F1 | Max, 100 e oltre: i migliori arrivi a podio di Verstappen, dai primi successi al dominio assoluto

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Simone Casadei
10 Marzo 2024 - 14:00
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Ripercorriamo brevemente alcune delle gare più importanti nella carriera dell’olandese, in occasione del suo 100esimo podio conquistato nel secondo weekend del 2024 in Arabia Saudita

Un altro weekend trascorso, un ulteriore passo nell’albo dei grandi. Max Verstappen, con la vittoria conseguita nel Gran Premio dell’Arabia Saudita 2024, ha anche tagliato un altro traguardo importante della sua straordinaria carriera: quello dei 100 podi conquistati in Formula 1. Un’impresa finora riuscita solo a sei piloti prima di lui dai nomi non proprio leggeri. Parliamo di Lewis Hamilton, Michael Schumacher, Sebastian Vettel, Alain Prost, Fernando Alonso e Kimi Raikkonen.

Il fenomeno di Hasselt sta continuando prepotentemente a scrivere il proprio cognome nella storia di questo sport, a suon di fine settimana perfetti e mai macchiati dalla minima sbavatura. Merito di un grandissimo mezzo, questo è impossibile non ammetterlo, ma anche da un paio di piedi di tutto rispetto, coi quali ci delizia, da nove stagioni, di prestazioni mirabolanti. Ripercorriamo quindi, in modo più o meno rapido, alcune delle tappe più importanti che hanno segnato il percorso di un vero talento generazionale.

I primi festeggiamenti con lo champagne

Domenica 15 maggio 2016 è una data che ha fatto il suo ingresso nei libri dei record della Formula 1. Proprio in questo giorno, l’allora diciottenne Max Verstappen conquistava il suo primo successo nella massima serie, diventando il più giovane di sempre a riuscirci. Dopo il clamoroso doppio K.O. delle dominanti Mercedes di Hamilton e Rosberg, il teenager, al debutto assoluto con la Red Bull alla quinta gara della sua seconda stagione, mostrò un sangue freddo davvero impressionante nel tenere a bada la Ferrari di Raikkonen, per volare verso un primo posto a dir poco clamoroso.

Ancora più clamoroso fu, probabilmente, il terzo posto artigliato in una San Paolo tormentata dal diluvio, nella penultima tappa sempre del 2016. Un sorpasso eccezionale ai danni del futuro Campione del Mondo Rosberg, per altro all’esterno, e un salvataggio da cuore in gola a pochi centimetri dalle barriere fecero applaudire gli appassionati di ogni fazione, nonché compiacere non poco i suoi uomini ai box, consapevoli di aver iniziato a lavorare con un diamante davvero prezioso.

La maturazione prima della definitiva consacrazione

Il 2017 e le prime sei gare del 2018 non furono propriamente facili per il figlio di Jos: spesso frenato, nella prima annata soprattutto, da ripetuti problemi di affidabilità. Qualche incidente di troppo non mise poi completamente in luce le due vittorie conseguite in Malesia e in Messico. In tanti erano coloro che gli additavano la colpa di essere troppo aggressivo, troppo poco calcolatore per poter inseguire le orme dei grandi. Ma fu proprio qui che Verstappen iniziò a dare la svolta decisiva alla sua carriera, dopo un errore in qualifica a Montecarlo nel 2018

Iniziò con un terzo posto a Montreal la fase di maturazione del giovane Max. Il passo avanti fondamentale che gli avrebbe consentito, di lì a poco, di essere considerato tra i migliori piloti in griglia. Quel weekend in Canada fu il primo della stagione totalmente esente da sbavature o esagerazioni. E per questo può essere considerato il primo step del “nuovo” Verstappen, quello che, tra il 2019 e il 2020, con una vettura mai competitiva abbastanza per il titolo, concluse al terzo posto dietro alle solite Mercedes inarrivabili. Memorabili le vittorie in Austria, contro il rivale di sempre, Charles Leclerc, e a Silverstone nell’anno del Covid, una delle pochissime giornate di quel 2020 in cui le due Frecce Nere non riuscirono ad impensierire l’olandese volante.

La definitiva consacrazione arriverà poco più di un anno dopo, quando, in quella folle notte di domenica 12 dicembre 2021, Max sorpassò Hamilton all’ultimo giro del Gran Premio di Abu Dhabi, in uno dei finali di stagione più controversi di sempre nella storia della Formula 1. Finale che, a seguito di una battaglia combattuta punto su punto con l’epta iridato, gli consegnò anche il primo Campionato del Mondo della sua carriera. La fine del Verstappen 2.0 e l’inizio del mattatore che conosciamo oggi.

Dominio incontrastato, seppur con qualche gara da vero maestro

Il 2022 e il 2023 sono state le annate più redditizie per l’ormai tre volte Campione del Mondo. Pensate che, in quelle due stagioni, Max è riuscito a conquistare più successi di quanti piloti come Fernando Alonso, Nigel Mansell o Niki Lauda siano riusciti a racimolare nelle loro intere carriere. 34 vittorie nel giro di 44 gare disputate: una macchina da guerra. Eppure, qualche volta, è riuscito comunque a dare spettacolo. Come nella rimonta di Spa nel 2022, la più veloce della storia, da quattordicesimo a primo in 12 giri. Oppure a Suzuka, nella medesima campagna, quando decise di portare il resto della griglia a lezione di guida sul bagnato, infliggendo un secondo al giro al vicino di box Sergio Pérez, secondo classificato alle sue spalle.

E anche nel dominante 2023, condito dal record di vittorie consecutive e complessive e di podi nell’arco di una sola stagione, Verstappen ha comunque dato modo al mondo di applaudirlo al di là delle sue gare condotte senza problemi dall’inizio alla fine. Ne è un esempio la corsa di Miami, l’inizio della striscia dei 10 successi uno dietro l’altro, nella quale scattò dalla nona casella ma fu praticamente sempre il favorito per la prima piazza, conquistata ai danni di Pérez che partiva dalla Pole. Una mazzata sportiva e morale, dalla quale il messicano non riuscì più a riprendersi.

Indimenticabile il suo gesto nel dopo gara: a coloro che, a seguito della sconfitta rimediata da Checo a Baku, si auguravano una battaglia per il titolo tra i due piloti della Red Bull, Verstappen indicò sicuro il numero 1 sulla scocca della sua velocissima RB19. Della serie: “Se questo l’hanno appiccicato qui, un motivo c’è eccome”.

Ieri è arrivato il podio numero 100 della sua straordinaria carriera. Una carriera che continuerà, non sappiamo ancora per quanto, non sappiamo se ancora su certi livelli, ma di sicuro da Max sapremo sempre cosa aspettarci: il massimo, il meglio, la perfezione, il suo essere costantemente se stesso, nonostante le 56 vittorie e i tre titoli mondiali. Statistiche, ne siamo certi, dalla vita piuttosto breve.

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