F1 | “Sarebbe la F1 a dare valore al brand Andretti più che il contrario”. Così il Circus blinda i posti e amplia lo scontro con la FIA

AnalisiF1
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
31 Gennaio 2024 - 17:39
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Il comunicato con cui la F1 nega l’ingresso ad Andretti come 11° team è duro nei confronti della compagine americana. Su quali punti la F1 ha ragione o torto?

La notizia è piombata nel pomeriggio odierno senza preavviso. La F1 ha negato l’ingresso ad Andretti come 11° team a partire dal 2025. Il tutto è stato comunicato con una mail inviata dal reparto Media del Circus che abbiamo riportato nell’articolo precedente.

La bocciatura è netta e lo è praticamente su tutti i fronti. Inoltre rappresenta l’ennesimo scontro a distanza con la FIA che, soli pochi mesi fa, aveva approvato la candidatura di Andretti rimandando il tutto alla valutazione della parte commerciale della richiesta da parte della F1. Nell’analizzare il comunicato con cui il Circus nega l’ingresso agli americani, ci punti sui quali la F1 può essere considerata nel giusto ed altri (la maggior parte) sui quali risulta più attaccabile.

Partendo dai primi, la richiesta di Andretti era relativa ad un ingresso nel 2025. Questo avrebbe significato la costruzione di una monoposto secondo le regole attuali per, dopo un solo anno, presentarsi con una vettura completamente diversa per i nuovi regolamenti del 2026. In quanto nuovo team, questa opzione è stata vista dalla F1 come una criticità per le potenzialità di Andretti di essere competitivo sin dall’inizio come nuovo team. E, a tutti gli effetti, su questo punto la F1 non ha torto.

Inoltre, il doversi appoggiare ad un fornitore esterno di PU prima di avviare la collaborazione con GM è stato visto come un rischio per l’eventuale fornitore in termini di trasferimento di know-how e proprietà intellettuale. Sotto questo punto di vista, considerato che già si conosce la volontà di collaborare in futuro con GM, chiunque degli attuali fornitori avesse fornito le PU ad Andretti sarebbe stato considerato una sorta di ripiego.

Passiamo ora ai punti criticabili.

La frase che sicuramente lascia più interdetti è quella al punto 16, nel quale la F1 sostiene che “Sebbene il nome Andretti abbia una certa riconoscibilità per i fan della F1, la nostra ricerca indica che la F1 apporterebbe valore al marchio Andretti piuttosto che il contrario”. Una frase che denota anche una discreta mancanza di sensibilità e rispetto nei confronti di un nome famoso nel panorama del Motorsport mondiale; soprattutto nel paese (gli Stati Uniti) nel quale proprio il Circus sta spingendo a più non posso per aumentare la propria visibilità. Cosa ne penseranno i fan americani della F1 di una considerazione del genere?

Un altro punto che lascia a desiderare è quello successivo, il 17: “L’aggiunta di una 11ª squadra porrebbe un onere operativo sui promotori di gare, li sottoporrebbe a costi significativi e ridurrebbe gli spazi tecnici, operativi e commerciali degli altri concorrenti”. Il tutto quando, nel 2023, un undicesimo team, peraltro finto, si è presentato in più occasioni nel paddock, nei box e in pista per le riprese di un film sulla F1.

Passando al punto 14, la F1 dice che “Il nostro processo di valutazione ha stabilito che la presenza di un 11ª squadra non fornirebbe, di per sé, valore al Campionato. Il modo più significativo in cui un nuovo partecipante porterebbe valore sarebbe essendo competitivo. Non crediamo che il Richiedente sarebbe un partecipante competitivo”. Ripartendo dalle note precedenti sull’ingresso nel 2025, seguendo invece questo ragionamento esclusi Red Bull, Ferrari, Mercedes e McLaren tutti gli altri team potrebbero essere considerati non competitivi e pertanto non meritevoli di partecipare attualmente al campionato del mondo. E, tra l’altro, è difficile immaginare come un team al primo anno potrebbe essere competitivo abbastanza da lottare per podi e vittorie. Neanche Audi, che arriverà nel 2026, potrà essere certo di lottare nelle zone alte al primo anno.

Anche il punto 15 lascia qualche dubbio: “La necessità per qualsiasi nuova squadra di accettare una fornitura obbligatoria di Power Unit, potenzialmente per un periodo di diversi anni, sarebbe dannosa per il prestigio e la reputazione del Campionato”. Al di là della questione “ripiego”, non si capisce quale sarebbe comunque la differenza tra un nuovo team che si appoggia ad un fornitore di PU esterno ed uno che segue questa pratica da anni (ovvero la maggioranza).

Negato l’ingresso per il 2025, la F1 suggerisce ad Andretti di riprovarci nel 2028, ovvero al terzo anno dei futuri regolamenti e direttamente con una Power Unit GM, in modo da non dover gravare su uno degli attuali fornitori. A questo punto c’è da capire se Andretti mollerà il colpo o meno o se tornerà alla carica.

Inoltre, sarà curioso vedere l’eventuale reazione della FIA, la quale forse pensava di aver messo in difficoltà la F1 approvando la candidatura di Andretti, quasi per costringerla a trovare un modo per accettarne a sua volta l’ingresso.

L’impressione è che la questione non sia finita. Lo scopriremo nelle prossime settimane, con le reazioni dei protagonisti.

Immagine: ANSA

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