F1 | Tanto “VISA” ma poco “vista” in Bahrain: alte ambizioni, una macchina discussa e già i primi screzi al volante

AnalisiF1
Tempo di lettura: 3 minuti
di Simone Casadei
3 Marzo 2024 - 22:27
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Si è parlato parecchio di quella che sembrava, agli occhi di molti, una RB19 “ereditata” dall’ex AlphaTauri. Discussioni che, al momento, sono state solo una grossa fumata nera

“Puntiamo alla top 5 nel Campionato Costruttori”. Così aveva esordito Daniel Ricciardo il giorno della presentazione della nuovissima VCARB01, monoposto che, nelle speranze della squadra faentina, avrebbe dovuto rappresentare un deciso passo avanti rispetto alla vecchia AT04, partita lo scorso anno come una delle peggiori sullo schieramento. Nonostante le grandi ambizioni, questo primo weekend motoristico non ha propriamente rappresentato una nota assai positiva per gli uomini capitanati da Laurent Mekies.

Per prima cosa, presentazioni e test pre-stagionali non dovrebbero mai trarre in inganno sotto alcun punto di vista. Le linee della neonata monoposto, agli occhi di qualcuno, hanno ricordato quelle della dominante RB19, fatto che ha portato lo stesso qualcuno ad azzardare l’ipotesi di un “2020 bis”, quando la Racing Point si presentò a Barcellona con una vettura parecchio somigliante alla velocissima e vincente Mercedes W10 dell’anno prima. I riscontri sul tracciato di Sakhir poi, specialmente quelli sul passo gara, avevano lasciato forse un po’ troppo spazio alla fantasia, più che alla razionalità. Anche questa non una delle mosse migliori, di quella attuabili in una situazione simile.

Si passa dunque al fine settimana vero e proprio, aperto dal primo tempo, quasi scioccante, di Daniel Ricciardo nel corso delle FP1. Antipasto dei due giorni successivi? Tutt’altro. Una qualifica non certo illuminante (undicesimo Yuki Tsunoda, quattordicesimo l’australiano), a seguito della quale gli iniziali entusiasmi di chi pronosticava un avvio sulla falsariga dell’Aston Martin dello scorso anno per la Visa Cash App RB si sono cominciati a spegnere. È poi giunto il momento più atteso, quello della verità, quello dalla quale nessuno può più nascondersi: quello della gara.

Né il giapponese né l’ex Red Bull si sono mai ritrovati sotto i riflettori e raramente sono stati inquadrati dalle telecamere della regia internazionale. La prestazione di entrambi, semplicemente, non ha richiesto un grande sforzo da parte dei tecnici dietro le quinte per andare a pescarli più e più volte. Tutto questo fino al giro numero 52.

A Tsunoda, in lotta con Kevin Magnussen per la dodicesima posizione e a parità di gomma con la Haas numero 20 (entrambi su pneumatici duri), viene ordinato di far passare il compagno di squadra, alle sue spalle con le più performanti soft. Inizialmente riluttante, il 23enne di Sagamihara ha poi obbedito, lasciando sfilare Daniel che però, nonostante i numerosi tentativi, ha visto respinti tutti i suoi tentativi di sorpasso sul danese. A seguito di tutte queste discussioni, le posizioni non sono tornate quelle della 52esima tornata, portando il giovane nipponico ad uno sfogo pesante subito dopo la bandiera a scacchi.

Prima l’entrata furibonda nei confronti dell’ex Red Bull in curva 8, con conseguente bloccaggio, poi un passaggio a centimetri dalla vettura gemella che per poco non è sfociato in un contatto disastroso, specialmente se fosse avvenuto, come stava per succedere, a gara già conclusa. Un esordio dunque molto lontano da quello che si auguravano in casa RB. Lontano forse anche dalle previsioni di chi ipotizzava, o sperava, di ritornare agli eventi di quattro anni fa. Nulla però di tutto questo si è verificato nel primo fine settimana della stagione 2024 di Formula 1. E, come spesso accade, le voci si sono già dissipate.

Immagine di copertina: Media Visa Cash App RB

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