F1 | Le Pillole di Miami Beach 2022

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Maggio 2022 - 21:49
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Tornano a grande richiesta (non si sa di chi) e soprattutto a rischio e pericolo di chi avrà la poca lucidità di leggerle le Pillole in versione Miami Beach.

Una cornice spettacolare, un panorama spettacolare, ospiti spettacolari, prezzi spettacolari ed attrazioni spettacolari. Dicono ci sia stata anche una gara di Formula 1 ma nessuno, intento a fare tutt’altro, l’ha vista. Ecco la nuova scintillante location di Miami, teatro di un GP da dream in un posto cool con esperienze top. Che cool!

Foto di copertina dedicata alle riprese dell’episodio pilota (ecco, almeno uno l’hanno visto da queste parti) di una nuova stagione di CSI Miami. Un giornalista sportivo viene morso da una tarantola e cade in mare. Il virus gli permette, incredibilmente, di restare completamente sopra la superficie dell’acqua. Horatio Caine risolverà, come sempre, il mistero misterioso, semplicemente togliendosi gli occhiali da sole.

Via alle Pillole di Miami.

Sebastian Vettel e il DRS | Non contento di essere ormai penalizzato anche per l’alito cattivo, tipica tradizione crucca da colazione con wurstel e crauti, il buon Sebastiano in settimana si è scagliato contro il DRS sostenendo, in diplomazia, che trattasi di una cagata pazzesca da anni 11. Pare che, dopo il GP, sia stato rinchiuso nelle celle dove stanno girando CSI. Verrà trattenuto fino a quando l’alito non tornerà a profumare di rosa. È stato bello.

Il porto finto | Se anche dopo questa trovata l’utente medio non si sente preso per le terga e centrifugato come una felpa in lavatrice ma, anzi, sborsa il dollaro sonante per essere presente significa che i padroni del vapore hanno centrato perfettamente il loro obiettivo. Acquistare uno sport e renderlo un reality show per DTS fan (potremmo usare un altro termine ma vabbè, meglio di no).

I selfie sul porto finto | Per spiegare il livello al quale siamo arrivati questa volta è necessario condividere un contributo fotografico vietato per i deboli di cuore.

Albert Fabrega alle prese con l’analisi tecnica del fondo fintomarino in quel di Miami

Il porto finto con l’acqua finta è forse la cosa più tremenda che la F1 abbia mai visto in oltre 70 anni di onorata carriera. Pare che al quartier generale di Londra siano già arrivate lettere ingiallite con mittenti quali Fangio, Clark e via discorrendo. Ci si chiede perché centinaia di migliaia di appassionati ultradecennali abbiano mollato il colpo dedicandosi a qualsiasi altra attività ed ecco la risposta con una sola immagine, che vale più di mille parole. Il finto che piace.

Sebastian Vettel e le mutande in ghisa | Prevedendo la sopra citata penalità, Sebastiano si è mostrato in pit lane con un nuovo modello di mutande in ghisa, a puro titolo di protezione personale, che si adattano alla perfezione al sedile della sua Aston Martin. Tanto, lo sappiamo, non c’è problema di subire troppi sballottamenti visto che la AMR22 non condivide con le Apecar solamente il colore.

DTS, le nuove stagioni in esclusiva… per VOI | Per la gioia di chi non aspettava notizia diversa ecco l’annuncio di due nuove stagioni di “Drive To Survive”, o per meglio dire “Survive, if you can”. La più grande produzione di mistificazione della realtà sportiva porterà in scena due nuove stagioni, la cui anteprima viene mostrata su queste pagine in esclusiva mondiale.

Comunelle, gossip, malizie, porconi di Guenther Steiner (presentato ai fan come “Netflix Star” e non “Haas Team Principal”), intrallazzi, complotti, coltellate alle spalle tra i piloti (rigorosamente finte) sono il piatto prelibato che anche in queste nuove stagioni racconteranno ai potenziali nuovi fan della Formula 1 questo mondo fatato. Che spettacolo.

Le 66 mappe | La nuova Direzione Gara si è stabilita da poche gare e già ecco i primi grattacapi. In particolare a Miami sono state divulgate 66 mappe diverse della pista. A domanda specifica sul motivo è stato risposto che in 63 occasioni è stata spostata una sdraio nella spiaggia finta. Perché ovviamente, se c’è un porto finto, la spiaggia non può essere vera…

Max Verstappen | Passa il venerdì sulla spiaggia finta con Kelly (e chiamalo pirla, il world champion) dato che la sua RB18 non ne vuole sapere di andare e dà appuntamento direttamente al resto del weekend, nel quale liscia la pole ma lascia cedere l’asso sul tavolo in gara. Su sei gare (Sprint di Imola compresa) ne conclude quattro e ne vince quattro. Ma, dicono, deve ancora capire come si guidano le nuove macchine 2022. Forse sul gioco ufficiale, dove vale tutto tranne guidare, effettivamente.

La spiaggia finta con vista guardrail | Se da un lato Miami ha riprodotto un porto finto, dall’altro è stata ricreata una spiaggetta per fortunati possessori di biglietti in scaglie d’oro. Il problema (di poco conto, visto l’interesse della riccanza media) è che questa è stata posta allo stesso livello dell’asfalto. Quindi immaginate la sdraio, il cocktail, l’ombrellone e… il guardrail. Di macchine neanche l’ombra, giusto il rumore.

Miami 2060 | La maglietta ecologista con la quale il buon Sebastiano si è presentato in quel di Miami non è passata inosservata in Liberty Media, dove il suggerimento è stato preso in carico.

