Il sistema di protezione Halo prosegue il suo iter di sviluppo in previsione di essere introdotto in Formula 1 a partire dal 2017.
Il dispositivo, chiacchieratissimo soprattutto dopo le prime immagini del suo test a Barcellona sulle Ferrari di Vettel e Raikkonen, è infatti in via di lavorazione e la possibilità di vederlo in azione nella prossima stagione è alta.
E’ stato Charlie Whiting a parlarne in una conferenza stampa a Melbourne: l’alternativa proposta da Red Bull non sarebbe pronta in tempo per prendere una decisione in merito, quindi Halo al momento resta l’unica soluzione percorribile.
“Credo stia andando tutto bene, lo abbiamo testato intensamente e credo offrirà una buona protezione in caso di una ruota in pieno volo. Questo è l’obiettivo principale per il quale lo abbiamo studiato e provato. Dobbiamo verificare altri fattori, come l’estrazione del pilota, e dobbiamo parlare con i medici ma credo non ci saranno problemi. Un gruppo di lavoro che si sta occupando della cosa.”
Riguardo il rischio che Halo possa deviare oggetti di piccole dimensioni o altri detriti verso il pilota, Whiting ha dichiarato: “Questo è un lavoro per i professionisti e abbiamo professionisti che stanno valutando gli elementi di rischio. Non sono abbastanza qualificato per parlarne, ma il rischio può esserci sempre. Ad esempio, in casi come il muso basso al posto di quello alto c’è la possibilità che una vettura si infili sotto un’altra, ma lo studio che abbiamo fatto ha provato che negli incidenti con il muso alto è più probabile vedere un’auto impennarsi. Questo genere di cose va studiato e abbiamo professionisti che se ne stanno prendendo cura.”
Whiting ha anche aggiunto che qualsiasi sarà il dispositivo introdotto sarà obbligatorio, in risposta alle lamentele di Hamilton il quale preferirebbe non utilizzarlo. Inoltre, l’implementazione in F1 significherebbe, in futuro, l’introduzione anche nelle altre categorie in breve tempo.
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