F1 | Review fine stagione 2024, Red Bull: illusione, vuoto e ripresa nel finale. Verstappen tiene in piedi la baracca, Pérez affonda

Autore: Alessandro Secchi
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Coautore: Simone Casadei
Pubblicato il 31 Dicembre 2024 - 12:00
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | Review fine stagione 2024, Red Bull: illusione, vuoto e ripresa nel finale. Verstappen tiene in piedi la baracca, Pérez affonda
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Segue la review di fine stagione del team Red Bull per il mondiale 2024 di F1

Un anno da montagne russe: non si può definire altrimenti il 2024 di Red Bull. Se il titolo piloti è stato conquistato grazie allo sprint iniziale e poi, soprattutto, grazie alla tenacia di Max Verstappen, per il Costruttori non c’è stato nulla da fare. Alle carenze della RB20 da un certo punto in poi si è aggiunta la crisi di Sergio Pérez, che ha di fatto tolto il team di Milton Keynes dalla contesa relegandolo addirittura al terzo posto alle spalle di McLaren e Ferrari. Era da 1983 che il team vincitore del titolo piloti non giungeva addirittura in terza posizione. E il 2025 non parte con i migliori auspici vista l’emorragia di personaggi di spicco nel corso della stagione, da Newey a Wheatley.

Red Bull, il voto del Team è 7

Quest’anno, niente dominio per la squadra di Milton Keynes, quantomeno non per l’intera stagione. La partenza roboante delle prime cinque gare aveva fatto presagire ad un’altra annata a forti tinte anglo-austriache, ma da Miami in avanti le cose sono cambiate drasticamente. Una monoposto divenuta complicata da governare anche per il miglior Verstappen, il quale ha dovuto far leva più sulle proprie qualità che non sul mezzo a disposizione, una quantità notevole di diatribe interne e l’addio del grande Adrian Newey non rappresentano certo un ottimo biglietto da visita per il 2025, nel corso del quale la squadra 6 volte iridata tra i Costruttori dovrà dimostrare di saper fare a meno del genio inglese per puntare a mantenere almeno il titolo piloti. Di fatto, la conquista della quarta corona da parte di Super Max è l’unica vera nota positiva del 2024 della compagine guidata dal, chiacchieratissimo sin da febbraio, Christian Horner.

Max Verstappen, 10

Il quarto titolo iridato consecutivo per l’olandese è stato sicuramente il più difficile da conquistare. La stagione, iniziata bene, ha poi preso una piega imprevista con McLaren diventata progressivamente la prima forza. Max non si è fatto prendere dal panico e ha mantenuto la calma raccogliendo sempre il massimo di punti possibili anche quando c’era da giocare in difesa. Quella 2024 è la stagione in cui abbiamo visto il Verstappen più completo: aggressivo (a volte troppo) quando necessario e capace di ragionare quando non c’era da perdere punti. Il titolo, insomma, è meritatissimo e diverso dagli altri tre. Il primo fu quello dello scontro totale al vertice con Mercedes e Hamilton; il secondo quello della lotta iniziale con Leclerc per poi dominare. Il terzo è stato quello dei record. Il quarto quello della pazienza, della tenacia, del fare di ogni opportunità un’occasione da sfruttare.

Sergio Pérez, 4

L’inizio di mondiale aveva ingannato noi ed anche lui, con ottimi risultati e podi nei primi appuntamenti. Da Miami in poi, Pérez è letteralmente scomparso da radar, inanellando una serie di risultati negativi incomprensibili, soprattutto nel confronto con il compagno di squadra. Se, da un lato, la RB20 è diventata lontana parente della RB19, lui non ci ha capito più nulla. Tanti gli errori, tante le uscite premature in qualifica, tante le gare finite fuori dai punti. Una sequenza di risultati pessimi tale da mettere fortemente in dubbio la sua presenza nel 2025 sin dall’estate, con la conferma a fine anno della sua uscita da Red Bull in favore di Liam Lawson. Dopo le prime gare nessun pensava ad un ribaltamento simile, cosa successa tra l’altro anche nel 2023 ma non a questi livelli. Verstappen ha provato a difenderlo, ma nemmeno lui ha potuto fare niente contro la decisione finale del team di Milton Keynes. Di sicuro, quella che per ora segna la fine dell’esperienza in F1 del messicano, è la stagione peggiore della carriera.

Immagine: Media Red Bull

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