Per il weekend sulla Strip attese temperature sotto i 10 gradi. Asfalto nuovo e lunghi rettilinei potrebbero mettere in crisi le gomme
Ormai ci siamo: tra una settimana le monoposto scenderanno in pista per il ritorno della F1 a Las Vegas. Quarant’anni dopo le esperienze del 1981 e 1982, il Circus si è allargato con un building tutto suo appena terminato e un evento che, dal punto di vista mediatico, promette di far sfigurare addirittura il Super Bowl.
Sono 6,2 i chilometri di pista studiati per l’evento, con una serie di rettilinei lunghi tra cui uno, quello che porterà le monoposto sulla Strip, da quasi 2 chilometri.
Al di là di tutto l’aspetto mediatico e glamour che abbraccerà l’evento, una delle più grandi sfide per team e piloti – che dovranno concentrarsi sulle prestazioni come su ogni altra pista – potrebbe essere rappresentato dal clima.
Un elemento da non sottovalutare e che potrebbe portare ad ulteriori difficoltà a catena è, infatti, quello legato alle temperature con le quali Las Vegas accoglierà il Circus. Per il weekend di gara, infatti, è previsto che la colonnina possa scendere addirittura sotto i 10 gradi per quanto riguarda l’aria, con perturbazioni che potrebbero presentarsi nei giorni immediatamente precedenti.
A questo aggiungiamo che il tracciato è stato appena asfaltato e sarà quindi molto scivoloso di suo. Ancora peggio potrebbe essere se, dalle eventuali piogge, dovessero riemergere oli e liquidi vari derivanti dalla posa del manto stradale.
Il mix di asfalto nuovo / scivoloso e temperature fredde potrebbe quindi creare un mix di difficoltà importante per i team che qui non hanno evidentemente mai girato e non avranno alcun riferimento precedente sul tracciato.
Sempre riguardo alle temperature, vanno ricordati due elementi altrettanto importanti. Il primo riguarda il fatto che si correrà di sera e non potrà quindi nemmeno essere sfruttato il sole per scaldare l’asfalto o l’atmosfera in generale. Inoltre le peculiarità del circuito, con i suoi lunghi rettilinei, favoriscono un raffreddamento repentino delle gomme sul dritto.
Non è ovviamente un caso che Pirelli abbia optato per le tre mescole più morbide per questo appuntamento, C3, C4 e C5. Ma ci sono comunque delle preoccupazioni legate alle evidenti incognite di questa pista e alla possibile difficoltà di mandare in temperatura gli pneumatici, con i working range che partono da circa 80 gradi. Per quanto si possa aver giocato d’anticipo sulle simulazioni e sulla collaborazione con chi ha posato il nuovo asfalto, fino a quando non arriveranno i dati relativi ai primi giri non si saprà con certezza che piega prenderà il weekend.
Si tratta, sicuramente, di una sfida non banale. Se un circuito nuovo porta con sé difficoltà oggettive legate alla mancanza di riferimenti precedenti, il mix con temperature basse potrebbe davvero rappresentare un problema non da poco in termini di grip. Al di là, quindi, di tutto l’effetto extra pista, il GP di Las Vegas si presenta con la possibilità di mettere in crisi team e piloti.
Tra poco più settimana ne sapremo di più.
Immagine: Media Las Vegas GP
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