F1, ma stiamo facendo sul serio?

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
29 Luglio 2023 - 19:37
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Questa credo sia l’unica domanda corretta che c’è da porsi dopo due giorni che sembrano diventati lunghi una settimana.

Pensate un attimo a come si è sviluppato il weekend del Belgio fino ad ora: al venerdì FP1 (che ieri è come se non si fossero nemmeno disputate), e qualifiche. Arrivi al sabato e pensi già di essere alla domenica. Un’altra qualifica, ritardata mezz’ora, più una garetta ritardata mezz’ora a sua volta che ha messo in luce tutta una serie di contraddizioni che, per altro, conosciamo da anni.

Basterebbe questo a chiudere il weekend e invece no, manca ancora tutta la gara vera. Praticamente uno è già stanco dopo due giorni e manca ancora quello più importante.

Non so se questa abbuffata di F1 col format Sprint fosse voluta, ma ad un certo punto sembra anche troppo e, onestamente, non si può nemmeno pretendere che uno spettatore dedichi tre giorni full alla F1 isolandosi dal mondo. Le TV saranno contente (oddio, dopo lo spettacolo di ieri ed oggi non saprei) ma è anche vero che il troppo stroppia.

Ci sarà tutta settimana prossima per approfondire in modo serio e misurato tutto, ma lascio qui qualche appunto da espandere poi successivamente.

Da 2021 a 2023 non è cambiato nulla. Ci era stato promesso (come tante altre volte) che le cose sarebbero migliorate ma no, con la pioggia non si può girare e non tiriamo fuori l’essere schizzinosi dei piloti, che qui di noi non lo è nessuno. L’avevamo visto in Giappone l’anno scorso, a Monaco, a più riprese. Non si può. Non c’entra il corpo macchina: con un regolamento completamente diverso ci troviamo allo stesso punto di due anni fa.

Abbiamo gomme troppo larghe dal 2017, che alzano troppa acqua (ed è per questo che non si gira con le full wet, che di fatto sono inutili) e abbiamo ancora gli assetti bloccati col bagnato. Anzi, abbiamo anche gomme dalla spalla più rigida che aggravano la situazione perché la macchina non ammortizza nulla, è una piastrella su ruote.

Dal punto di vista della sicurezza continuiamo con le contraddizioni. Facciamo partire i piloti dietro la Safety Car con l’obbligo delle full wet e poi, appena questa entra, ci troviamo 20 pit stop in due giri perché passano tutti alle intermedie, con scene frenetiche nelle piazzole e rischi di unsafe release e pericolo per i meccanici. Ci vuole più elasticità mentale, capire che se si sta cinque giri dietro la SC la pista non sarà più da full wet se non piove più.

Lascio stare la decisione di non dichiarare la Shootout bagnata costringendo così Aston, che voleva fare un tentativo (legittimo) con le slick, a usare le medie invece delle soft. Non voglio infierire. E non darei tutte queste colpe a Stroll onestamente.

Ci vuole che il parco chiuso, che distrugge la F1 da 20 anni precisi, venga eliminato, modificato, reso intelligente e non stupido come un sasso. Ancora, parliamo di sicurezza e ce la prendiamo se i piloti non girano sul bagnato con delle tavole da surf.

Non discuto la scelta di anticipare di un mese il Belgio. Il tentativo, nella speranza di evitare la pioggia, è andato male. Ma se si sa che queste zone sono così, metterci la Sprint è un rischio. E infatti domani si andrà in gara senza aver fatto delle libere, senza aver provato qualcosa, completamente alla cieca.

Paradossalmente ho sentito dire più volte che “meno si gira più imprevedibilità c’è”, ma allora mi pongo una domanda: che senso ha ancora uno sport da 140 milioni di budget cap se non si può provare? Anche questa è una contraddizione. Se dobbiamo avere una categoria dove praticamente si va subito in qualifica e in gara, tanto vale avere un monomarca, spendere meno e avere più macchine in pista. Come succede da altre parti.

E vorrei sapere anche un’altra cosa: a chi, ad oggi, questo weekend è piaciuto davvero e chi si è emozionato nel vedere sessioni rinviate e completo caos. Un minestrone motoristico che non ha niente a che vedere con un evento della portata di un GP di F1. E incrocio le dita affinché domani vada tutto per il meglio. Dopo queste due giornate, non c’è bisogno anche di una domenica complicata.

Immagine: Media Red Bull

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