In una F1 che mai come in questa stagione sta facendo i conti con i bilanci, i costi nelle varie epoche sono sempre stati una vera e propria Spada di Damocle non solo per i team minori ma anche per i grandi costruttori.
La F1 è uno sport che nel corso dei vari anni ha sempre usato la frase “dobbiamo abbassare i costi” solamente come specchietto per le allodole, perché di fatto le uscite di denaro sono sempre state elevate nonostante i vari (spesso comici) tentativi di abbassare i costi. 35 anni fa la F1 viveva una specie di “golden age” con tantissimi team, costruttori e piccole squadre iscritte al mondiale.
Minardi, ad esempio, in quel 1985 intraprendeva quella che sarebbe stata la prima di una meravigliosa storia da corsa fatta di sacrifici, sudore, soldi e tanta tanta passione. Prendendo spunto dal numero 6 di Autosprint sui costi di una monoposto di F1 di quel periodo (in lire ovviamente) ecco, numero per numero e componente per componente, quanto Giancarlo Minardi dovette sborsare per costruire la M185:
Scocca in kevlar-carbonio: 25.000.000
Pance laterali: 4.800.000
Cupolone copri-motore: 1.750.000
Parabrezza con specchietti: 300.000
Carenatura cockpit: 210.000
Musetto con “baffi”: 2.000.000
Alettone posteriore: 2.500.000
Scivolo posteriore: 1.400.000
Fianchetti posteriore: 600.000
Scarichi motore: 1.500.000
Sterzo: 1.800.000
Sospensioni anteriori: 4.000.000
Portamozzi anteriori: 4.000.000
Bracci sup. sospensione post: 4.000.000
Bracci inf. Sospensione post: 2.000.000
Portamozzi posteriori: 8.000.000
Bilancieri ammortizzatori post: 1.200.000
Molle sospensioni: 400.000
Tiranti sospensioni: 440.00
Ammortizzatori: 4.000.000
Barre stabilizzatrici: 3.000.000
Semiassi completi di giunti: 2.000.000
Traverse sospensioni sopra cambio: 1.700.000
Impianto frenante carbonio: 7.500.000
Prese d’aria freni: 1.000.000
Frizione Borg-Beck: 2.300.000
Cambio completo: 34.000.000
Albero trasmissione: 500.000
Pompa freni: 300.000
Radiatori acqua: 1.500.000
Scambiatori di calore: 6.400.000
Radiatori Olio: 750.000
Pedaliera e regolatore della frenata: 1.350.000
Volante e stecca-volante: 500.000
Strumentazione: 3.500.000
Serbatoio benzina: 1.800.000
Impianto estinzione e aria medica: 1.000.000
Batteria: 160.000
Roll-bar in titanio: 4.500.000
Cinture di sicurezza: 490.000
Cerchi: 2.400.000
Pneumatici Pirelli: 1.500.000
Impianto elettrico: 3.000.000
Impianto della benzina: 2.500.000
Impianto olio: 500.000
Verniciatura vettura: 2.500.000
Dadi, bulloni, rondelle, ecc..: 2.000.000
Varie e piccoli accessori: 10.000.000
Motore: 100.000.000
Ore di lavoro: 15 giorni con 4 persone
TOTALE: 278.650.000
Una cifra davvero molto importante per l’epoca, tenendo conto che i grandi team spendevano ovviamente molto di più rispetto a Minardi. A questa cifra già “monstre” bisogna aggiungere l’iscrizione al campionato e le prove in galleria del vento (14 ore di lavoro, pari a 14 milioni di lire). Elevatissimi anche i costi per i test invernali: sul corto del Paul Ricard ogni giro costava 218.000 lire.
Insomma i tempi cambiano, come i regolamenti e il contesto storico, ma i costi in F1 erano, sono e continueranno ad essere davvero elevati.
Immagine copertina: Wikimedia
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