Sin dal loro ingresso sulla scena della Formula 1, datato Gran Premio di Spagna 1968, con la Lotus 49 del duo Graham Hill-Jackie Oliver, bardata con i colori del marchio Gold Leaf, le sponsorizzazioni hanno sempre rivestito un ruolo molto importante, in tanti casi fondamentale, sia per la sopravvivenza di svariati team medio-piccoli sia per la riuscita di importanti sodalizi.
Con il passare dei decenni, ciò è diventato ancor più vero, anche se il discorso si è complicato, dagli inizi degli anni 2000, prima con il bando dei grandi sponsor del tabacco (che hanno regalato gran parte delle livree più belle della storia) e quindi, con i ripetuti tentativi, soprattutto in area Euro, di emarginare le sponsorizzazioni di bevande alcoliche.
Gli ultimi anni, tranne poche eccezioni, hanno visto monoposto con livree sempre più povere (l’esempio della McLaren è lampante), rendendo l’esigenza di cercarne di nuovi sempre più pressante e vitale. In questo contesto s’inserisce ancora una volta lo Strategy Group. Nella già citata riunione di Londra dello scorso 18 Gennaio, le parti in causa si sono accordate su alcune modifiche che saranno implementate sulle carrozzerie delle monoposto a partire dal 2019, nell’ottica di garantire maggiori spazi e visibilità agli sponsor. Il tutto già valutato dal Technical Working Group, in termini di impatto prestazionale.
Prima di tutto, ad essere modificati saranno i bargeboard, cioè i deflettori situati tra le ruote anteriori e le prese d’aria laterali delle fiancate, divenuti più grandi in seguito alla rivoluzione regolamentare 2017. Su proposta della McLaren, questi elementi aerodinamici verranno semplificati ed abbassati, rendendo quella zona della monoposto maggiormente appetibile per gli sponsor.
Riguardo all’ala posteriore, ha avuto voto favorevole la proposta della Ferrari di semplificare le paratie verticali, eliminando le feritoie superiori di soffiaggio, con l’intento in questo caso di rendere meglio identificabili i marchi piazzati in questa zona della monoposto. Non è passata, al contrario, la proposta di un’ala anteriore più semplice, dato che avrebbe comportato un impatto dal punto di vista aerodinamico troppo importante e non sostenibile nel breve termine.
Nella discussione, infine, sono rientrate anche le shark fin, le pinne viste sulle monoposto 2017 sul cofano delle monoposto. Assenti nella stagione che sta per cominciare, a causa dell’ostruzionismo della McLaren, potrebbero fare il loro ritorno sulla scena nel 2019, anche in questo caso per garantire maggior spazio per le sponsorizzazioni, ma anche per dare maggior visibilità a numeri e nomi dei piloti.
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