Al pranzo con i media il Team Principal Ferrari, Fred Vasseur, ha parlato della stagione trascorsa anticipando qualche tema futuro
È un Fred Vasseur a tutto tondo quello che ha risposto alle domande di giornalisti italiani ed esteri al consueto incontro di fine anno con i media, per chiudere ufficialmente la stagione 2023.
Il pranzo si è aperto con un ricordo di Alberto Antonini, ex capo ufficio stampa del Cavallino (2015/2019) scomparso pochi giorni fa. Anche se va notato che, sui social, il team Maranello è stato criticato per non aver pubblicato nemmeno un breve messaggio di cordoglio.
Il Team Principal della Ferrari ha parlato della sua prima stagione in Rosso anticipando alcuni temi riguardanti il futuro, sia del Team di Maranello che della F1, che andiamo a riassumere per argomenti.
La stagione 2023 Ferrari
Il bilancio della stagione della Rossa è un bicchiere mezzo pieno, con un inizio difficile e un buon recupero nella seconda parte:
“Non abbiamo aspettato la fine della stagione per discutere del risultato finale. Non possiamo essere soddisfatti dell’inizio di stagione, abbiamo avuto problemi anche di affidabilità oltre che di performance, e sono stato il primo ad essere infastidito da questo. Ma la reazione e il fatto che abbiamo fatto diverse pole nelle ultime gare e che siamo stati in grado di essere vicini a Max in alcune occasioni è stato un passo avanti. Non ho bisogno che Vigna o Elkann mi dicano qualcosa, io non sono contento di essere arrivato terzo”.
A livello di strategie, il bilancio è positivo:
“Possiamo sempre migliorare e cercare di fare un lavoro più approfondito ma la strategia quest’anno è andata molto bene. Forse si può discutere di Austin quando Charles ha fatto uno stop ma era dovuto alle gomme più che ad altro. Non si ha mai la sfera di cristallo ed errori ce ne possono essere, ma sono contento del lavoro fatto in pista e in factory, l’atmosfera è serena ed è così che le decisioni buone arrivano
La griglia è così compatta che con due o tre decimi puoi cambiare completamente la fisionomia del weekend. Abbiamo portato un aggiornamento in Giappone, ma non è stato un grande update, credo ce ne sia stato un altro che ha avuto un maggiore impatto, credo a Silverstone. In generale credo che il cambiamento ci sia stato anche nelle track operation. Abbiamo sviluppato molto la macchina all’inizio della stagione, ma poi sul finire siamo stati più aggressivi. Per quanto riguarda il degrado, questo deriva anche dal fatto che stai spingendo più di quanto dovresti e non dalle caratteristiche in sé della macchina. È difficile da dire se abbiamo fatto un passo avanti su questo fronte, credo che in generale siamo migliorati come passo”.
Vasseur ha puntato il dito su un fattore chiave, il lavoro di gruppo:
“Abbiamo già cambiato alcune persone, non sono uno a cui piace comunicare queste decisioni e non lo farò in futuro. Non si tratta solo di me o di una persona singola, ma del gruppo e sono piuttosto contento della reazione del team durante la stagione. Abbiamo reagito bene, piloti inclusi, dopo i primi sei mesi difficili fino a Monza. Il grande step è stato fatto nell’approccio e nella mentalità, gli effetti di un singolo cambio si vedono dopo un anno, due o anche tre”.
Charles e Carlos, due piloti alla pari in attesa dei rinnovi
Uno dei grandi temi è stato quello legato al rinnovo di Charles Leclerc e Carlos Sainz (non presenti al pranzo), entrambi in scadenza alla fine della prossima stagione.
“Charles e Carlos hanno un contratto con noi fino alla fine del 2024. Abbiamo ancora settimane e mesi di fronte a noi. Vi avevo detto che avrei preso una decisione alla fine dell’anno, Devo ammettere che l’ultima parte della stagione è stata un grande caos per tutti, media inclusi. Abbiamo iniziato a discutere più tardi rispetto a quanto previsto, ma non è un problema, prenderemo presto una decisione. L’obiettivo è chiudere i contratti prima dell’inizio della stagione.
