Segue la review di fine stagione di Carlos Sainz (Williams) per il mondiale 2025 di F1
Ha cominciato questa stagione all’ombra di chi, più di un anno prima, era stato annunciato a sirene spiegate come il suo sostituto in Ferrari. È approdato un po’ in punta di piedi in un ambiente totalmente nuovo, ritornando in terra inglese dopo il biennio 2019-2020 in forze alla McLaren e vestendo i colori di un’altra regina della F1. Carlos Sainz, nel 2025, è dovuto ripartire da zero, per dimostrare al mondo intero e, forse, in maniera particolare a quello rosso il suo valore di pilota.
In forma smagliante durante i test del Bahrain, dai quali è addirittura uscito con il miglior tempo, lo spagnolo ha dato subito l’impressione di voler sparigliare immediatamente le carte all’interno del box, per ribaltare le gerarchie come, in molti, avevano pronosticato alla vigilia della stagione. La realtà, però, ha riservato altro piani per il madrileno. Partito con l’obiettivo di scavalcare Alexander Albon all’interno del garage di Grove, Sainz si è ben presto dovuto adattare ad ambizioni ben diverse.
Il botto di Melbourne, per di più avvenuto in regime di Safety Car, non ha certo rappresentato l’esordio che il #55 si aspettava, ma sono stati tutti i primi due terzi di campionato del classe 1994 a mancare di reali spunti interessanti. Dopo il Gran Premio d’Italia, Carlos si ritrovava al diciassettesimo posto in classifica, ultimo dei piloti capaci di conquistare punti al pari di Oliver Bearman e davanti soltanto a Yuki Tsunoda, nonché a Franco Colapinto e Jack Doohan, a quota zero. Albon lassù tra i grandi nomi, Sainz, che tra quei nomi aveva dimostrato più volte di saperci stare benissimo, relegato in fondo con chi, in F1, aveva appena cominciato a correre.
Sebbene l’avventura del suo sostituto Lewis Hamilton stesse andando tutto fuorché per il verso giusto, non è improbabile che, almeno una volta, lo spagnolo non abbia sperato di poter fare a cambio di annata con il sette volte iridato, per quanto arida e incolore fosse stata fino a quel momento anche quella del #44. Eppure, proprio nel suo momento peggiore, ecco che qualcosa è tornato a splendere in Carlos. Qualcosa che ha riacceso in lui quel bagliore e quella brillantezza che già avevamo potuto ammirare nelle sue stagioni in McLaren, portate poi alla massima potenza durante il periodo in Ferrari.
Il terzo posto di Baku, per Sainz, ha rappresentato un’autentica medicina. Un toccasana per chi, fino a quel momento, aveva messo da parte un bottino decisamente al di sotto non solo delle proprie capacità, ma anche alle aspettative che giravano attorno al suo nome. Per quanto, nelle ultime 8 tappe stagionali, gli arrivi in top 10 siano stati solo 4, l’apporto e il peso di tali risultati si sono fatti sentire enormemente. Oltre allo champagne azero, Carlos è giunto a punti anche a Singapore e a Las Vegas, piazzandosi quinto sulle stradine della Strip, per poi tornare a festeggiare sul podio anche in Qatar. Due arrivi tra i primi tre, nel suo anno di esordio in Williams, il #55 avrebbe solo potuto sognarli.
Il confronto con Albon sarà stato vinto anche solo in qualifica, ma la graduatoria finale tutto racconta fuorché di una sconfitta pesante ai danni dello spagnolo. Appena 9 sono i punti che hanno diviso i due alfieri di Grove dopo Abu Dhabi e, probabilmente, in pista è stato proprio Sainz a raccogliere le migliori soddisfazioni. Portare a casa due trofei, nell’anno in cui Hamilton non ne conquista neanche uno per la prima volta nella sua carriera, rappresenta la migliore delle rivincite per chi, quasi due anni prima, era stato messo da parte per lasciare spazio proprio al sette volte iridato. Se poi, quei due podi, sono anche gli unici che la Williams è riuscita ad ottenere da 4 anni a questa parte, ecco che la vittoria raddoppia e ha un gusto ancora più dolce.
In conclusione, il 2025 di Sainz è stato certamente positivo. Alcuni vuoti inaspettati qui e là nel corso della stagione, ma il campionato dello spagnolo si chiude su note alte e che ricordano senza dubbio il Carlos degli anni migliori. Questo non deve comunque stupire, perché il madrileno è da anni uno dei piloti più solidi, costanti e proficui dell’intero schieramento. Non è un caso che, dal 2017 a questa parte, il classe 1994 sia l’unico, insieme ad Hamilton e Max Verstappen, a figurare sempre nella top 10 finale del campionato. E chissà che, dal 2026, il figlio d’arte non possa togliersi altre grandissime soddisfazioni.
Immagine: Media Williams
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