F1 | Pinna, Halo, sospensioni: cosa cambia nel 2018?

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
7 Gennaio 2018 - 09:00
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Dopo la rivoluzione del 2017 con monoposto più larghe, proporzionate ma soprattutto veloci, è il sito ufficiale della Formula 1 a mostrare quali saranno i cambiamenti principali della stagione 2018 avvalendosi delle immagini del re degli esperti tecnici del Circus, l’italiano Giorgio Piola.

Le modifiche più importanti riguarderanno la sparizione delle pinne sul cofano motore, T-Wing incluse, l’introduzione di Halo ed il ban di alcuni dispositivi di controllo dell’altezza da terra sulle sospensioni anteriori.

Ecco nel dettaglio le novità che caratterizzeranno le nuove monoposto.

Addio pinna e T-Wing

A partire da questa stagione non vedremo più la pinna e l’esteticamente fastidiosa T-Wing, che nel 2017 ha visto sviluppi enormi. Si è partiti infatti da una piccola appendice arrivando, come nel caso seguente portato in pista dalla Force India, ad una sorta di triplano con doppia funzione: pulire i flussi d’aria verso l’ala posteriore e creare anche carico aerodinamico.

Il vecchio regolamento, come si vede dall’immagine seguente, bandiva sviluppi aerodinamici nella zona rossa lasciando libera interpretazione in quella centrale, nella quale i team hanno dato libero sfogo alla propria creatività, come spesso accade d’altronde quando si devono sfruttare zone grigie. Con un’adeguata modifica, non sarà quindi più possibile portare in pista le soluzioni viste nel 2017.

Come saranno quindi le monoposto 2018? Sarà possibile avere un’appendice sul cofano motore che dovrà rispettare, però, indicazioni precise. Un esempio arriva dalla Sauber, che ad Austin ad ottobre ha portato in pista una C36 modificata con un cofano motore in ottica futura. 

Arriva Halo

La più grande novità è anche quella esteticamente più discussa, ovvero l’introduzione di Halo, il sistema di sicurezza per la testa dei piloti testato nelle ultime due stagioni. Halo farà il suo ingresso in F1 e F2 a partire dal 2018 e come ben sappiamo consiste in un pilone centrale sopra il quale è ancorata una gabbia circolare. Sono diverse le critiche che questo sistema ha suscitato nel suo processo di introduzione: sotto l’aspetto estetico Halo è considerato negativamente praticamente da tutti. Dal punto di vista della sicurezza sarà in grado di proteggere i piloti da oggetti di medie e grosse dimensioni, ma non è dato sapere come se la potrà cavare con detriti di piccole. Inoltre, la controindicazione più grande riguarda il tempo di uscita dalla monoposto. Il limite minimo è stato alzato da cinque a sette secondi: Valtteri Bottas, però, è stato ripreso nei box Mercedes mentre impiegava ben nove secondi e mezzo per abbandonare l’abitacolo, con evidenti difficoltà per districarsi tra il pilone centrale e l’elemento superiore. Nell’immagine sono evidenziate le forze, espresse in KiloNewton, che il sistema dovrà sopportare nei diversi punti per superare i crash test.

Le preoccupazioni sulla visibilità in pista sono state in parte mitigate dai piloti stessi, mentre la FOM dovrà inventarsi nuove posizioni per le onboard cam, visto che la visuale dall’alto sarà parecchio penalizzata proprio dalla parte superiore del sistema. Relativamente all’aspetto aerodinamico, già nei test di fine stagione di Abu Dhabi sono emerse piccole appendici soprattutto ai box Mclaren. Halo così come lo abbiamo visto fino ad ora è esclusivamente l’elemento base che verrà fornito ai team, che saranno liberi di sviluppare intorno a lui piccole soluzioni aerodinamiche. Per renderlo esteticamente più gradevole (per quanto sia possibile, ovviamente) ci si aspettano versioni colorate in tinta con le vetture. Il peso minimo delle vetture, considerato che il sistema Halo pesa all’incirca 14kg, è stato alzato da 728 a 734.

Sospensioni

Per il 2018 sono state bannate le soluzioni come quella indicata dalla freccia nell’immagine sottostante, montata sulla Ferrari SF70-H nel corso della scorsa stagione. Consisteva in un elemento che collegava il braccetto della sospensione all’attacco del triangolo superiore, capace di variare in movimento l’altezza da terra della monoposto in base all’angolo di sterzo. Anche la Red Bull aveva adottato un sistema simile, che non sarà più permesso: si dovrà tornare ad una soluzione più tradizionale. 

Fonte immagini: formula1.com

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