Il CEO della F1 conferma l’idea delle griglie invertite e spinge sul concetto di spettacolo a tutti i costi
In una lunga intervista a Motorsport.com, il CEO della F1 Stefano Domenicali ha chiarito ancora una volta la linea che il Circus targato Liberty Media seguirà in futuro.
Una linea già ampiamente tracciata nelle stagioni passate e che non potrà che evolversi. Nonostante le rassicurazioni passate sull’importanza della tradizione, la F1 che si prospetta protagonista nei prossimi anni è sempre più diversa e meno ancorata alle proprie radici.
Le Sprint fanno parte di questo rinnovamento: anche se al momento l’intenzione di andare verso la soluzione MotoGP (con Sprint ad ogni gara) non è contemplata, è probabile che si possa aumentare il numero delle gare corte arrivando ad un terzo di campionato. Ma non è tanto questo l’aspetto principale quanto la necessità di avere “spettacolo” a tutti i costì.
Da queste pagine abbiamo più volte espresso la profezia dell’arrivo delle griglie invertite ed è proprio Domenicali a confermare l’ipotesi. Il CEO della F1 sostiene che, dopo le critiche legate alla loro introduzione, il pubblico oggi apprezza le Sprint e che, quindi, la strada intrapresa è quella giusta. L’obiettivo, come detto, è lo spettacolo e, nel ragionamento Liberty Media, la griglia invertita è la soluzione.
Il tutto deriva dalla necessità (si dice per il pubblico, ma suona come una bugia a fin di bene per LM) di combattere sempre per qualcosa. In questa logica le prove libere rappresentano un elemento di disturbo (“I team investono tantissimo nelle simulazioni, il mio sogno è che ogni volta che si va in pista ci sia un qualcosa per cui lottare”). La preparazione del GP, insomma, diventa un elemento eliminabile dal weekend di gara, con una logica per cui gli assetti si preparano solo a casa e in pista si va solo per i punti o per i premi.
Notizia di oggi è che la F1 si incontrerà con le delegazioni del Ruanda per capire se è possibile creare un evento in Africa orientale. Il nodo calendario vede sempre più eventi cittadini (o pseudo tali) rispetto a quelli tenuti sui circuiti permanenti. Domenicali sostiene sia necessario un bilanciamento ma, negli ultimi anni, sono praticamente solo cittadini i circuiti entrati a far parte del calendario tra Baku, Miami, Las Vegas e Madrid che arriverà.
La linea, pertanto, è chiara. La F1 sarà sempre più diversa come il suo pubblico. Con buona pace dei vecchi appassionati.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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