F1 | Review metà stagione 2022, Williams: la Cenerentola del gruppo

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
19 Agosto 2022 - 11:30
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Segue la review di metà stagione del team Williams per il mondiale 2022 di F1

Dopo l’incredibile ottavo posto del 2021 in classifica costruttori ai danni di Alfa Romeo e Haas, dalla Williams ci si aspettava probabilmente qualcosina di più in questa prima parte di stagione 2022.

Purtroppo i risultati dicono qualcosa di ben diverso. Lo storico Team di Grove è piantato all’ultimo posto della classifica con soli tre punti all’attivo, tutti iscritti a nome di Alex Albon con il decimo posto di Melbourne ed il nono di Miami. Mentre i team diretti rivali, chi più e chi meno, riescono comunque a racimolare qualche punto (Aston Martin è nona con 20, AlphaTauri ottava con 27), l’impressione è che difficilmente la situazione attuale potrà vedere un cambio di rotta da qui e a fine anno.

williams

Non si può comunque negare che, con la FW44, si sia provato di tutto, compreso uno stravolgimento completo della monoposto. Nata con una filosofia “zero pance” (immagine sopra, Latifi), a Silverstone la monoposto si è presentata in una vera e propria versione B per cercare di raddrizzare la stagione, senza però sortire gli effetti sperati nelle quattro gare di luglio.

Il tutto dopo un lavoro di riduzione del peso che ha portato via (nel vero senso della parola) anche gran parte della vernice blu presente ad inizio stagione sulla livrea. Le poche altre soddisfazioni arrivano dalle qualifiche, ma con il solo Alex Albon. Il thailandese, rinnovato pochi giorni fa per il 2023 ed oltre, si è concesso il lusso di qualche accesso alla Q2 ed è, come anticipato, l’autore degli unici due arrivi in zona punti della stagione.

Dopo la parentesi negativa in Red Bull, Albon sembra aver ritrovato parte della serenità perduta. L’estensione del contratto è un segno di fiducia da parte del team: anche se, dopo aver “assaggiato” la Red Bull, l’obiettivo non può che essere quello di tornare prima o poi a lottare per posizioni più nobili.

Per quanto riguarda Nicholas Latifi, invece, la questione si fa ancora più difficile. Il canadese è tornato al volante dopo essere stato al centro di polemiche ed attacchi personali in seguito ai fatti di Abu Dhabi, ma fino ad ora ha raccolto davvero pochissimo. L’unica soddisfazione di questa prima lunga parte di stagione è l’accesso al Q3 a Silverstone, in una qualifica condizionata dal tempo. Per il resto, Latifi si è qualificato sempre tra il 18° e l’ultimo posto, con un ruolino di marcia ben diverso da quello di Albon.

La sua presenza per l’anno prossimo sembra in bilico anche se, come sappiamo, Latifi può disporre di un notevole supporto economico. E qui sarà compito della Williams capire le sue necessità per il futuro. Mentre, dal punto di vista tecnico, il cambio completo di monoposto suona come una bocciatura per la prima parte di stagione e un indizio per la strada da intraprendere per il futuro, con ancora nove gare per fare “test” in vista del 2023.

Immagine: Media Williams

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