Segue la review di fine stagione di Lando Norris (McLaren) per il mondiale 2025 di F1
Nei libri di storia, negli annali, nelle bianche pagine delle statistiche, alla fine rimangono soltanto i nomi dei vincitori. E l’obiettivo di tutti non può che essere quello di risultare tra i pochissimi che, in 75 anni di storia della F1, sono riusciti a scrivere il proprio. Lando Norris, ad Abu Dhabi, è diventato il trentacinquesimo pilota ad essere riuscito nell’impresa di laurearsi Campione del Mondo, a seguito di una stagione travagliata e non sempre lineare che l’ha portato a contendere il titolo a Max Verstappen e Oscar Piastri fino all’ultima tappa dell’anno. Un’annata complicata, dalla quale comunque l’inglese è uscito vittorioso, incappando a volte negli errori di sempre ma risultando più freddo che mai nei momenti decisivi.
Presentatosi in Australia come il favorito numero uno, Norris ha cominciato il suo campionato come meglio non poteva, trionfando a casa del compagno e prendendosi per la prima volta in carriera la vetta della classifica iridata. Vetta che, però, non è riuscito a mantenere per molto, visto il prepotente ritorno di Piastri che, già in Arabia Saudita, gli ha restituito il favore e ha preso il comando delle operazioni. Proprio a Jeddah, Lando ha commesso un errore fatale in qualifica, andando a sbattere all’inizio del Q3 e precludendosi la possibilità di scattare, verosimilmente, nelle prime tre posizioni in griglia alla domenica. Al botto saudita, è seguito quello canadese, nel Gran Premio a Montreal, che per poco non ha messo fuori gioco anche la vettura gemella.
Episodi che hanno fatto dubitare dell’efficacia di Norris nei momenti più delicati, come se, nonostante la batosta del 2024, il britannico non avesse ancora imparato dai propri sbagli. I fantasmi del passato si sono ripresentati più volte e non sempre il classe 1999 ha saputo respingerli al meglio. Proprio il ritiro del Canada, però, ha dato la svolta al suo campionato. Da lì sono infatti arrivate tre vittorie in quattro gare, che hanno rimesso Lando largamente in corsa per il titolo. Il guasto dell’Olanda, a Mondiale ripreso dopo la pausa estiva, è sembrato poi mettere la parola fine sulle ambizioni iridate del #4, scivolato a 34 lunghezze da Piastri e con il morale sottozero.
Come per il ritiro del Canada, anche la fermata di Zandvoort ha dato nuova linfa all’alfiere di Woking, determinato a non lasciarsi sfuggire un’altra grande occasione. Sebbene, nelle ultime nove gare, Norris sia risultato vincente soltanto in due, è stata la sua continuità di risultati a fare la differenza, i suoi arrivi costanti nei primi tre e l’assenza di errori e sbavature che avrebbero potuto comprometterne la rincorsa alla corona. Dopo aver effettuato il sorpasso ai danni di Piastri in Messico, con una vittoria dominante, Lando non si più voltato ed è corso dritto verso la meta finale, nonostante la sua squadra ci abbia messo del suo per mettergli, involontariamente, i bastoni tra le ruote, tra la squalifica di Las Vegas e l’orrore strategico del Qatar.
Mondiale, dunque, impacchettato e consegnato a casa Norris nella notte più importante, quella di Abu Dhabi, dove sarebbe bastato un podio per assicurarsi il primo iride della carriera. Podio che è arrivato e ha garantito un titolo forse non pirotecnico, spettacolare o particolarmente combattuto, ma comunque di uguale peso, almeno dal punto di vista numerico, rispetto ad altri che hanno potuto vantare tali caratteristiche nel corso della storia. Una svolta gli si era chiesta, una svolta Lando ha mostrato nel 2025, riuscendo dove aveva fallito 12 mesi prima e regalando alla McLaren il primo titolo piloti dal 2008.
Vincere un Mondiale, si è già visto parecchie volte, porta nuove certezze, una consapevolezza rinnovata che toglie un macigno enorme dalle spalle del trionfatore, più libero che mai di dimostrare al mondo le sue doti. Se, tali doti, Norris le mostrerà costantemente anche l’anno prossimo, sarà difficile dubitare ancora della sua caratura. Se, viceversa, in assenza di una potenziale vettura dominante, rivedremo alcune delle crepe già visibili in passato, ecco che, da gioia sfrenata, il campionato conquistato quest’anno assumerà un significato assai diverso, nonché un peso, in negativo, che diventerebbe difficile da portarsi addosso per il futuro.
Immagine: Media McLaren
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