al meglio.
Credo che si debba investire più tempo nello sport, in quello che cerchiamo di ottenere come atleti. Quando siamo piccoli cresciamo col desiderio di diventare campioni del mondo, e se lo sport mettesse di più il focus su questo genere di cose, spiegando quello che fa un team, cosa ottiene, per cosa lavora, queste sarebbero cose sono molto più importanti da mostrare invece che mettere insieme degli show ovunque.
Non sono cose che mi appassionano, a me piacciono l’emozione e la passione. A me piace Las Vegas, ma non per guidare una macchina di Formula 1. Mi piace andare fuori, bere un paio di drink, puntare sul rosso, mangiare bene ma ripeto: emozione e passione qui non ci sono rispetto ai tracciati old school“.
Immagine: Media Red Bull
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