Segue la review di fine stagione di Isack Hadjar (Visa Cash App RB) per il mondiale 2025 di F1
Immaginate di essere un rookie di 20 anni al suo debutto in Formula 1 e di andare in testacoda, con relativo ritiro, alla prima curva del giro di formazione della prima gara della stagione. Pensate, inoltre, di dover avere a che fare con un tale di nome Helmut Marko che, alla visione della scena e delle vostre lacrime disperate, se ne esce parlando di “momento imbarazzante”.
Ecco, l’introduzione di Isack Hadjar al mondo della F1 non è stato banale, anzi. Il pilota francese, in arrivo dalla F2 dove si era piazzato alle spalle del titolato Bortoleto, ha avuto un vero e proprio avvio shock della propria carriera nella massima serie, specie considerato l’ambiente nel quale il disastro di Melbourne si è consumato, ovvero quello Red Bull.
Paradossalmente, la sveglia della prima gara (al netto delle condizioni meteo difficilissime per tutti, va ricordato) deve essere subito stata l’elemento chiave della stagione di Hadjar. Se ci si aspettava che quanto successo lo demoralizzasse in modo pesante ecco che, nove mesi dopo, siamo di fronte ad uno scenario che nessuno avrebbe ipotizzato in quella bagnatissima mattina australiana.
Non solo, infatti, Hadjar da quell’incubo è uscito in fretta. Il debuttante della Racing Bulls, nel corso dell’anno, si è concesso cronologicamente il lusso di: andare a punti (Giappone, terza gara), conquistare il primo podio (Olanda, 15a gara) essere annunciato nuovo pilota Red Bull per il 2026 (prima dell’ultimo appuntamento) e, come ciliegina sulla torta, scoprire che proprio Helmut Marko non sarà più un’ombra spaventosa nei box, pronto a denigrare qualsiasi prestazione meno che sufficiente, vista la fine del suo rapporto con il team di Milton Keynes.
In buona sostanza, l’inizio di stagione sconvolgente per il francese si è trasformato in un campionato fantastico, che gli vale il giudizio di miglior rookie del 2025 considerati i risultati e il mezzo a disposizione. Hadjar ha chiuso la sua prima annata con 51 punti, come detto il podio a Zandvoort (3° dietro Piastri e Verstappen) e ben 14 partenze in top ten, di cui cinque consecutive alla fine della stagione. Il francese ha convinto sia sul giro secco che sul passo gara, andando a punti in dieci occasioni.
Ma quello che ha stupito davvero di più, viste le condizioni iniziali, è stato il recupero psicologico dopo un avvio che avrebbe steso qualche altro collega. In questo ha sicuramente aiutato il temperamento di Hadjar, un ragazzo poco docile sin dalle categorie inferiori, spesso fuori misura e colorito anche quando lo ascoltiamo via radio. Tutto questo ha evidentemente aiutato a lasciarsi subito alle spalle l’incidente di percorso (così come le critiche di Marko) e ripartire con il piglio giusto.
Considerato il finale di stagione e la promozione a compagno di Verstappen, si può dire che alla fine ci ha guadagnato eccome. Di certo, fermo alla prima curva di Melbourne, un finale così non l’avrebbe immaginato nemmeno lui. Il compito che lo aspetta ora è complicato ma i nuovi regolamenti possono venire in aiuto, almeno nella prima fase. Vedremo se, anche questa volta, il suo temperamento sarà d’aiuto.
Immagine: Media Visa Cash App RB
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