Abbiamo mostrato quest’anno che c’è un trattamento uguale per i nostri piloti, spesso sento discussioni sul fatto che Charles è il numero 1 e Carlos il numero 2 ma abbiamo dimostato (e Singapore è stato l’esempio perfetto) che non è così, quando abbiamo chiesto a Charles di dare una mano a Carlos l’ha fatto, hanno fatto un ottimo lavoro insieme”.
2024, le aspettative
La grande domanda: come sarà la Ferrari 2024? Intanto Vasseur ha confermato le indiscrezioni: “Sarà presentata il 13 febbraio, un giorno prima per essere pronti per il Bahrain”. Poi, il Team Principal ha parlato della nuova monoposto e di come vede la prossima stagione.
“Non so se rivoluzione è la parola giusta. Abbiamo lo stesso regolamento ed è il terzo anno. Dobbiamo fare uno step che non so quantificare. Stiamo cambiando tante componenti ma non so se può essere intesa come una rivoluzione. Siamo focalizzati su noi stessi, stiamo facendo passi avanti ma alla fine si tratta sempre di capire cosa fanno gli altri, se migliorano più di te passi per stupido altrimenti passi per eroe. La cosa più importante è spingere, sviluppare. I piloti sono dentro al progetto e sono coinvolti nello sviluppo e credo che stiamo andando nella giusta direzione. Non so gli altri se faranno meglio o peggio di noi, lo vedremo in Bahrain.
Non ho la sfera di cristallo, credo che in linea di massima ci sarà un livellamento delle prestazioni per la stabilità del regolamento e credo sarà difficile per Red Bull dominare come hanno fatto in questa stagione. Quando però hai un vantaggio così ampio puoi permetterti di pensare in anticipo all’anno successivo. Vedremo cosa succederà all’inizio della stagione. Ma non voglio pensare alla Red Bull, abbiamo da fare tanto per conto nostro. Abbiamo capito le debolezze della macchina di questa stagione e siamo concentrati nel correggere questi problemi, vedremo poi in Bahrain dove saremo.
Credo che il livello di infrastrutture sia ok, ma possiamo migliorare un po’ ovunque: il simulatore è un esempio, così come la galleria del vento”.
La pressione in Ferrari
“Dura non è la parola giusta, ma è stata una sfida perché sono arrivato tardi, è stata una grande mole di cose da gestire, capire, scoprire in un paio di settimane perché si era già ad un solo mese dalla presentazione della macchina e un mese e mezzo dall’inizio della stagione in Bahrain. Adesso sono in una situazione più gestibile, conosco quasi tutti in azienda e ho una migliore comprensione di tutto.
La pressione non voglio dire che sia la stessa ovunque ma è una pressione differente. Quando sei in un piccolo team si tratta di sopravvivere e lì la pressione è tanta. Alla Ferrari la pressione arriva molto da fuori, dai tifosi, ma questa è positiva. Monza è stata l’inizio della parte positiva della nostra stagione, i tifosi sono stati fantastici e questo ci ha dato molta energia ed è stato bello anche per me, questo weekend è stato il migliore per me a Monza”.
Per quanto riguarda il cambio di approccio di quest’anno bisogna prima di tutto capire il team e questo richiede tempo. Hai un gruppo di persone che lavora insieme da anni e quando arrivi devi capire come il gruppo lavora prima di prendere delle decisioni.
Cosa non va in F1?
A Vasseur è stato chiesto un commento – atteso – sulle polemiche di una settimana fa con l’indagine sussurrata e poi ritratta sui coniugi Wolff: “Credo che tutta questa storia sia imbarazzante per il nostro sport. La storia è iniziata con un articolo su un sito e credo che quando si parla di persone in quanto individui bisogna farlo con cautela”. Il TP Ferrari ha poi sottolineato l’unione dei Team a difesa di Toto e Susie Wolff, “un evento raro”. Poi, una battuta veloce ma chiara sulla questione Andretti (“C’è spazio per un 11° team se questo porta qualcosa alla F1″) e una riflessione su un paio di argomenti discussi in stagione
“Con la F1 Commission stiamo discutendo della coerenza delle decisioni. La cosa più importante è che i fan capiscano cosa stiamo facendo e le decisioni che la FIA prende in pista riguardo i track limits, il tempo limite in qualifica che è stato uno scherzo quest’anno, ci sono stati tantissimi piloti investigati e nessuno penalizzato, quindi o la regola è sbagliata o i commissari non la applicano. Non ha senso avere una regola che non viene seguita.
