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F1 | Regole 2026, Jason Somerville: “Aerodinamica al servizio della Power Unit. L’aero attiva parte dell’obiettivo dello spettacolo”

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 6 Giugno 2024 - 20:00
Tempo di lettura: 2 minuti
F1 | Regole 2026, Jason Somerville: “Aerodinamica al servizio della Power Unit. L’aero attiva parte dell’obiettivo dello spettacolo”

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Il capo dell’aerodinamica della FIA su come l’aero sarà gestita dalle monoposto del 2026

Ali sempre aperte sul dritto, drag ridotto, pilota che potrà scegliere tra modalità ad alto e basso carico autonomamente nel corso del giro. Così Jason Somerville nella sua spiegazione di come verrà gestita l’aerodinamica con le nuove regole del 2026. Ecco le sue parole.

“L’obiettivo principale delle regole 2026 era quello di ridisegnare le performance delle vetture che seguono durante una lotta. Vogliamo gare entusiasmanti ed assicurarci che le vetture possano seguirsi da vicino, quindi questa è stata un’opportunità per resettare tutto e ripartire da una nuova base, ma anche di assicurarci che l’aerodinamica “collabori” con la Power Unit.

Questa avrà diverse caratteristiche con una maggiore componente elettrica, quindi dobbiamo essere sicuri che l’aerodinamica diventi a tutti gli effetti una componente complementare alla Power Unit. Questo non succederebbe, soprattutto in termini di drag, se prendessimo la PU 2026 e la implementassimo su una monoposto attuale.

Uno dei cambi più grandi con le regole 2026 è che il punto di maggior drag delle vetture arriva dall’ala posteriore. Pertanto, al fine di ridurre il drag generale, avremo un elemento attivo, simile all’attuale DRS, ma più complesso, con più elementi mobili e con maggiore inclinazione. Collaborando con i team e grazie alle simulazioni svolte è stato subito chiaro che, utilizzando un’ala posteriore mobile con queste caratteristiche, era necessario avere un sistema analogo anche all’anteriore per bilanciare la perdita di carico. Alcuni piloti non si sentivano a proprio agio con una grande quantità di carico all’anteriore e meno al posteriore, quindi siamo arrivati alla conclusione di dover necessariamente avere un’ala attiva anche davanti.

La differenza rispetto al DRS è nel modo in cui questi sistemi verranno usati nel corso di un giro. Il DRS oggi è un aiuto al sorpasso usato quando si è a meno di un secondo dalla monoposto che precede. Con il 2026 daremo l’opportunità di switchare autonomamente tra una configurazione ad alto carico ed una a basso carico. Il pilota potrà passare da una all’altra per avere più o meno performance con un segnale che gli arriverà esattamente come funziona ora con il DRS.

L’obiettivo è quello di assicurare dello spettacolo, quindi con gare più ravvicinate e l’aerodinamica attiva è una parte di questo obiettivo. Come gruppo siamo curiosi e ansiosi di vedere come tutto questo si tradurrà poi in pista. Sappiamo come le monoposto potrebbero essere visivamente, ma sicuramente ci saranno delle differenze sulla base degli sviluppi dei team”.

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