Uralkali, l’ex title sponsor della Haas, ha chiesto al team il rimborso dei fondi già stanziati per il 2022 e istituisce la fondazione a favore degli atleti russi esclusi a causa del loro passaporto.
In seguito alla conferenza stampa tenuta questa mattina da Uralkali e Nikita Mazepin, è emerso il dissenso da parte della compagine russa in merito alla cancellazione unilaterale dell’accordo con il team Haas in F1, terminato per l’appunto a causa dello scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia avvenuto due settimane fa. Come riportato nel comunicato dell’azienda di Dmitry Mazepin, padre dell’ex pilota Haas, la rescissione è stata “irragionevole” oltre a rimarcare il fatto che “lo sport dovrebbe sempre essere libero dalla politica e dalla pressione di fattori esterni”.
In seguito a queste decisioni da parte della squadra di Gene Haas, Uralkali afferma di “voler proteggere i suoi interessi in linea con le procedure di legge applicabili, riservandosi il diritto di dare il via a un processo giuridico, chiedendo i danni e il rimborso delle significanti cifre che Uralkali ha pagato per la stagione 2022 di F1”.
Il comunicato aggiunge: “Dato che la maggior parte dei fondi della sponsorizzazione, per la stagione 2022, sono stati già trasferiti ad Haas e dato che il team ha terminato l’accordo precedentemente alla prima gara dell’anno, Haas ha mancato il rispetto degli obblighi nei confronti di Uralkali per questa stagione. L’azienda richiede quindi il rimborso immediato delle somme ricevute da Haas. Queste cifre e la parte restante del denaro che Uralkali avrebbe investito per il 2022 verranno usate per istituire la fondazione ‘We Compete As One’ (a riprendere lo slogan della F1 ‘We Race As One’, ndr) a supporto degli atleti”.
Non è ancora chiaro a quali atleti verranno devolute queste cifre e in che modalità. Essendo i piloti, ma anche altri sportivi, colpiti dalle varie federazioni internazionali, non è da escludere che questa somma di denaro possa diventare un aiuto per tutti coloro che sono rimasti esclusi dai campionati.
Immagine di copertina: Haas F1 Team / Twitter
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