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F1 | Regole 2026, analisi: Power Unit e aero attiva (grazie ad un doppio “DRS”), una strizzata d’occhio alla Formula E. Era necessario?

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 7 Giugno 2024 - 13:30
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | Regole 2026, analisi: Power Unit e aero attiva (grazie ad un doppio “DRS”), una strizzata d’occhio alla Formula E. Era necessario?

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Dopo quello sulle dimensioni, prendiamo in esame i cambiamenti in ambito Power Unit del regolamento 2026 di F1

Nel primo articolo di analisi dei nuovi regolamenti F1 2026, pubblicati ieri dalla FIA, abbiamo preso in esame le dimensioni delle nuove monoposto. In questa seconda parte, andiamo ad analizzare i cambiamenti apportati alle future Power Unit.

Le nuove Power Unit saranno spinte da carburante 100% sostenibile, un obiettivo dichiarato da anni dalla Federazione. Soprattutto, con queste nuove unità la Formula 1 si lancia ancora di più nell’era dell’elettrico, strizzando l’occhio in modo non poco confusionario alla Formula E, la categoria full electric avviata dalla stessa Federazione nel 2014. Ma andiamo con ordine.

Come spiegato da Vincent Pereme, Head of Powertrain della FIA, il cambio è stato effettuato principalmente per non avvantaggiare gli attuali motoristi rispetto alle new entry del 2026 (Audi e Ford) e oltre. Si partirà quindi da una nuova base, che prevede l’eliminazione dell’MGU-H ed il contemporaneo aumento del pacco batterie e della potenza portata dall’MGU-K, che passerà da 120 a 350 Kw. Il contemporaneo calo di potenza del motore termico da 550/560 Kw a 400, ottenuto mediante la riduzione di afflusso di carburante, porterà quindi il rapporto tra termico ed elettrico ad essere quasi paritario, con solo una cinquantina di Kw di differenza.

L’apporto della componente elettrica diventa quindi importantissimo, ormai al pari della componente termica per l’unica categoria FIA a ruote scoperte (FE esclusa, ovviamente) che si avvale di una tecnologia ibrida inesistente (ed insostenibile) dalle categorie minori e fino alla F2. Il richiamo alla Formula E, oltre ad essere visibile dai valori delle nuove PU, lo è anche per il lavoro fatto in termini di efficienza aerodinamica e, ora ci arriviamo, di aerodinamica attiva.

L’aero attiva è l’altra grande novità del regolamento 2026. Per aumentare l’efficienza aerodinamica, diminuire il consumo di energia, aumentare la velocità sul dritto e, di conseguenza, l’energia recuperata in frenata, la Federazione ha optato per una sorta di doppio DRS.

L’acronimo DRS – Drag Reduction System – è stato associato sin dal 2011 al sistema che serviva e servirà, fino all’anno prossimo, per agevolare i sorpassi. Se il concetto di DRS applicato ai sorpassi sparirà dal 2026, il sistema in sé rimarrà e, invece, verrà raddoppiato. È infatti previsto che le ali mobili siano effettive sia al posteriore che all’anteriore, come spiegato da Jason Somerville, per mantenere il bilanciamento delle vetture.

L’aero attiva si configurerà con due modalità, una ad alto carico ad una a basso, da gestire nelle fasi di curva e di rettilineo. È evidente che, sul dritto, spalancare sia le ali anteriori che quelle posteriori porterà ad una maggiore efficienza e un minor drag, con velocità in aumento. La FIA, in generale, prevede un decremento di downforce delle nuove vetture del 35% e drag addirittura del 55%, con evidenti vantaggio lato consumo di energia.

In linea generale, il cambio delle PU per il 2026 porta con sé una virata decisa nella direzione della Formula E. Se fino al 2025 la componente elettrica varrà circa in quinto della potenza totale, dal 2026 arriverà ad oltre il 45% e sarà supportata da un’efficienza aerodinamica a sua volta fattore chiave importante nella categoria Full Electric.

La domanda che sorge spontanea è una: non si è forse esagerato? Ci sarà tempo per scoprirlo.

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