F1 | Tecnica: l’analisi di Paolo Filisetti della nuova Ferrari F1-75 [AUDIO]

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Paolo Filisetti @paolofilisetech
17 Febbraio 2022 - 22:00
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Per P300.it il commento di Paolo Filisetti sulla nuova F1-75 della Scuderia Ferrari

La Scuderia Ferrari ha presentato oggi la F1-75, la sua nuova monoposto per la stagione 2022 (Apri la Gallery) . Per P300.it ecco il commento audio di Paolo Filisetti, dopo la prima analisi di ieri sulla base del leak circolato sul web.

Puoi ascoltare l’audio avviando il player o leggere di seguito l’analisi.



L’ANALISI

Avevamo già scorto la nuova F1-75 da una foto pirata circolata improvvisamente sul web e che aveva già cominciato a svelarci buona parte delle forme di questa monoposto. Oggi, dopo aver visto la presentazione e i materiali che mettono in risalto i dettagli di questa vettura, confermiamo l’analisi effettuata ieri con l’aggiunta di molti più dettagli.

La F1-75, com’è stata anche definita da Mattia Binotto e da tutti i tecnici che l’hanno presentata, è una monoposto coraggiosa, che non ha lasciato nulla di intentato. Il concetto studiato dai tecnici di Maranello ruota attorno al packaging della Power Unit.

Tutti gli elementi della PU, specificamente quelli accessori e l’impianto di raffreddamento, sono stati completamente ricollocati a favorire un ridimensionamento del packaging del propulsore. Questo ha permesso di ottenere determinati volumi, come avevamo anticipato ieri, per quanto riguarda il cofano motore, praticamente nullo al pari della minima sezione dell’air scoop di forma triangolare.

Fiancate che colpiscono

Le fiancate colpiscono per la parte superiore. Il profilo superiore è caratterizzato da un profondo solco sinuoso in corrispondenza di feritoie a forma di branchia per il raffreddamento del propulsore.

Nel disegno, è evidenziato il profondo solco sinuoso che caratterizza superiormente le fiancate. Si notano le feritoie di smaltimento del calore, lambite dal flusso evidenziato delle frecce azzurre. Interessate il taglio semicircolare alla base del diffusore, per evitare il distacco del flusso dalla parete laterale. Si notano anche i mini deflettori verticali sull’halo per indirizzare il flusso posteriormente.

Imboccature standard

Ma sono le fiancate e la zona centrale della vettura a colpire, come anticipato.

La caratteristica di queste fiancate non è data dalla loro sezione frontale e neppure dalle imboccature che, peraltro, sono abbastanza standard, anche se restano molto sottili a confronto con altre monoposto già presentate.

Un solco profondo

Lo studio è stato decisamente accurato e determina un flusso che viene “trascinato” verso l’ala posteriore. Secondo lo studio il flusso che lambisce le fiancate dovrebbe trainare quello caldo in uscita dalle feritoie; il quale, energizzato proprio perché caldo, andrebbe a favorire l’efficienza del profilo inferiore dell’ala posteriore, il beam wing.

Micro aerodinamica

Si notano elementi di micro aerodinamica molto spinti.

Interessante un taglio semicircolare a livello del bordo di attacco del diffusore con il fondo.

Questo taglio serve ad energizzare il flusso che lambisce lo schermo laterale del diffusore e quindi mantenere ad esso il flusso d’aria ed evitarne il distacco.

Musetto innovativo

Molto interessante la parte anteriore della monoposto. Il musetto rappresenta una novità assoluta, un qualcosa di mai visto fino ad ora in Formula 1. Si tratta di un musetto scomponibile. La sua estremità appuntita, che si va ad infulcrare nel profilo a cucchiaio centrale (piuttosto profondo) dell’ala anteriore, può essere sostituito. Questa trovata potrebbe essere favorevole per indirizzare gli sviluppi aerodinamici in quest’area della vettura, coerentemente con gli sviluppi dell’ala stessa.

Push rod anteriore, pull rod posteriore

Per quanto riguarda le sospensioni, come detto ieri, resta un push rod all’anteriore e un pull rod al posteriore, caratterizzato dal tirante della sospensione estremamente inclinato in avanti. L’idea è ovviamente quella di pulire al massimo la zona di attacco del diffusore e spostare in avanti gli elementi meccanici che avrebbero altrimenti interferito con il profilo dei canali dell’estrattore. In questo modo si ottiene un’ampiezza dei canali Venturi, a livello posteriore, superiore rispetto a quella che si sarebbe potuta ottenere con una configurazione più standard.

In sostanza, questa monoposto dà l’idea che non sia stato lesinato alcuno sforzo da parte dei tecnici, in parte necessario perché le regole sono nuovissime. Ma si tratta anche di sfruttare ogni area possibile per rendere efficiente l’aerodinamica di questa vettura.

L’impressione è che il propulsore non sia sacrificato nonostante determinati volumi siano stati ridotti al minimo, considerato che le fiancate hanno un andamento abbastanza generoso. Questa tipologia di fiancate si dice possa avere un incremento di efficienza pari al 6/7% rispetto alle versioni senza uno scivolo posteriore pronunciato, viste ad esempio sulla Williams o sulla Haas; quest’ultima dotata dello stesso propulsore della F1-75, lo 066/7.

La parola, ora, passa alla pista. Sarà lei a dirci se gli sforzi compiuti dai tecnici di Maranello sono stati sufficienti e saranno ripagati dalla competitività di questa vettura. L’impressione iniziale è che non si tratti di una monoposto nata per “vivacchiare”. Si tratta, invece, di una monoposto che punta in alto. Sarà da capire quanto in alto le sarà permesso di arrivare dai diretti rivali.

Immagini: Media Ferrari

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