Si sta già lavorando ad una soluzione mista, nella quale le monoposto saranno infilate dentro sommergibili guidati dalla Playstation. Mai dare idee strampalate… mai…

Horatio Caine | Sulla scena del crimine da oltre 250 anni, David Caruso interpreta per una nuova stagione il detective Horatio Caine. Uno che con il solo movimento degli occhiali può far variare la rotazione della terra, sconfiggere i terrapiattisti e fermare il dominio di Lew… ah no. Detto questo, il titolo del primo episodio è chiaro: “Sporticidio a Miami”.

Carlos Sainz | Preso non si sa da quale raptus di follia il Carletto spagnolo passa all’autolesionismo dopo i KO di Melbourne e Imola: prima si apre la testa al giovedì contro una delle protezioni e poi apre il muro con tutta la macchina nelle libere. È tutta una tattica per intimorire Sergio Perez che, in gara, rischia di essere lanciato nel metaverso nell’unico sorpasso tentato per prendersi la terza posizione.

I gioielli di Lewis | La stessa Formula 1 che si chiede se sia giusto o meno correre in Arabia, con i missili che cascano a dieci chilometri dalla pista, è quella che regala perle da gossip sulla posizione dei piercing di Lewis Hamilton, costretto dalla Direzione Gara a togliere tutto il metallo addosso a partire da Monaco. Voci dicono che, dopo la rimozione, sulla W13 di Lewis sarà indispensabile posizionare della gran zavorra per arrivare a 798kg. E voi che pensavate che il pacchetto aerodinamico fosse questione di ali e fondi.

Charles Leclerc | Carletto (quello monegasco) ce la sta mettendo tutta, ma proprio tutta per aiutare la Ferrari a tornare in cima al mondo, ma ci sono due cose contro le quali tutto il talento del mondo non basta. La prima sono i post da tifoso di Matteo Salvini: che sia la Ferrari o il Milan (a proposito, toglietegli Internet per le prossime due settimane, per favore…) trattasi di anatemi micidiali. La seconda è la presenza in pista della dirigenza. Sarà un caso, eh…

Ah, c’è anche la Formula 1? | A Miami viene stracciato il record percentuale di gente che contemporaneamente non sa dove si trova, con chi e per quale motivo. Il casino di DJ set, trombe di barche vere in porti finti, polizia sui cavalcavia a sirene spiegate fa sì che solo dopo due ore dalla fine della gara qualcuno si chieda “Ah, ma c’era anche una gara qui?!”.

I CHIPS | Finalmente una nota degna di uno show prettamente americano. Frank Poncherello e Jon Baker sono tornati!

In trasferta speciale dalla California i due eroi del piccolo schermo si sono prestati ad accompagnare sul podio Verstappen, Leclerc e Sainz. Non è fantastico correre a Miami?

PS: Per chi è vecchio come lo scrivente ecco un momento nostalgia con la sigla che entrava fragorosa nelle case negli anni ’80 e ’90 (e forse anche dopo…)

Valtteri Bottas | “Bottas per stare davanti a Hamilton dovrà andare in Alfa Romeo”. Una frase del genere l’anno scorso sarebbe stata da TSO immediato anche solo a pensarla eppure, un altro po’, anche questa volta il buon Valtterone stava per farla grossa. Peccato che, per un momento, abbia pensato di essere ancora un pilota Mercedes e, pensando di vederci doppio (con due W13 alle spalle) è andato in tilt regalando la quinta posizione.

Esteban Ocon | Dopo aver disintegrato il telaio della sua Alpine a velocità modesta contro un muretto risalente alla seconda guerra mondiale, coibentato con mine anticarro, il buon francesino decide di fare le cose in grande per la domenica con un pizzico di furbizia. Scoperto di nascosto il segreto del KO Wireless di Fernando Alonso, lo usa contro il compagno per lanciarlo addosso all’AlphaTauri di Gasly. Penalità e Nando fuori dai punti con lui, tronfio, ottavo. Chapeau!

George Russell | Nell’immaginario collettivo il piccolo Lord doveva essere una specie di Roscoe in versione umana per Re Lewis, uno studente a lezione dal maestro etc etc. Invece, oltre ad essere un razzo, Giorgino ha un’altra dote di cui vantarsi ovvero l’affinità con le Virtual e le Safety Car, grazie alle quali può scroccare soste scontate. Pare se ne sia accorto pure Luigino, per la seconda volta rimasto fregato dalla situazione. Altro che paggetto.

Sergio Perez | Nel bel mezzo della gara la sua Red Bull diventa una Duna. Checo chiama ai box: “Premi Ctrl-Alt-Canc, scegli l’importo, inserisci il numero di carta di credito e dai ok”. La Red Bull si riprende ma, al momento del tentativo di sorpasso su Carlitos, i freni non vanno. A fine gara chiede spiegazioni: “Che importo hai messo?!” – “50 euro” – “è già tanto che sei arrivato, spilorcio!”.

Michael Jordan | La presenza di sua altezza reale in quel di Miami ha avuto l’effetto della classica medaglia a due facce. Da un lato ha compensato il trash che si è visto per tre giorni, dall’altro fornito un’idea geniale per l’edizione 2023 del GP di Miami. Al posto di una Sprint Race una partitella a Basket sul campo degli Heat. Punti assegnati in classifica uguali a quelli conquistati sul campo. Red Bull pare abbia già contattato Steph Curry.

“Amici amici e poi mi ciuli la bici?” | Questo il sunto della chiacchierata tra Sebastian Vettel e Mick Schumacher dopo la fagiolata di fine gara. Il tutto mentre i meccanici dell’Aston Martin, con le tenaglie, cercavano di togliergli le mutande in ghisa. Scene non pubblicabili.

Alle prossime Pillole. Quando non si sa ma sapete che sono come il Natale: quando arriva, arriva.

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