I due podi conquistati nelle prime due gare posizionano il britannico in un ruolo interessante per il prosieguo dell’annata
La F1 2025 è al momento intrisa dell’arancione McLaren, che sta dominando la scena in un campionato immaginato da molti, alla vigilia, come assai più combattuto. Eppure, in mezzo al monopolio papaya, c’è un pilota che si sta particolarmente distinguendo per il suo rendimento assai convincente. George Russell, dopo il terzo posto di Melbourne, torna sul podio anche nel GP della Cina, guadagnandosi nuovamente la medaglia di bronzo ma fornendo, nel complesso, una prestazione molto solida e priva di sbavature.
Che la W16 fosse un netto passo avanti rispetto alle tre progenitrici dell’era ad effetto suolo, la Mercedes lo aveva appurato fin dai test in Bahrain. La vettura si era ben comportata nella tre giorni di Sakhir, ispirando fiducia alla squadra e facendo sperare in una stagione più positiva delle precedenti. Al momento, l’inizio di questo campionato sembra voler concordare con le aspettative. Russell ha concluso la prima gara alle spalle dei soli Norris e Verstappen, mostrandosi soddisfatto e pronto a ripetersi anche a Shanghai. Obiettivo centrato e, c’è da dirlo, stavolta anche con più meriti rispetto a Melbourne.
Se in Oceania, infatti, il nativo di King’s Lynn aveva beneficiato parecchio dell’uscita di pista di Oscar Piastri, sul tracciato cinese nessuno avrebbe meritato il terzo posto più di lui. Sebbene non perfetto in avvio di gara, nel quale si è fatto subito scavalcare da Norris, nel corso dei 56 giri complessivi il classe 1998 non ha commesso alcun errore, riassaporando addirittura il secondo posto dopo la prima ed unica sosta. Troppo rapida però la McLaren del connazionale, che lo ha immediatamente rimesso alle proprie spalle. I 15 punti del gradino più basso del podio rappresentano comunque un ottimo bottino, nonché una conferma della grande crescita che sta vivendo l’ex alfiere della Williams.
Già dall’anno scorso, George aveva lasciato intravedere dei netti passi avanti rispetto ad un 2023 deludente, surclassando in qualifica uno come Lewis Hamilton, certamente non il medesimo degli anni d’oro e sicuramente con una motivazione più bassa del giovane compagno di squadra, ma pur sempre un osso durissimo da battere. In gara, poi, si è spesso dimostrato solido e capace di gestire situazioni delicate, come ad esempio la strategia ad una sola sosta messa in atto a Spa, che gli aveva regalato la gioia della terza vittoria in carriera prima della mazzata della squalifica per vettura sottopeso.
Un fiuto, però, che Russell sembra avere di natura. Come in Belgio, anche nella gara di ieri l’inglese ha capito subito che la strada da seguire era quella della singola fermata ai box. Questa scelta non avrà magari fruttato un successo come nelle Ardenne lo scorso luglio, ma ha ugualmente confermato quanto il britannico sappia ragionare all’interno del proprio abitacolo. La velocità pura non gli è mai mancata, lo testimoniano i centri iridati al primo colpo in GP3 e F2, ma ad essa va obbligatoriamente affiancata una certa capacità di lettura delle situazioni nel corso di un Gran Premio.
Forse anche per questo, e per la posizione da seconda forza che al momento sembra ricoprire la Mercedes, Russell potrebbe candidarsi ad un ruolo di outsider per questa stagione. Pensare di riprendere nell’immediato la McLaren lato tecnico è irrealistico e, probabilmente, passeranno parecchie gare prima che qualcuno possa realmente pensare di impensierire la supremazia di Woking. Qualora questo dovesse succedere, però, non è da escludere che a mettere i bastoni fra le ruote a Piastri e Norris sia proprio George.
La sua sicurezza al volante è aumentata parecchio da quando è entrato in F1 nell’ormai lontano 2019. Ora, ci sono anche le doti strategiche, quelle che dividono i buoni piloti dai potenziali campioni. E su queste, chissà, Russell potrebbe fare affidamento quando i due alfieri papaya saranno troppo impegnati a lottare tra loro per preoccuparsi della presenza alle proprie spalle della Mercedes #63. Una presenza che potrebbe farsi più ingombrante, nell’eventualità in cui a Brackley riuscissero a trovare la chiave per non lasciare più tanto tranquilla la compagine guidata da Andrea Stella e Zak Brown.
Immagine di copertina: Media Mercedes
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