F1 | Schumi (non inedito) nel 2013: “Seguivo Senna e Sospiri. Pensavo di non essere abbastanza bravo”

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
21 Novembre 2018 - 22:22
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Sul web da poche ore rimbalza un’intervista di Michael Schumacher spacciata per inedita. Michael risponde in video a dieci domande poste dai fan: la data delle riprese è del 30 ottobre 2013, due mesi prima dell’incidente di Méribel, ma in realtà l’intervista non è per nulla “sconosciuta”: è infatti sempre stata presente sul sito web, riaperto e rinnovato il 13 novembre 2014 in ricordo dei vent’anni dal primo titolo mondiale del tedesco del 1994. I file video delle risposte, ad esempio, sono stati caricati pochi giorni dopo le riprese. Per conferma basta accedere alla copia della pagina dedicata ai fan al 3 gennaio 2015.

Le domande spaziano tra i suoi successi e l’analisi della sua visione delle corse. Si tratta in ogni caso, inedita o meno che sia, della sua ultima intervista in ordine cronologico.

Ecco la traduzione delle domande e delle risposte di Schumi:

1 | Qual è stato il titolo più emozionante? Il primo, del 1994, oppure il primo con la Ferrari nel 2000?

“Il più emozionante è stato sicuramente quello del 2000 a Suzuka, con la Ferrari. Ventuno anni senza vincere il mondiale per la Ferrari, quattro anni di fallimento per me nel raggiungerlo e finalmente nel 2000 a Suzuka vittoria della gara, una gara eccezionale, e vittoria del mondiale.”

2 | In più di vent’anni in Formula 1, quale avversario hai rispettato di più?

“La persona più rispettata in tutti questi anni è stato sicuramente Mika Hakkinen. Grandi battaglie ma un rapporto privato duraturo.”

3 | Quanto è davvero dura per il fisico la Formula 1?

“La Formula 1 è molto dura. Rispetto ad ora non c’erano servosterzo e servofreno. In ogni caso è uno degli sport più duri ed è richiesta molta preparazione.”

4 | Avevi un idolo in Formula 1 quando eri bambino?

“Nei primi anni del karting mi guardavo intorno: ho visto Ayrton Senna, Vincenzo Sospiri, che ho ammirato tanto come pilota di kart. Ma il più grande idolo è stato Toni Schumacher, perché era un grande giocatore di calcio.” (Toni Schumacher è stato portiere della nazionale tedesca, ndr)

5 | Hai sempre creduto che avresti scritto dei record, o hai mai dubitato delle tue capacità?

“I record sono una cosa, i dubbi… credo sia importante non sopravvalutarsi. Essere scettico, cercare di migliorare, di fare uno step in più. Ho sempre pensato di non essere abbastanza bravo, ho avuto bisogno di lavorare su me stesso e credo questa sia stata una delle ricette che mi hanno reso ciò che sono diventato.”

6 | Hai sempre detto che il successo è nell’impegno di squadra, ma la Formula 1 non è uno sport individuale?

“Il successo, in ogni situazione della vita, o in molte che conosco, è frutto del lavoro di squadra. Tu fai quello che puoi fare, come team diventi più forte. La Formula 1 è un lavoro di squadra, non di certo qualcosa di individuale.”

7 | Hai condotto la Benetton e la Ferrari a vincere titoli mondiali, ed hai contribuito alla crescita della Mercedes. Questi periodi sono comparabili in qualche modo?

“Se si torna indietro ai team per i quali ho corso, con la Benetton l’obiettivo nell’arco di quattro o cinque anni era di costruire un team e vincere il campionato. La stessa cosa è accaduta in Ferrari. Abbiamo provato a fare lo stesso con la Mercedes, anche se in meno tempo. C’è qualcosa in comune? Direi di sì… Ross Brawn. Pensateci.”

8 | Nel tuo impegno al fine di migliorarti hai studiato tutti gli altri piloti o solo i migliori?

“Per migliorare te stesso e raggiungere nuovi step non guardi solo alla macchina o a te stesso, guardi anche gli altri piloti. E non guardi solo a quelli più forti ma a tutti, come ho fatto io. Perché ognuno ha qualcosa di speciale ed io volevo saperlo.”

9 | Hai sempre detto che il karting è il miglior terreno d’allenamento per prepararsi alle categorie successive. Perché è così importante?

“Il karting è una buona preparazione per il futuro nel motorsport perché ti fa scoprire delle abilità che puoi sviluppare e ti fa conoscere la lotta e la corsa ruota contro ruota, uno degli insegnamenti migliori.”

10 | È possibile raggiungere il top solo con il talento?

“Il talento nel Motorsport, così come in ogni altro sport, è importante ma non è tutto. Devi sviluppare molte abilità diverse: il karting è una buona base per dimostrare il tuo talento ma anche per scoprire ciò di cui hai bisogno per diventare pilota.”

Segue lo screen della pagina al 3 gennaio 2015.

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