La SF-23 doveva essere una monoposto dalle prestazioni senza precedenti. Una previsione tornata indietro come un boomerang
Ferrari è una delle delusioni della stagione. Le promesse di inizio anno di una monoposto che potesse lottare per il titolo non sono state mantenute e, anzi, la SF-23 non vale la F1-75 del 2022. Il cambio al vertice non ha ancora dato i suoi frutti e la distanza da Red Bull, al momento, è tantissima.
Dopo tanti anni senza conquistare il titolo dovrebbe essere ormai d’obbligo mantenersi cauti con le dichiarazioni di inizio anno. Dopo un 2022 di basso profilo e con una prima metà di stagione ottima, il 2023 della Ferrari è partito con dichiarazioni al peperoncino, che lasciavano presagire una lotta con Red Bull per il titolo mondiale.
Tutto il contrario di quello che poi sarebbe stato il corso del mondiale. Appena tre podi per Charles Leclerc, nessuno per Carlos Sainz e 143 punti in meno in classifica costruttori. Il 2023 della Ferrari è, ad oggi, una delusione e difficilmente potrà migliorare dopo che la SF-23, nata come un’evoluzione della F1-75, è già stata ribaltata una volta assumendo forme e filosofia similari a quelle di altri team, Red Bull e Aston Martin in primis, senza però sortire gli effetti desiderati.
Le prime 12 gare dell’anno hanno tracciato uno scenario desolante, con una monoposto che al momento si sta giocando il terzo posto in classifica con Aston Martin, alle spalle di Red Bull e Mercedes che paiono decisamente imprendibili per le prestazioni delle ultime uscite. E con l’incognita di McLaren che, se dovesse mantenere questo ritmo, potrebbe tornare a farsi vedere nelle zone alte.
Dopo sei mesi non si intravedono ancora i cambiamenti portati dalla rivoluzione interna, con la sostituzione di Mattia Binotto con Fred Vasseur nel ruolo di Team Principal. Continuano, anche se in tono minore, problemi con le strategie ma il punto fermo resta una monoposto poco competitiva e di difficile gestione per quanto riguarda le gomme.
È evidente che già sia necessario concentrarsi sul 2024, con la speranza che le indicazioni ricevute dalla SF-23 siano utili per impostare la futura monoposto. Dal punto di vista dei piloti, non ci sono ancora novità sui rinnovi di Leclerc e Sainz. I due piloti non si sono risparmiati nel lanciarsi anche qualche piccola frecciata via radio, in un rapporto interno che non sembra onestamente idilliaco come potrebbe sembrare.
Sebbene si parli ancora di obiettivo secondo posto nel mondiale costruttori, Ferrari dovrà cercare prima di tutto di guadagnare e difendere il terzo da Aston Martin e, come detto, da un eventuale rientro di McLaren. I sogni di gloria, dopo sei mesi, sono già rimandati al 2024. E, nel frattempo, gli anni senza titolo piloti sono arrivati a sedici.
Immagine: Media Ferrari
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