Segue la review di fine stagione del team Sauber per il mondiale 2025 di F1
Quando si arriva a toccare il fondo, ci sono due strade percorribili: scavare ancor più in profondità, oppure, caparbiamente, provare a risalire. La Sauber, per il suo 2025, ha deciso di intraprendere la seconda e non avrebbe potuto interpretarla in maniera migliore. Dopo un 2024 disastroso, chiuso all’ultimo posto della classifica Costruttori con appena 4 punti all’attivo, tutti segnati da Guanyu Zhou al penultimo appuntamento mondiale in Qatar, la scuderia elvetica ha rialzato la testa e ha concluso una stagione solida, di grande crescita, riuscendo anche a togliersi alcune importanti soddisfazioni.
Fare peggio della campagna precedente, francamente, sembrava difficile, ma le aspettative per quest’anno non erano comunque delle più rosee. L’unica nota positiva alla vigilia del campionato era rappresentata dalla nuova coppia di piloti, Nico Hulkenberg e Gabriel Bortoleto, quest’ultimo all’esordio in F1. La C45, fin da subito, si è mostrata assai più pimpante rispetto alla progenitrice, tanto da consentire ad entrambi di accedere diverse volte al Q2, fase nella quale la monoposto precedente si presentava davvero raramente.
Il rendimento complessivo della squadra è stato sicuramente positivo. Nonostante il miglioramento in termini di posizione tra i Costruttori sia stato minimo – nono posto quest’anno, decimo nel 2024 – quello numerico è risultato assai cospicuo. Ben 70 sono stati i punti conquistati dalla Sauber quest’anno, un’enormità se consideriamo che, 12 mesi fa, un bottino simile avrebbe consentito alla scuderia di centrare addirittura il sesto posto finale. Questo dato dimostra quanto, a centro gruppo, la lotta sia stata serrata e quanto la costanza di rendimento fosse l’unica strada da seguire, piuttosto che il picco di prestazione in un paio di weekend.
C’è da dire, però, che la Sauber i propri picchi se li è goduti e non poco. Per quattro volte, Hulkenberg si è fregiato del lusso di poter precedere sul traguardo Lewis Hamilton, tra cui figura chiaramente l’incredibile podio conquistato a Silverstone, proprio davanti all’idolo locale. Il tedesco, dopo 249 Gran Premi, è riuscito finalmente a godere dell’emozione di un podio in F1, un’impresa sfiorata in diverse occasioni ma che, tra episodi vari, era sempre sfuggita al #27.
Per la Sauber, l’exlpoit di Nico ha rappresentato il primo arrivo in top 3 dopo 13 anni, da quel 2012 nel quale Sergio Pérez e Kamui Kobayashi hanno regalato ben 4 podi alla squadra svizzera. I risultati di Hulkenberg, in ogni caso, sono stati piuttosto altalenanti, tra periodi assai prolifici in termini di punti e altri lontani dalla top 10. Bortoleto, dal canto suo, ha conquistato cinque arrivi tra i primi dieci, per un totale di 19 punti portati a casa. Anche il brasiliano, come il più esperto compagno di squadra, ha sofferto diversi momenti di magra, calando e non poco negli ultimi quattro appuntamenti stagionali.
Tutta esperienza, in ogni caso, che non può che far bene in ottica 2026, quando la storica scuderia fondata da Peter Sauber cederà il posto al nome Audi. L’acquisizione da parte della Casa dei Quattro Anelli rappresenta una delle novità sullo schieramento del prossimo anno e le risorse per continuare a stupire non mancano. La formazione dei piloti è collaudata e, già in questo primo anno di vita, ha dato prova di poter fornire un apporto significativo in entrambe le classifiche. Con i giusti progressi, che molto dipenderanno dal propulsore sviluppato in Germania, non è detto che il colosso tedesco non possa farsi un nome fin da subito anche in F1.
Immagine: Media Sauber
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