F1 | Tra nostalgia dei V10 e Audi che non ci sta. Ma quanto ha giovato l’ibrido alla F1?

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 25 Marzo 2025 - 15:00
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | Tra nostalgia dei V10 e Audi che non ci sta. Ma quanto ha giovato l’ibrido alla F1?
P300
Home  »  AnalisiF1

Le voci che vorrebbero il regolamento 2026 stralciato suonano come un allarme

L’ipotesi del ritorno ai V10 ha scatenato un mezzo putiferio all’interno della F1. Audi – che sta entrando nel Circus solo e soltanto grazie ai regolamenti 2026 – ci tiene a precisare che non ha intenzione di cambiare i suoi piani, e ci mancherebbe. La nostalgia dei V10/V8 aspirati si fa sentire dopo 12 anni dalla loro defenestrazione ma, a questo punto, la domanda è lecita. Il tanto decantato ibrido quanto ha fatto bene alla F1?

Se dovessimo guardare agli effetti della sua introduzione, nel 2014, sono molti più quelli negativi che quelli positivi. A fronte di una tecnologia sicuramente avanzatissima, il top in assoluto per quanto riguarda il motorsport, l’arrivo dell’ibrido è coinciso con un ciclo Mercedes che ha letteralmente sbaragliato la concorrenza per otto stagioni. Mercedes che, si sa da sempre, è arrivata preparatissima alla sfida dei V6 ibridi, molto più degli avversari, vivendo di rendita almeno per quattro stagioni tra 2014 e 2017, per poi essere raggiunta solo nel 2018 dalla Ferrari in termini di Power unit, senza però vedere scalfita la sua superiorità generale.

Dal 2014 in poi le monoposto di F1 hanno visto le loro dimensioni e il loro peso aumentare a dismisura. Dai 642 kg del 2013 siamo arrivati agli 800 del 2025. In mezzo, due cambi regolamentari tra cui quello del 2017 che ha allargato la carreggiata di 20 centimetri mentre, per quanto riguarda la lunghezza totale, le vetture 2025 sono oltre mezzo metro più lunghe delle pre ibride. L’aumento spropositato delle dimensioni ha portato più volte a polemiche, soprattutto nei tracciati stretti come Montecarlo dove, quest’anno, la F1 show obbligherà i team a fare almeno due soste in gara per avere più movimento.

Il discorso legato al sound non ha a che vedere con le prestazioni in sé, ma con l’aspetto emozionale della F1. Il web pullula ancora oggi degli onboard e dei video che riprendono le monoposto di vent’anni fa: leggere, scattanti e mai goffe soprattutto nel misto e nel lento. Soprattutto, le ultime monoposto V10 erano fragorosamente rumorose, con lo strillo dei motori termici che anticipava l’arrivo delle vetture e permetteva di percepire, non solo tramite le onde sonore ma anche grazie all’energia trasmessa, la potenza del mezzo.

Il buon Eddie Jordan, che ci ha lasciato qualche giorno fa, decantava l’era dei V10, ricordando che allo spegnersi dei semafori la forza e l’energia era così forte da far vibrare la terra sotto i piedi. Quell’esperienza, quell’emozione, si è completamente persa con l’arrivo dell’ibrido: una specie di silenziatore che, nel 2014, ha lasciato spaesati gli appassionati, quasi non consci in pista del passaggio di vetture che non si sentivano arrivare.

L’avvento dei carburanti sostenibili – ricordiamoci le esibizioni di Sebastian Vettel con Williams FW14B e McLaren MP4/8 – potrebbe rappresentare la svolta e, nel caso, sconfesserebbe un’intera era. Ma solo il fatto di aver dovuto snellire le attuali Power Unit rimuovendo l’MGU-H per avere un nuovo ingresso, appunto quello di Audi, rappresenta un passo indietro. Il nuovo regolamento, che tecnico strizza l’occhio più alla Formula E che alla F1 – Il bilanciamento tra potenza del motore termico e parte elettrica quasi alla pari – non convince a pieno e solo le prime gare 2026 ci diranno se è stato fatto il passo più lungo della gamba. Intanto, la nostalgia dei V10 inizia a farsi sentire. Chissà che un giorno anche i motori veri tornino a rombare.

---

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA