F1 | Review fine stagione 2025, Lewis Hamilton: ciò che doveva essere e, per ora, non è stato

Di: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 30 Dicembre 2025 - 09:00
Tempo di lettura: 3 minuti
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F1 | Review fine stagione 2025, Lewis Hamilton: ciò che doveva essere e, per ora, non è stato

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Segue la review di fine stagione di Lewis Hamilton (Ferrari) per il mondiale 2025 di F1

Sulla stagione 2025 di Lewis Hamilton si potrebbe scrivere davvero tantissimo: perché, in realtà, è come se fosse durata due anni. Tutto è partito, infatti, il 1° febbraio 2024 con l’annuncio anticipatissimo del suo arrivo a Maranello. Per un anno intero si è fantasticato, sognato, immaginata tutta una serie di scenari sempre e solo positivi sul suo approdo in Italia, senza quasi mai affrontare anche quelle che sarebbero potute essere criticità e problematiche.

In realtà – ma ripercorreremo tutto quello che abbiamo scritto solo ad un certo punto in futuro – su queste pagine avevate letto qualche dubbio sull’operazione Hamilton / Ferrari. Dubbi che, se ci limitiamo evidentemente a questa stagione, si sono dimostrati fondati con un rendimento negativo andato oltre ogni peggiore aspettativa possibile, non considerata praticamente da nessuno.

Il sette volte iridato ha concluso la sua peggiore stagione della carriera proprio nell’anno in cui, da lui, ci si aspettava di più. Sembra passato tantissimo tempo da quella foto davanti a casa di Enzo Ferrari a Fiorano, quella delle sette finestre rosse e della porta romanticamente immaginata come il passaggio verso l’ottavo titolo. Lewis non ha vinto una gara, non ha conquistato neanche un podio: certo, ci sono la Sprint della Cina (vinta) e quella di Miami chiusa al terzo posto. Ma è inutile ricordare come non valgano per le statistiche e come, quella di Shanghai, sia stata influente per la squalifica del giorno dopo in gara. Per la serie: con un assetto non da squalifica, probabilmente non l’avrebbe vinta.

Al di là dei se e dei ma, tutto ci si aspettava tranne un mondiale del genere. Il primo a non aspettarselo era lui, seguito dalla Ferrari (o da John Elkann, colui che lo ha voluto fortemente), dai tifosi della Rossa e dai suoi. Sulle motivazioni si è detto davvero di tutto ed il contrario di tutto: abbiamo iniziato la stagione con dichiarazioni sullo stile di guida uguale tra Lewis e Leclerc, cosa non vera e sulla quale, dopo settimane di farsa, si è tornati alla realtà di uno stile completamente diverso. Poi è stato il turno della sospensione posteriore che avrebbe dovuto dare slancio e, se possibile, ha peggiorato le cose dopo la pausa estiva.

L’ambientamento è un altro capitolo sul quale ci sarebbe da discutere. Vero è che si parla di un personaggio abituato da sempre ad un certo tipo di ambiente come quello britannico. Ma vero è anche che, un uomo e pilota di questa esperienza, dovrebbe saper gestire un cambiamento del genere mentre, nel corso della stagione, non c’è stato alcun miglioramento. Anzi, mentre ad inizio anno il gap da Leclerc era meno evidente, sul finire d’anno il sette volte iridato si è proprio perso, con esclusioni consecutive in Q1 che non sarebbero state accettate nemmeno da una seconda guida di basso livello.

A tutto questo si aggiungono dichiarazioni spesso contrastanti e, a tratti, fuori luogo, come quel “Forse la Ferrari dovrebbe cambiare pilota” che resta una parentesi ancora poco comprensibile. Insomma, tutto quello che di non buono poteva capitare è capitato all’interno di una stagione da dimenticare in fretta.

Adesso arriva la grande domanda: saprà riprendersi Hamilton, dopo un anno di apprendimento e con un regolamento completamente nuovo per tutti? Il risultato delle prime gare, in questo senso, sarà determinante: il sette volte iridato non ha alternative se non quella di mettersi subito davanti a Leclerc per dimostrare di esserci ancora. Ma se, dopo i primi quattro / cinque appuntamenti, la gerarchia dovesse rimanere la stessa dello scorso anno, anche con un distacco inferiore, ecco che l’avventura in Ferrari potrebbe virare verso una direzione non prevista da entrambe le parti, trasformandosi in soli due anni da matrimonio a divorzio del secolo.

La risposta a tutto questo la conosceremo tra qualche mese. Per ora, il bilancio è tremendamente negativo e negarlo, che si sia suoi fan o meno, non fa bene nemmeno a Lewis.

Immagine: Media Ferrari

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