Inutile girarci intorno: ancora una volta la Freccia d’Argento ha mostrato la sua forza in Russia, dove Rosberg ha controllato la gara dall’inizio alla fine senza mai poter essere impensierito dalla concorrenza.
Nico domina, la W07 anche. I problemi di affidabilità riscontrati da Hamilton sono una novità rispetto alla scorsa stagione, ma nel momento in cui anche i diretti inseguitori (la Ferrari) perdono punti per strada, questo diventa un problema relativo.
La Rossa si è avvicinata: non fino ad arrivare a uno/due decimi come qualcuno sostiene. Ma questo non basta ad impensierire un team che sembra, dopo solo quattro gare, avere già in pugno la stagione. I test invernali erano stati indicativi per quanto riguarda la sostanza della W07, sebbene qualche noia tecnica si sia poi palesata in stagione, ma dal punto di vista velocistico anche a Sochi non c’è stata storia. Già dalle prove libere, che non portano con loro tutte queste indicazioni, si era capito che la gara avrebbe potuto riservare un monologo delle Frecce d’Argento. La rinuncia obbligata di Hamilton a disputare la Q3 ha movimentato in parte l’inizio di gara, con un primo giro che ha consegnato a Lewis sei posizioni tra incidenti e sorpassi. La conquista del secondo posto, oggi pomeriggio, è stata una conseguenza della forza della Mercedes: si è trattato solo di attendere il momento buono e colpire la Williams di Bottas.
Da uno a due decimi a una mescola di differenza. Queste sono le due voci che più vogliono identificare il vantaggio sulla concorrenza. Il reale distacco tra La W07 e le avversarie è difficilmente quantificabile, ma forse la verità sta nel mezzo. Nel momento in cui serve davvero tracciare un solco, Rosberg e Hamilton sembrano poter disporre della potenza necessaria. Con il primo che non sbaglia assolutamente nulla.
Oggi Raikkonen è giunto al traguardo con mezzo minuto di distacco, a pochi secondi da un Hamilton penalizzato da ulteriori problemi in gara (perdita di pressione d’acqua). Se il vantaggio è questo, una volta risolti i guai della monoposto n°44, è difficilmente ipotizzabile che qualcuno possa mettere i bastoni tra le ruote alla Mercedes nella conquista del terzo titolo consecutivo. Come sempre, le voce e i proclami sono materia buona a riempire le colonne dei giornali, ma poi è la pista a parlare.
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