F1 | Review fine stagione 2025, Haas: stazionaria con qualche exploit

Di: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 22 Dicembre 2025 - 19:00
Tempo di lettura: 2 minuti
F1 | Review fine stagione 2025, Haas: stazionaria con qualche exploit
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Segue la review di fine stagione del team Haas per il mondiale 2025 di F1

Quella della Haas potrebbe essere definita una silenziosa crescita, almeno nell’ultimo biennio. Dopo l’uscita del fumantino Steiner dalla guida del team e la promozione di Ayao Komatsu a Team Principal ad inizio 2024, il team americano ha vissuto un cambiamento e un miglioramento dei propri risultati anche se, di fatto, le posizioni in classifica Costruttori sono rimaste più o meno le stesse.

Se, nel 2023, i punti erano stati 37 (8° posto) e, nel 2024, erano saliti a 58 con la settima piazza, quest’anno il totale è aumentato ancora a 79 perdendo, però, un posto in classifica. Tutto sommato, però, l’annata del team americano non può essere bollata come totalmente negativa, considerato il distacco ridotto con le squadre immediatamente davanti come Aston Martin (10 punti) e Racing Bulls (13) e che il record di punti conquistati è di 93 nella stagione 2018, quando il team arrivò addirittura quinto in classifica.

La situazione della compagine americana può essere definita sicuramente stazionaria, un po’ in linea con quella che è stata comunque la sua storia dal debutto nel 2016: quattro ottavi posti, due noni, due decimi, un settimo e un quinto appunto.

Per quanto riguarda il 2025, è giusto anche considerare che Haas è ripartita da zero per quanto riguarda la coppia di piloti. Dopo aver chiuso l’era Magnussen e aver lasciato Hulkenberg, sono arrivati Esteban Ocon (da Alpine) e il rookie (ma non troppo) Oliver Bearman. Il francese ha vissuto una prima stagione non esaltante, specie nella sua fase finale, mentre il giovane inglese si è messo in luce in alcuni frangenti nello stesso periodo, rischiando addirittura il podio in Messico e conquistando delle buone Q3 in qualifica. Exploit che dicono tanto sulle sue potenzialità future.

La VF-25, così come le monoposto che l’hanno preceduta, non ha stupito particolarmente. Una vettura non da piste veloci (i risultati di Arabia Saudita, Belgio, Monza e Baku lo testimoniano con zero punti conquistati) che si è difesa meglio su tracciati con layout medi, specialmente sul finire di stagione. Ci si aspettava forse qualcosa di più da Ocon, mentre Bearman ha riscattato una fase centrale di stagione senza punti con cinque arrivi in top ten nelle ultime sette gare.

Da capire, ora, che cosa Haas voglia fare da grande. Il 2026 segna il decimo anno di presenza del team americano in F1 e la collaborazione con Toyota si è stretta ancora di più. La coppia di piloti è confermata e nel secondo anno l’ambientamento non dovrebbe più essere un problema. Ovvio è che i regolamenti nuovi rappresentino una sfida ma anche la possibilità di fare un salto in avanti. Scopriremo se questo avverrà e se il team guidato da Komatsu, il cui lavoro nelle ultime due stagioni è stato degno di nota, sarà in grado di affrontare il nuovo ciclo con più forza.

Immagine: Media Haas

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