Il Porpoising torna in F1 dopo 40 anni. I team al lavoro per risolvere il problema
Nelle prime due giornate di test a Barcellona è riemerso 40 anni dopo, con il ritorno dell’effetto suolo, il fenomeno chiamato Porpoising, il “saltellamento” delle monoposto che si verifica con l’aumentare della velocità. Per P300.it ecco il commento audio di Paolo Filisetti, che ci spiega le ragioni di questo comportamento e ciò che serve per attenuarlo.
Puoi ascoltare l’audio avviando il player o leggere l’analisi.
L’ANALISI
Un elemento cruciale da spiegare è il fenomeno del Porpoising. Questo termine inglese è riecheggiato nel Paddock in queste prime due prime giornate di test.
Che cos’è
Si tratta di un fenomeno che riporta indietro di 40 anni, in quanto specificamente legato alle vetture ad effetto suolo, quelle che negli anni ’80 erano dotate anche di minigonne laterali. Il porpoising è una sorta di costante saltellamento della vettura che viene percepito dal pilota come se la monoposto salisse su dei dossi, con colpi molto forti a livello delle sospensioni. Per fare un esempio, possiamo immaginare quello che succede ad una nave in tempesta mentre affronta le onde, con la prua che si alza repentinamente per poi riabbassarsi una volta superata la cresta.
A cosa è dovuto
Quando l’ala anteriore è particolarmente vicina al suolo, il che ne incrementa la sua efficienza ed il carico da essa generato, il flusso d’aria che passa tra il profilo inferiore dell’ala e il suolo viene accelerato. Questa accelerazione del flusso diretto verso il bordo di entrata del fondo della vettura provoca una differenza tra il carico prodotto inferiormente e quello prodotto dalla parte superiore della monoposto. La differenza, incrementandosi in maniera esponenziale, determina un fenomeno di rebound.

Il principale motivo è una repentina perdita di carico dovuta allo stallo del fondo, che si ripete durante la percorrenza a massima velocità del rettilineo e termina solo nel momento in cui il pilota arriva al punto di staccata riducendo la velocità e, di conseguenza, quella del flusso passante sotto l’ala che ritorna così all’altezza originale.
Come si risolve

Per risolvere il problema sarebbe necessario avere un terzo elemento delle sospensioni di tipo idraulico. Quello illustrato è il terzo elemento visto sulla Ferrari F1-75: si tratta di un elemento meccanico, che non può quindi disporre di regolazioni infinite ed in grado di gestire in modo “dolce” il fenomeno del Porpoising. Di conseguenza, questo terzo ammortizzatore, chiamato heave damper dagli inglesi, risolve solo parzialmente il problema. Sarà quindi compito degli ingegneri ottenere un fondo che sia meno sensibile al fenomeno o degli assetti particolari e precisi che lo possano ridurre in maniera definitiva e perdurante.
Questa sarò una delle problematiche che i team dovranno affrontare fino alle prossime prove che si svolgeranno in Bahrain. A Sakhir ci saranno molto probabilmente dei correttivi nei pacchetti aerodinamici delle monoposto che terranno conto anche di questo fenomeno.
Immagini: ANSA, Paolo Filisetti
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