Ritorna il mondiale di Formula 1 e con lui le Pillole, almeno per questa prima corsa del Circus in versione 2018. Come al solito l’autore non garantisce il regolare svolgimento della rubrica, la quale necessita ispirazione costante per essere realizzata. Dopo mesi di attesa, però, la voglia di metter giù quattro cazzate c’è e, quindi, eccoci qui.
Sebastian Vettel domina con la Ferrari il Gran Premio d’Australia, trionfando alla Schumacher e dando così il primo scossone al campionato, mentre la debacle Mercedes sarà difficile da digerire. Quest’ultima frase è stata scritta sotto il chiaro effetto di sostanze allucinogene dalla provenienza non meglio precisata.
Via quindi con le Pillole di Melbourne.
La strategia Ferrari | “La Genialata”, “il colpo da maestro”, “il trionfo”. No, due pistole ad acqua da 75 centesimi spacciate per buone, verniciate dei colori Haas e donate con gentilezza e savoir faire al team semi-satellite, che così ha indirettamente innescato il ribaltone australiano.
Lance Stroll | Doveva dimostrare un netto miglioramento rispetto alla scorsa stagione, nella quale è giunto in classifica dietro al pluriritirato Felipe Massa. Ed in effetti il miglioramento si è visto, dato che è arrivato secondo partendo dal basso della classifica.
Sebastian Vettel | Fonti interne riportano una frattura del dito indice della mano destra. Il tutto è riconducibile al tentativo di mostrarlo per festeggiare la vittoria una volta giunto sul traguardo senza ricordare, però, la presenza dell’Halo. Le stesse fonti dicono che il team radio durante il giro di rientro non sia pubblicabile.
Lewis Hamilton | Intento a cantare “We are the champions” durante la Virtual Safety Car, vede una macchina dal retrotreno rosso uscire dai box. Convinto che sia una Sauber-Alfa Romeo doppiata, non se ne cura per trenta giri lasciandola, secondo lui, all’interno dello stesso giro. Il cartello “Smile off your face” mostrato dal box Ferrari gli cambia l’umore.
Romain Grosjean | Tutti commossi nel vedere quello che appare come un bellissimo gesto consolatorio del francese nei confronti del suo meccanico dopo il doppio Haas. Leggiamo però (da fonti segrete) cosa gli ha detto davvero: “Stai tranquillo, la disoccupazione ti spetta comunque e poi hai un’età, insomma… Basta viaggiare”
Kimi Raikkonen | Ci ha talmente abituati a scene come quella in conferenza stampa dopo le qualifiche, col mutismo totale in risposta ad un Hamilton in vena di battute, da non accorgerci che eravamo di fronte ad una vera statua di cera. Lui, effettivamente, era a divertirsi altrove.
Valtteri Bottas | Ci sono botte di culo e botte di culo. Quella di Vettel è una, quella di Bottas un’altra. Quella di Vettel costa alla Mercedes la vittoria, quella di Bottas qualche centinaia di migliaia di dollaroni in riparazioni dopo la legna della qualifica. Cornuti e mazziati.
Alfa Romeo… o Sauber? | Il dubbio amletico del 2018 riguarda la nuova denominazione della scuderia elvetica. Come va chiamata veramente? Quando fa male Sauber e quando fa bene Alfa? Quando fa male sono quasi crucchi e quando fa bene eredi del Biscione? No perché a vedere il risultato di Melbourne, forse è meglio che resti svizzera a tutti gli effetti…
Le Haas | Meno male che a fermarsi nell’arco di pochi minuti sono stati quelli che di Ferrari hanno solo il motore. Immaginatevi una scena simile in cui le due Rosse spariscono dalla corsa in coppia, avete presente gli infarti multipli? Cosa? Singapore? Non ricordo, non esiste alcuna Singapore.
Le ombrelline | Uno dei grandi temi di questo inverno è stato quello dell’abolizione delle ombrelline, le avvenenti ragazze che presentavano i piloti in griglia di partenza e durante la cerimonia del podio. Si grida alla vittoria dell’uguaglianza e alla fine della mercificazione del corpo femminile togliendo lavoro anche a ragazze che proprio così guadagnavano soldi per studiare ed affrontare la vita di tutti i giorni. Bene ma non benissimo.
La nuova grafica TV | Memore dei cari vecchi quadrettoni gialli di 20, 15 anni fa, questo nuovo tema grafico con popup, info che si spostano a destra e sinistra, un font da videogame a tratti illeggibile e bug vari (non si erano mai visti piloti che si chiamano LASTNAME oppure minuti da 68 secondi) sposta l’attenzione sul contenitore più che sul contenuto. Come dite? L’intenzione è proprio quella? Ah.
Honda | Alla fine ci avevano presi tutti per il naso, i giappo. Migliaia di chilometri nei test, nessun problema di qui, nessun problema di là. Facile girare con i Renault mettendoci sopra un adesivo comprato su Ebay e fare i fighi: prima o poi ti beccano, ti fanno montare quelli veri e i risultati si vedono. O meglio, non si vedono: come le macchine.
Halo | Il girello made in FIA debutta in Formula 1, lo farà in Formula 2 ed anche in Formula E. Come dire, digeritelo ed amen. Quanto meno, in mezzo a 280 lati negativi, ce n’è uno positivo e chi poteva trovarlo se non il buon Kimi? “Halo è utilissimo, mi protegge da sole”. Quale diplomazia migliore per spiegare che fa schifo?
Uno, mille, cento DRS | In Australia le zone DRS sono diventate tre per favorire i sorpassi. Non è servito. Se non è utile tanto vale toglierlo, ma perché la terribile sensazione è che arriveremo ad avere una full DRS zone sempre e solo per chi deve superare? Ross dice che bisogna agevolare i sorpassi: spero non gli sia venuta la Bernite.
LA FOTO DEL WEEKEND
L’immagine di questo weekend è dedicata al gruppo di imbianchini ingaggiati da Liberty Media per i piccoli interventi in corso d’opera. Paga buona, trasferte pagate in giro per il mondo, esperienza garantita con clienti fidati. Come dite? Sono dei bambini? Dai, che Max ha ancora l’acne e guida.
Arrivederci alla prossima edizione.
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