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F1 | Questione logo e 3M: cosa c’è da sapere?

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 17 Gennaio 2018 - 13:30
Tempo di lettura: 3 minuti
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F1 | Questione logo e 3M: cosa c’è da sapere?
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La bomba è esplosa circa una settimana fa ed è difficile al momento prevedere gli sviluppi: succede che un mese e mezzo dopo la presentazione del nuovo logo della F1 si scopre che un logo simile, molto simile, è stato già registrato nello scorso anno da 3M, multinazionale statunitense che opera in diversi settori, da quello medico a quello industriale passando per i prodotti per l’ufficio e i dispositivi di sicurezza.

3M, il 17 febbraio scorso, ha richiesto la registrazione del logo 3M Futuro (potete vederlo nell’immagine di copertina) per la sua linea di prodotti medici. Tutori e simili, insomma. La registrazione vera e propria è avvenuta quattro mesi più tardi. In questo logo la “F” è terribilmente simile, anche se più “corta”, a quella mostrata in pubblico da Liberty Media come nuovo marchio della F1 al termine del campionato ad Abu Dhabi. 

Si parla già di cause legali e quant’altro da parte di 3M, che avrebbe una sorta di precedenza nell’utilizzo della sua “F” rispetto a Liberty media, ma bisogna aspettare e considerare alcuni dettagli.

I marchi, prima di tutto, possono essere registrati per varie classi di utilizzo, e non per forza per tutte. Liberty, che ha registrato il suo “F1” per 24 delle 45 classi totali, vorrebbe produrre merchandising e abbigliamento sfruttando il suo nuovo logo, mentre 3M ha registrato il suo “Futuro” alla voce che riguarda l’abbigliamento per fini medici. Di fatto, quindi, i due marchi appartengono a classi diverse e non coincidono nell’intento commerciale. 

Questo, però, non basta a scongiurare dei problemi, perché la semplice non coincidenza delle classi non è sufficiente a diramare la questione. Infatti, se due marchi sono molto simili (e questo è il caso) e la differenza tra classi non è ampia, l’autorità può bloccare la registrazione. Inoltre, a quanto si apprende, 3M non è stata minimamente interpellata da Liberty Media per un parere sulla sua registrazione. Il marchio F1, quindi, è stato depositato senza alcun riscontro o ricerca di marchi simili già registrati. 

Vista così sembra una bella gatta da pelare: si parla già di azioni legali, ma considerato che i fini dei due proprietari in quella che è la loro attività sono evidentemente distinti, è probabile che un faccia a faccia possa risolvere il tutto senza dover necessariamente interpellare un tribunale.

Resta quindi da attendere gli sviluppi di questa diatriba: certo è che il cammino del nuovo logo F1, dopo il disaccordo degli appassionati, si trova di fronte al secondo problema in due mesi. Bene ma non benissimo, si dice…

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