La Federazione mette la croce sopra uno dei casi dell’anno riguardanti Red Bull, quello della T-Tray regolabile
Un’indagine dettagliata condotta dalla FIA, recatasi in loco alla Factory della Red Bull a Milton Keynes, ha definitivamente chiarito che il team non ha utilizzato in modo illegale il controverso sistema di regolazione della T-Tray. Red Bull si era trovata al centro di una nuova polemica in quel di Austin, con la T-Tray messa sotto accusa così come il team, indicato come colpevole di modificare la sua altezza tra qualifiche e gara per ottenere evidenti vantaggi in termini di altezze da terra e bilanciamento generale della vettura.
I team rivali erano preoccupati che questo regolatore potesse essere stato utilizzato per modificare l’altezza della parte iniziale del fondo tra le qualifiche e la gara, cosa che costituirebbe una violazione delle regole del Parco Chiuso. Ad Austin, la FIA era intervenuta rapidamente, aggiungendo un sigillo al dispositivo per impedirne la regolazione una volta che le vetture fossero in regime di Parco Chiuso. Questo non ha fermato i dubbi di alcuni rivali, che ritenevano necessario esaminare un eventuale uso passato del sistema per essere sicuri che la Red Bull non avesse violato le regole in precedenza.
A seguito di quella visita, la FIA ha ora dichiarato che Red Bull ha superato tutti i controlli in sede e che la Federazione è soddisfatta del fatto che il dispositivo non sia mai stato utilizzato al di fuori dei regolamenti. In una nota, si legge: “La FIA esamina e verifica regolarmente la conformità dei team di F1 ai regolamenti tecnici, sportivi e finanziari, il che può comportare controlli a campione in pista o ispezioni e indagini presso le fabbriche dei team. Allo stesso modo, è prerogativa dei team di F1 segnalare alla FIA eventuali preoccupazioni riguardanti la conformità dei concorrenti ai regolamenti, e questo fenomeno è chiaramente intensificato in campionati in cui la competizione per i campionti è più serrata, come è stato il caso nel 2024.”
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