In una lunga intervista a Monza, Domenicali conferma quello che verrà discusso (e che vedremo probabilmente) in futuro. C’è da prepararsi…
La Formula 1 a portata di “Casual Fans”. È un po’ questo il succo dell’intervista che Stefano Domenicali ha rilasciato, nella giornata di ieri, a diversi media italiani a Monza, dove si è svolta anche la presentazione ufficiale del Gran Premio d’Italia.
Linguaggio più semplice, perché quello degli ingegneri è incomprensibile
Che il Circus sia sempre più (o quasi solo) destinato ad un pubblico casuale – La logica del Ringraziamento è sempre quella – è noto da tempo. Ma ora, dopo aver aumentato a dismisura il seguito con una “campagna elettorale” che abbiamo più volte sviscerato, è la Formula 1 a doversi adattare al nuovo pubblico che lei stessa ha voluto e cercato fortemente. Un pubblico, come lei stessa sostiene, casuale, che non conosce regolamenti e non sa cosa c’è sotto il cofano di una monoposto.
Domenicali, su questo fronte, sostiene che la rivoluzione del 2026 dovrà essere spiegata alla nuova platea in un linguaggio terra-terra, perché quello degli ingegneri – ultimamente sempre più bistrattati – è decisamente troppo forbito. L’obiettivo, anzi l’obbligo, è quello di semplificare il linguaggio (leggasi, abbassarsi al livello di chi non sa nulla) per cercare di far capire a che sport stanno assistendo persone che non lo conoscono.
Sempre più Sprint e occhio alla griglia invertita. Ora, pare, piacciono anche ai piloti…
Il grande pericolo – che pericolo non è, si tratta di una certezza a tempo – è quello dell’aumento delle Sprint e, soprattutto, quello delle griglie invertite. Le gare corte “piacciono sempre di più”: o meglio, questo è quello che viene raccontato. Ora sembra che anche i piloti si siano convertiti, incluso Verstappen. Su questo, manteniamo un forte dubbio. Di certo, piacciono agli attori coinvolti ai piani alti. Questo è poco ma sicuro.
La griglia invertita è quel tabù che si sta cercando di introdurre con una pillola alla volta ma che, evidentemente, rappresenta la ciliegina sulla torta delle Sprint, sin da quando queste sono state introdotte. L’esempio di F2 e F3 è perfettamente non calzante, poiché nelle propedeutiche è anche necessario vedere i pilotini più forti alle prese in mezzo al gruppo. In F1, dove la meritocrazia dovrebbe esserci sempre e comunque, la griglia invertita è la negazione totale. Ma, se si allevano ondate di casual fans, è difficile ricevere contestazioni e questo è ben noto.
Le gare sono troppo lunghe…
Ecco una nuova pillola introdotta: le gare sono troppo lunghe “per i giovani”. Mentre WEC (restando in tema Motorsport) e Tennis vivono di eventi da 4 ore o più senza che nessuno abbia di che lamentarsi, la F1 è riuscita nell’intento di crearsi un pubblico che guarda in massa gli highlights invece che le gare intere, perché si annoia. Sotto questo punto di vista, aspettiamoci qualsiasi tipo di proposta in futuro. Ma, a questo punto, anche una colonna portante come quella della durata dei GP è, ufficialmente e disgraziatamente, ampiamente in discussione.
Nuovi GP e motori
Tra gli argomenti trattati nella lunga discussione con Domenicali c’è il futuro del calendario che, come è stato già anticipato, vedrà la novità dell’alternanza tra GP e possibili nuovi ingressi. Il nome nuovo emerso è quello di Hockenheim, che starebbe puntando a un rientro nel giro iridato. Dal punto di vista dell’organizzazione, un GP è ormai troppo costoso per un investimento privato e Domenicali lo dice chiaramente: senza investimenti pubblici (ovvero enormi) è ormai proibitivo avere un GP. Bisogna, quindi e implicitamente – uniformarsi al livello di chi spende di più.
Il monito per Monza resta valido e costante. I lavori fatti fino ad ora non sono sufficienti, bisogna proseguire il rinnovamento per garantirsi il posto in futuro. Un mantra sempre più insistente e che chiarisce come i tempi siano, ormai, stretti per adeguarsi.
Il regolamento del 2026 deve ancora entrare in azione ma si parla già del successivo, soprattutto a livello motoristico. Non è una novità che le PU attuali siano un fardello troppo grosso da sopportare a livello tecnologico, economico e che abbiano prodotto una generazione di monoposto dalle dimensioni non convenienti ad una categoria come la F1. Ci saranno, quindi, discussioni per capire come direzionare il futuro della categoria, magari con un ritorno agli aspirati e, in generale, a qualcosa di più semplice.
Non sono mancate considerazioni sui problemi con le gare sotto la pioggia – per cui va trovata una soluzione a livello di visibilità in pista – e su quelli di Lewis Hamilton e Kimi Antonelli, sui quali Domenicali si dice positivo che possano risolversi a breve.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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