F1 | Review fine stagione 2025, Williams: una luce in fondo ad un lungo tunnel

Di: Simone Casadei
Pubblicato il 23 Dicembre 2025 - 19:00
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | Review fine stagione 2025, Williams: una luce in fondo ad un lungo tunnel
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Segue la review di fine stagione del team Williams per il mondiale 2025 di F1

Dopo stagioni difficili, trascorse in fondo allo schieramento a lottare per risultati non all’altezza del proprio nome, la Williams è tornata a sognare in grande nel 2025, vivendo un’annata di enorme crescita che l’ha vista tornare a lottare, seppur soltanto in parte, per posizioni a lei ben più congeniali rispetto al recente passato. La storica scuderia di Grove, nel corso dell’ultima stagione, ha saputo togliersi grandissime soddisfazioni, guidata da un James Volwes granitico al comando e dalle altissime ambizioni, nonché forte di un metodo di lavoro collaudato che il team principal si porta dietro dall’esperienza in Mercedes.

Che quella di quest’anno potesse essere una stagione di riscatto lo si era capito fin dai test in Bahrain. Una monoposto più semplice da guidare, efficace sia sul giro secco che sul passo gara, affidata poi a due piloti di primissimo piano. La coppia formata da Alexander Albon e Carlos Sainz è stata tra le più redditizie del campionato, con 137 punti segnati nell’arco delle 24 tappe del Mondiale. Un bottino che ha permesso alla Williams di issarsi saldamente in quinta posizione tra i Costruttori, risultati che, a Grove, non si vedevano da un decennio.

Dopo diverse annate complicate, tra monoposto non all’altezza e piloti tutt’altro che di alto profilo, la storica scuderia fondata da Sir Frank ha ritrovato serenità e stabilità, spiccando fin dai primissimi appuntamenti e garantendo ai propri alfieri di poter lottare stabilmente in zona punti. Se la partenza di Albon è stata roboante, con sette arrivi in top 10 nelle prime otto gare disputate, quella di Sainz è stata leggermente più a rilento, anche se le difficoltà, per lo spagnolo, sono arrivate verso metà annata. Poco male, visto che, dopo sei tappe a secco tra Spielberg e Monza, sono arrivati due incredibili terzi posti a Baku e in Qatar.

Per la prima volta da 10 anni, la Williams ha conquistato due podi nella stessa stagione, sintomo di come le cose, a Grove, abbiano preso decisamente un’altra piega dopo anni difficili. Volwes, su questo aspetto, ha sempre insistito moltissimo, dichiarando a più riprese che il lavoro svolto in fabbrica avrebbe dato, prima o poi, i suoi frutti. Frutti che si sono visti quest’anno e che, finalmente, ci restituiscono l’immagine non più di una nobile decaduta, ma di una regina che, dopo aver perso la propria strada regale, sta tornando sui suoi passi per riprendersi, un giorno, il trono che le apparteneva.

Un processo che potrebbe durare ancora a lungo, ma forse sarà più breve del previsto. D’altronde, abbiamo visto come McLaren, nel giro di pochi anni, sia passata da scuderia di centro gruppo a Campione del Mondo Costruttori per due stagioni consecutive. Un percorso che in Williams sperano di emulare per tornare, fin dal 2026, a giocarsi traguardi importanti. I nuovi regolamenti spalancano le porte a scenari inesplorati che potrebbero restituirci un quadro ben diverso da quello che conosciamo ora.

Se, come si vocifera da tempo, la Mercedes dovesse realmente aver centrato il progetto della nuova Power Unit, non è da escludere che, di tale vantaggio, ne possano beneficiare anche le squadre clienti. Proprio nel 2014, anno di un’altra rivoluzione importante sul lato motoristico, la Williams recitò un ruolo importante nel palcoscenico del Circus, terminando al terzo posto tra i Costruttori. Giorni che, forse, potrebbero ripetersi tra non molto. L’unica cosa che sembra essere certa è la fine di una lunga corsa al buio, durante la quale troppi ostacoli sono stati colpiti. Ora, si guarda avanti e lo si fa consapevoli di essere solo all’inizio di un’altra corsa, più pimpante e dalle prospettive più rosee.

Immagine: Media Williams

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