F1 | Tecnica: McLaren MCL36, l’analisi di Paolo Filisetti [AUDIO]

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Paolo Filisetti @paolofilisetech
11 Febbraio 2022 - 23:10
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Per P300.it il commento di Paolo Filisetti sulla nuova McLaren MCL36

McLaren ha presentato oggi la MCL36, la sua nuova monoposto per il 2022. Per P300.it ecco il commento audio di Paolo Filisetti.

Puoi ascoltare l’audio avviando il player o leggere l’analisi.



Ben ritrovati per questa analisi della nuova McLaren MCL36, presentata oggi al McLaren Technology Center di Woking. 

Giovedì abbiamo potuto vedere la prima monoposto vera del 2022, la seconda invece incomincia a far vedere e svelare degli ingredienti ancora più interessanti di quelli che si sono visti sulla AMR22. La MCL36, infatti, mostra soprattutto una grandissima cura di dettaglio aerodinamico.

Iniziamo dall’ala anteriore: qui troviamo una sorta di analogia con quella Aston Martin. Giovedì abbiamo parlato del muso che non termina all’altezza del bordo di ingresso dell’ala anteriore, bensì è collegato a livello del secondo elemento. In questo caso abbiamo però una conformazione dell’ala che potremmo quasi definire inversa, sia rispetto a quello che abbiamo visto nella presentazione che nello Shakedown di Aston Martin.

La McLaren dà l’impressione di aver preparato un’ala caratterizzata da un suo cucchiaio, quindi con la parte centrale più bassa e con delle semiali sollevate rispetto alla stessa parte centrale. Sono previste delle evoluzioni di questa ala che saranno sicuramente provate in occasione dei test di Barcellona che ci saranno dal 23 al 25 febbraio.

Andando nei dettagli abbiamo visto come i profili dell’ala siano estremamente particolari: soprattutto nella zona di giunzione tra le paratie e i profili stessi c’è una sorta di scalino che dà l’idea di incrementare l’effetto outwash generato da profili stessi dell’ala. Nei successivi sviluppi diventerà sempre più estrema per cercare di sfruttare quel vortice, denominato Y250, che si genera nella sezione centrale dell’ala e doveva essere bandito nelle intenzioni del regolamento, poiché creava quella scia estremamente turbolenta che impediva di avere delle vetture che si seguissero a distanza ravvicinata.

Passando oltre si nota dalle immagini della presentazione la presenza all’anteriore della sospensione pull rod. È un ritorno dopo parecchi anni: l’ultima McLaren ad averla adottata è stata la McLaren MP4/28 disegnata da Paddy Lowe. È molto importante sottolineare che quindi James Key abbia voluto portare le masse il più possibile nella zona bassa del telaio (ammortizzatori e barre di torsione). Si nota che anche la posizione della scatola dello sterzo è abbassata poiché, in basso, corrisponde il tirante dello sterzo. Tutte le masse sono state quindi posizionate più in basso per garantire una maggiore maneggevolezza dell’avantreno. Ricordiamo che, con l’incremento di peso rispetto all’anno scorso di 42 kg esatti rispetto alle monoposto del 2021, queste vetture sono diventate sicuramente meno agili nel misto e quindi, avere un avantreno che possa inserirsi in curva in maniera più rapida e più precisa, potrebbe giocare un vantaggio.

Andando nella zona delle fiancate si notano delle differenze peculiari rispetto alla Aston Martin alle imboccature che, in questo caso, sono ovoidali, poste sempre in alto e di forma abbastanza analoga a quella che la monoposto aveva l’anno scorso. Le fiancate sono anch’esse, come sulla Aston Martin, estese sino all’altezza della centina anteriore dell’abitacolo ma hanno uno sviluppo completamente diverso per quello che sono i loro volumi. 

Mentre le fiancate della AMR22 hanno un andamento abbastanza giunonico, piuttosto largo, che si estende così sino al retrotreno, quelle della MCL36 hanno il loro volume massimo nella zona anteriore e si stringono fortemente al retrotreno, seguendo lo stesso principio della monoposto dell’anno scorso. Confrontandole, nonostante quelle attuali siano più lunghe, l’andamento verso il posteriore è piuttosto simile, molto stretto. Quasi una via di mezzo tra il render della Haas (che mostra pance ancora più scavate) e l’Aston Martin AMR22.

Il cofano motore è estremamente stretto. Si distacca dalle vetture sinora presentate (siano esse reali o rendering) per la presenza veramente minima della pinnetta posteriore. Sembra più un cofano motore di una monoposto 2021 che di una 2022.

La presa d’aria del motore, l’airscope, non è sostanzialmente diverso da quello dello scorso anno. Ha le stesse caratteristiche funzionali necessarie per il corretto funzionamento e la corretta gestione di flussi che devono andare a colpire gli scambiatori di calore, sono nascosti all’interno del cofano della Power Unit Mercedes.

Per quanto riguarda il retrotreno abbiamo un’altra novità. Nonostante le foto non mostrino molto quello che si può notare è la presenza del push rod, quindi con il puntone di reazione. Gli organi interni della sospensione saranno posti in alto e non in basso, per lasciare maggiore spazio in termini di altezza e di volume all’estrattore, di cui non è stato possibile al momento vedere il disegno.

Si percepisce però che, a livello di ancoraggio della sospensione sul portamozzo, nella parte superiore possa essere presente, invece che un classico triangolo, un multilink a quattro punti come quello della Red Bull dello scorso anno; il quale, però, era posto nella parte inferiore del portamozzo e non in quella superiore. È evidente che, con i volumi diversi, è più importante pulire aerodinamicamente la zona inferiore dei canali fino al beam wing, ovvero il profilo inferiore dell’ala posteriore.

Per quanto riguarda l’ala posteriore, almeno quella della presentazione è caratterizzata da un profilo a cucchiaio molto accentuato. Si nota che il beam wing, il profilo inferiore di questa ala, è dotato di flap quindi sostanzialmente è biplano. Ma i dettagli, ovviamente sarà possibile capirli più avanti, sia in occasione dello shakedown e sia in occasione delle prime prove che si svolgeranno a Barcellona.

La MCL36 spicca per la raffinatezza dei dettagli. Si vede che la mano di James Key ha studiato in maniera approfondita il regolamento e quindi le linee che sono state ottenute sono quelle di una monoposto che cede poco al compromesso e tende ad essere molto più radicale di quello che si potrebbe pensare. Ci sono già interventi di micro aerodinamica, con delle piccole alettine e piccoli deflettori verticali ai lati dell’abitacolo, nella zona dove sono presenti i supporti curvi degli specchietti; inoltre due pinne orizzontali alla base dell’halo, ovviamente per indirizzare verso la parte posteriore i flussi. 

Per concludere: la MCL36 è una monoposto davvero interessante, da scoprire anch’essa man mano che ci saranno i prossimi sviluppi.

Immagini: McLaren Media Centre

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