Nulla di fatto per la richiesta di rivedere quanto successo nel GP degli Stati Uniti da parte di Haas. Elementi considerati non sufficienti
Gli Stewards del GP Stati Uniti 2023 hanno deciso di rigettare la richiesta di Right of Review da parte di Haas per i track limits della gara di Austin.
Il Team americano aveva fatto presente che diverse monoposto (quella di Alex Albon, già sollevata da penalità il giorno stesso), quella di Sergio Pérez e quella di Lance Stroll erano state viste violare i limiti della pista nella curva 6.
Nella nostra analisi di pochi giorni fa avevamo mostrato chiaramente come, limitatamente a queste vetture e ai primi dieci giri di corsa, le camera car mostrassero quelli che sembravano essere dei passaggi oltre la riga bianca.
Alla riunione finale, dopo il rinvio di ieri, hanno partecipato i tre team interessati direttamente dalla richiesta di Haas (Red Bull, Aston Martin, Williams) oltre a McLaren e Ferrari, che hanno chiesto di poter presenziare poiché interessati alla discussione in merito.
Dalle sei pagine di comunicato emerge che la richiesta del team americano non risponde almeno ad uno dei quattro criteri richiesti affinché questo genere di procedure vengano accettate. Con il Right of Review, infatti, viene verificata l’esistenza di elementi nuovi, rilevanti, significativi e non disponibili alle parti nel momento in cui si sono svolti gli eventi. La difesa portata da Aston Martin ha puntato sul fatto che gli onboard siano a disposizione di tutti i team durante la corsa, non rappresentando quindi un elemento nuovo o non a disposizione subito. Inoltre, nel caso specifico di revisione delle infrazioni alle monoposto di Sargeant, Stroll e Pérez, il Right of Review può essere richiesto nei confronti di una decisione.
Non essendo le vetture dei piloti citati state notate, investigate e penalizzate, manca quindi l’elemento fondamentale (la decisione) contro cui il Right of Review può basarsi.
Resta controverso il punto 25 del comunicato, che citiamo per esteso:
“Gli elementi video non sono rilevanti. Come già notato nella decisione su Alex Albon dopo la gara, gli elementi a disposizione degli Stewards non erano e non sono sufficienti a penalizzare costantemente (inteso per ogni macchina in ogni giro) ed accuratamente ogni infrazione alla corda di Curva 6. I track limits sono verificati tramite l’uso di una Camera CCTV di adeguata risoluzione posizionata in un punto specifico al fine di verificare con precisione il passaggio delle vetture. La Camera interna a curva 6 non rispondeva a questo standard perché non copriva la corda della curva. Considerato che le onboard camera sono utili solo a verificare le infrazioni delle monoposto davanti e non di quelle su cui sono montate, i commissari ritengono che non fosse possibile verificare con accuratezza e costanza la presenza di un’infrazione per ogni monoposto in ogni giro”.
In definitiva, con questo punto, viene negato l’uso delle onboard camera della monoposto inquadrata dalla camera stessa come elemento per verificare i track limits, nonostante (come da immagine di copertina) si possa intuire chiaramente una violazione.
Mancando quindi le basi sulle quali il Right of Review si fonda, la richiesta è stata rigettata. Questo il link al comunicato completo.
Immagini: F1
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