Credo che sia giusto cambiare la gestione del Parco Chiuso con le Sprint, perché se si deve bloccare l’assetto dopo la sola FP1 e c’è qualche problema poi diventa difficile gestire il weekend. Discuteremo poi di quali dettagli ma credo sarebbe giusto poter lavorare sul raffreddamento e sulle altezze da terra ad esempio.
Con una botta di nostalgia viene chiesto a Vasseur se sarebbe a favore della reintroduzione dei test privati. Ecco la sua risposta:
“Con l’attuale budget cap reintrodurre i test privati sarebbe difficile perché i costi sono altissimi. A volte si può immaginare che non avere possibilità di testare quando si hanno problemi significa faticare a recuperare terreno, così come è difficile quando la correlazione tra simulatore, galleria del vento e pista non è precisa in alcune aree della macchina, ad esempio il porpoising. Per dire, a Zandvoort abbiamo sacrificato FP1 e FP2 per fare test in vista della settimana successiva. Inoltre sarebbe difficile anche trovare del tempo, perché già si fatica quando bisogna organizzare i test per le gomme Pirelli in mezzo ai vari Gran Premi”.
2026 e un calendario sempre più ingombrante
Il 2026 è già un argomento di grande discussione sebbene manchino ancora due anni. Ecco come lo vede Vasseur:
“Il grande topic per me è il 2026, dobbiamo avere un regolamento forte dal punto di vista tecnico. Il cambio di regolamenti è un’opportunità per fermare un ciclo, dato che negli ultimi 25 anni siamo andati avanti a cicli di dominio da vari team. Sappiamo più o meno dove siamo in termini di motore, deployment di energia e cose così, ma quello che vogliamo è che nessuno inizi a lavorare in anticipo. Per fare questo vogliamo che il regolamento tecnico non arrivi prima di giugno 2024”.
Argomento calendario: nel 2024 si dovrebbe finalmente arrivare alle fatidiche 24 gare, che chiederanno un ulteriore sforzo a meccanici ed addetti ai lavori. Non sarebbe utile, anche per la salute di tutti, ridurre le gare? Ecco cosa ne pensare il TP Ferrari:
“Per prima cosa, per ogni gara che aggiungiamo al calendario abbiamo un extra budget. Siamo tutti concentrati sul fatto che dobbiamo avere il miglior approccio riguardo il lavoro dei meccanici perché sono parte delle performance e dell’affidabilità. Non è strano che ci siano stati più errori nei pit stop ad Abu Dhabi che in altri posti, perché tutti eravamo esausti. Dobbiamo pensare ad una rotazione o ad un gruppo di meccanici che si prenda cura delle monoposto quando tornano in Factory.
Ma credo abbiamo margine per gestire il tutto in modo migliore. Dobbiamo considerare che un paio d’anni fa stavamo faticando a trovare piste per correre, adesso abbiamo tantissime richieste e siamo nella condizione di poter fare 24 gare e magari di essere un po’ selettivi. Dobbiamo lavorare sul calendario, l’anno prossimo avremo una prima parte tutta ad est e poi dovremo gestire il riposo di meccanici e piloti, ma non penso che dobbiamo ridurre il numero di eventi”.
In conclusione
Qual è l’obiettivo per il 2024?
“Sarò soddisfatto se avremo fatto un lavoro migliore perché la cosa importante è migliorare. La lezione che ho imparato è che anche se ci si trova in una situazione non positiva bisogna stare calmi e proseguire step by step”.
Infine, nessuna promessa ai tifosi per le feste: “Non voglio promettere niente, vedremo se ci sarà un regalo di Pasqua…”
Leggi anche
Partecipa al sondaggio su P300.it
Il calendario completo del mondiale 2024
Tutte le ultime News di P300.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.