F1 | Red Bull, è finita definitivamente un’era

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 9 Dicembre 2025 - 18:00
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | Red Bull, è finita definitivamente un’era
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Con l’uscita di Marko si chiude praticamente ogni collegamento con le persone che hanno plasmato l’inizio della storia di Milton Keynes

L’annuncio dell’uscita di Helmut Marko dal mondo Red Bull, un anno in anticipo rispetto alla fine naturale del contratto con Milton Keynes, chiude definitivamente un’era. Solo un paio di anni fa nessuno poteva immaginare che, il team che ha condiviso la scena con Mercedes negli ultimi tre lustri, avrebbe vissuto un momento tale da stravolgerlo nelle fondamenta.

A partire dal febbraio 2024, con lo scandalo legato a Chris Horner, è successo praticamente di tutto. Restando all’anno scorso si è partiti con l’uscita del mago Adrian Newey, in direzione Aston Martin. Poi è stata la volta di DS Jonathan Wheatley, ora Team Principal della futura Audi. Arriviamo al 2025 con l’improvviso (per le tempistiche, più che altro) allontanamento dello stesso Chris Horner, sostituito da Laurent Mekies ed ora in attesa di nuova collocazione. Oggi, appunto, l’addio di Helmut Marko che chiude il cerchio.

Nulla è per sempre, questo è chiaro. Così come Red Bull aveva mostrato un’incredibile solidità nella sua struttura organizzativa, specialmente in tempi bui come i primi anni dell’era ibrida, altrettanto incredibile è stato lo stravolgimento che l’ha colpita praticamente in 18 mesi, con l’uscita delle quattro figure storiche che ne hanno delineato i tratti somatici sin dall’inizio.

La storia di Milton Keynes è iniziata proprio da Horner, Newey, Marko e Wheatley, con una squadra guardata un po’ di traverso agli inizi, ritenuta un specie di pubblicità ambulante e poi capace, al primo cambio vero di regolamento tecnico nel 2009, di farsi beffe di marchi blasonati con una storia racing pluridecennale, come McLaren e Ferrari.

Horner con la sua leadership, Wheatley con la sua visione generale e la gestione degli aspetti sportivi, Newey al reparto tecnico e Marko nella gestione dei piloti (spesso, a dir la verità, discutibile) hanno formato un quadrumvirato di ferro capace di reggere il colpo per quasi due decenni. E questo, di per sé, è già una storia. Quattro titoli iridati piloti e costruttori tra il 2010 ed il 2013 con Sebastian Vettel, un digiuno lungo anni a cavallo del dominio Mercedes e poi, grazie anche ad Honda e a Max Verstappen, altri quattro titoli piloti e due costruttori tra 2021 e 2024. Il bottino è sicuramente significativo a fronte di una longevità che solo a Milton Keynes si sono potuti permettere; inutile ricordare le girandole di tecnici e Team Principal in altre squadre.

Ma, come detto, nulla rimane per sempre. Con un nuovo regolamento alle porte ed una nuova doppia sfida da affrontare, sia dal lato telaistico/aero/meccanico che da quello motoristico, con la PU in proprio in collaborazione con Ford, a Milton Keynes nel 2026 si ripartirà davvero da zero. La Red Bull che si svelerà a metà gennaio non sarà solo una nuova macchina (nemmeno quella, vedremo solo la livrea) ma una nuova versione di se stessa, con al centro il perno attorno al quale fare ruotare tutto.

Max Verstappen, da semplice pilota e poi campione del mondo, diventerà ora al 100% l’uomo attorno al quale il team di Milton Keynes dovrà plasmare, ancora di più, le proprie sorti. L’olandese ha dimostrato ripetutamente di potersi mettere il team sulle spalle. Ora sta alla squadra assecondarlo e renderlo colonna portante del nuovo progetto, per affrontare al meglio il nuovo corso. Se ci riuscirà, lo scopriremo già dalla prossima stagione.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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