F1 | Montezemolo: “Crisi Ferrari non di breve termine, servono tecnici e cultura. Con Lauda e Schumacher si vinceva e perdeva insieme”

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
30 Marzo 2023 - 22:20
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L’ex Presidente Montezemolo a tutto tondo sulla Ferrari attuale e del passato

Intervenuto a “Piazza Pulita” su La7, Luca Cordero di Montezemolo, ex Presidente della Ferrari, ha parlato del suo vecchio amore motoristico con il quale ha vinto tutto a cavallo tra anni ’90 e 2000, con una profonda rifondazione partita agli inizi degli anni ’90. Montezemolo è stato interpellato sulla situazione attuale della Ferrari e ha espresso il suo parere sulle difficoltà del team del Cavallino in questo inizio di stagione.

“Qui mettete il coltello nella piaga… La Ferrari insieme alla mia famiglia è stata la cosa più importante della mia vita. Sono stato in Ferrari 25 anni in due momenti diversi, mi spiace vederla così e non penso sia una crisi di breve termine. Si tratta di ricostruire e si tratta di trovare sul mercato i migliori tecnici.

Quando io misi insieme quello che chiamano il Dream Team presi Todt, Domenicali, Brawn e Byrne. Schumacher arrivò due anni dopo, quando sapevamo che il pilota avrebbe fatto la differenza. Prima, anche con Superman, non ci saremmo riusciti. Insomma, è stata costruita una squadra.

[NDR: Montezemolo si è confuso: Schumacher arrivò a fine 1995, Brawn e Byrne tra dicembre 1996 e febbraio del 1997].

L’ex Presidente ha ancora la speranza che la Ferrari si possa risollevare: “Io mi auguro che questo possa avvenire ancora, anche andando a recuperare sul mercato alcuni tecnici fondamentali, di qualsiasi nazionalità perché per vincere ci vuole competenza. E ci vuole anche portare un po’ di cultura in azienda dove magari, in certi settori, la cultura è meno forte”. Un’ultima frase, questa, che suona come una stoccata ad alcuni piani dell’attuale dirigenza.

Mi dispiace anche perché quest’anno mi sarei aspettato, al di là dei discorsi trionfalistici che si fanno sempre sbagliando alle presentazioni delle vetture (altra stoccatina, in questo caso al Team Principal Vasseur), una vettura più competitiva, un’evoluzione di quella dello scorso anno che soprattutto nella prima parte della stagione era molto buona.

A Montezemolo sono stati fatti poi tre nomi precisi: “Lauda, Schumacher, Leclerc”.

“Lauda è stato uno degli amici più importanti della mia vita, abbiamo cominciato insieme a lavorare, giovane Direttore Sportivo io a 25 anni e giovane pilota lui. Anche quando era alla Mercedes eravamo grandi amici. Schumacher è stato il pilota che ha vinto di più alla Ferrari. Avevano in comune una cosa. Quando si vinceva, si vinceva tutti insieme. Quando si perdeva, si perdeva tutti insieme. Spesso ci sono dei piloti che quando vincono è merito loro e quando perdono è colpa del team o della macchina”. Anche qui le punzecchiature a qualche pilota, del passato o del presente, non mancano.

Su Leclerc: “È molto bravo, è un pilota velocissimo sul giro secco, sta vivendo un momento molto delicato della carriera perché, pur essendo ancora molto giovane, passano gli anni ma deve provare a vincere e ha bisogno di una macchina competitiva”.

Immagine: ANSA

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