F1 | Review metà stagione mondiale 2022, Red Bull. Voto 10, inarrestabile

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
23 Agosto 2023 - 16:00
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Con la metà dei punti conquistati Red Bull sarebbe comunque in testa ad entrambe le classifiche iridate. Un dominio schiacciante

Red Bull è l’assoluta dominatrice delle prime dodici corse, tutte vinte con Max Verstappen assoluto re con 10 successi contro i 2 di Sergio Pérez. La RB19 ha dimostrato sin dalla prima gara di essere la migliore monoposto del lotto e difficilmente verrà scalzata nella seconda parte di stagione.

Il voto non può essere altro che 10 per il Team che, al momento, ha vinto tutte le gare disputate. Se nel 2022 Red Bull aveva ingranato la quarta da un certo punto della stagione in poi, nel 2023 il Team di Milton Keynes non ha lasciato neanche le famose briciole agli avversari sin dall’inizio dell’anno.

Strappato il record di vittorie consecutive all’iconica McLaren 1988 (ora Red Bull è a quota 13 successi di fila) l’obiettivo potrebbe diventare quello paventato da George Russell all’inizio dell’anno, quando l’inglese disse che potenzialmente Verstappen e Pérez avrebbero potuto vincerle tutte. Sarebbe un colpo infernale per gli avversari e preoccupante per una F1 in perenne ricerca dello spettacolo. Spettacolo che, in questo momento, è offuscato da un dominio apparentemente inarrestabile.

All’interno di Red Bull, inoltre, lo scenario è inequivocabilmente a favore di Max Verstappen. Il due volte campione del mondo è già pronto a festeggiare il terzo titolo, grazie ad una differenza netta con Sergio Pérez. Il messicano, dopo aver vinto due delle prime quattro gare auspicando una grande stagione, si è poi perso lasciando emergere un totale divario di prestazioni con il compagno. Un divario sufficientemente netto da portare alcuni media a lanciare sospetti, ormai ricorrenti quanto poco provati, su eventuali differenze nel materiale a disposizione tra i due piloti di Christian Horner.

Ad oggi Red Bull comanderebbe entrambe le classifiche mondiali con la metà dei punti conquistati: questo chiarisce senza dubbi la superiorità della RB19 ma soprattutto quella dell’olandese, in una forma e con un feeling rispetto alla sua monoposto che ricorda il 2002 e 2004 di Michael Schumacher con la Ferrari. Verstappen, proprio a Zandvoort tra qualche giorno, potrebbe raggiungere Sebastian Vettel a quota 9 vittorie di fila ottenute dal tedesco nel 2013, anno del suo quarto ed ultimo titolo mondiale.

Il grande dubbio quindi, più che sulla differenza di monoposto tra i due piloti, è un altro. Red Bull otterrebbe gli stessi risultati con Pérez ed un altro pilota? Difficile da dire, anche se le difficoltà del messicano lasciano pensare che, forse, il dominio dei “tori” non sarebbe così schiacciante come ora.

La staticità del regolamento e l’apparente fallimento del Budget Cap nell’appianare le prestazioni tra monoposto offrono oltretutto a Red Bull il vantaggio di poter mantenere facilmente la differenza sugli avversari. Se i risultati della seconda parte di 2023 sono facilmente prevedibili, la paura (degli avversari e di Liberty Media) è che il 2024 e 2025 siano già da ora prenotati. E, questo, rappresenterebbe un problema non da poco sotto molteplici aspetti.

Con la speranza che i cambiamenti per il 2026 non portino ad un altro dominio.

Immagine: Media Red Bull

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