Segue la review di fine stagione del team McLaren per il mondiale 2025 di F1
Non c’è nulla di più soddisfacente di toccare finalmente la vetta dopo una lunga, lunghissima scalata, ricca di insidie e continui imprevisti. Dopo 17 anni, la McLaren è nuovamente Campione del Mondo anche nel campionato Piloti, nonché iridata per la decima volta anche tra i Costruttori. Una stagione dai risultati stellari che ha coronato un percorso tortuoso, impervio, ma che alla fine si è concluso come meglio non avrebbe potuto.
Alla vigilia di questa stagione, il team di Woking si è presentato come il favorito assoluto per conquistare entrambi i titoli, forte di una monoposto mostratasi competitiva fin dai test del Bahrain. La MCL39, dal punto di vista prestazionale, è stata di gran lunga la miglior vettura del lotto, con picchi che hanno relegato gli avversari a distanze siderali in diversi weekend di gara. Il dominio espresso dalla squadra guidata da Andrea Stella ha fatto impallidire chiunque fin dall’esordio in Australia, eppure, a lungo andare, qualcosa ha cominciato a scricchiolare e la conquista di entrambi gli allori iridati non è più stata così scontata come si era previsto.
Se, nella graduatoria a squadre, la McLaren non ha faticato a spegnere il prima possibile le speranze degli inseguitori – il titolo è arrivato con 6 gare di anticipo, che avrebbero potuto essere 7 senza il blackout totale di Baku – in quella riservata ai piloti il discorso si è rivelato decisamente diverso e assai più incerto. Fino all’Olanda, non c’erano dubbi: il Mondiale sarebbe stato una questione privata tra i due alfieri della scuderia, Oscar Piastri e Lando Norris. Quello che doveva essere un duello tutto in salsa papaya, però, si è ben presto allargato ad un confronto a tre che ha incluso, fino all’ultimo appuntamento dell’anno, anche Max Verstappen, lontanissimo a fine estate e tremendamente vicino a dicembre, quando la questione iridata sarebbe già dovuta dirsi chiusa da tempo.
Alla rimonta dell’olandese, e al contemporaneo spavento per gli inglesi, ha sì contribuito la grande crescita della Red Bull, ma anche più di qualche défaillance da parte dei Campioni del Mondo Costruttori. Tra problemi di natura tecnica (la rottura di Norris a Zandvoort e l’incredibile doppia squalifica subita a Las Vegas per eccessiva usura del fondo), errori dei piloti (quello del #4 in Canada e di Piastri in Azerbaijan, Texas e Brasile) e team order più o meno controversi (quello di Monza su tutti), la McLaren ha rischiato di gettare al vento un campionato che era già suo fin dalla prima uscita stagionale.
La volontà da parte di Zak Brown e Andrea Stella di mantenere un clima il più disteso possibile all’interno del proprio box, cercando di non alimentare tensioni eccessive tra i due piloti, ha finito per agevolare e non poco il rientro di Verstappen. La mancata elezione di una prima guida netta tra i due alfieri, specialmente quando il divario in classifica era più ampio, e un cinismo quasi mai sfoggiato quando sarebbe servito hanno impedito alla squadra di Woking di estromettere il quattro volte iridato dalla contesa mondiale, permettendogli di arrivare ad Abu Dhabi ancora matematicamente in corsa per il titolo.
La doppietta sfumata nel campionato Piloti, poi, certifica che più di qualcosa, all’interno della McLaren, non ha girato come avrebbe dovuto. Alla fine, poco importa, perché entrambe le graduatorie hanno sorriso alla scuderia fondata dal leggendario Bruce, ma attenzione a sottovalutare alcuni dei problemi che hanno contraddistinto il 2025 papaya. Se gli avversari dovessero mostrarsi maggiormente competitivi il prossimo anno, certe sviste non saranno più ammesse, perché il rischio di farsi sfuggire la vittoria finale sarà ben più elevato.
Con un Campione del Mondo all’interno del box, forse, le ormai famigerate “Papaya Rules” verranno accantonate, per favorire quel clima da competizione che non può che fare a meno di esistere in uno sport come la F1. Anche se, nonostante tutto, è difficile che una filosofia come quella di cui McLaren si è fatta portatrice negli ultimi due anni, fatta di sorrisi, abbracci e dichiarazioni al miele, venga ribaltata da un momento all’altro. Anche con una vettura che, dall’anno prossimo, tornerà a calzare il numero più ambito di tutti.
Immagine: Media McLaren
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