F1 | La Toro Rosso conferma Gasly e Hartley per il 2018

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
16 Novembre 2017 - 18:05
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Dopo essere saltata da una formazione all’altra durante le ultime settimane, la Toro Rosso ha finalmente trovato un po’ di stabilità: la squadra faentina ha comunicato poco fa con un tweet che i suoi attuali piloti, ovvero Brendon Hartley e Pierre Gasly, saranno al volante dello junior team della Red Bull anche per il 2018.

Per entrambi sarà la prima stagione completa in Formula 1. Gasly proviene dal mondo delle Formule Minori, dove ha ottenuto risultati molto buoni negli ultimi anni: vincitore del Campionato Eurocup di Formula Renault 2.0 nel 2013 e dell’ultimo campionato GP2 nel 2016, secondo classificato al termine della stagione 2014 della Formula Renault 3.5.

Nell’ultimo anno ha corso nella Super Formula giapponese, arrivando a giocarsi il titolo fino all’ultima gara; purtroppo per lui, un tifone giunto sul circuito di Suzuka ha costretto gli organizzatori ad annullare l’ultimo evento della stagione e Gasly ha così dovuto accontentarsi del secondo posto alle spalle di Hiroaki Ishiura.

Completamente diverso il percorso del suo compagno di squadra: 28 anni, neozelandese di Palmerston North, Hartley muove i primi passi della sua carriera in patria prima di trasferirsi in Europa all’inizio del 2006, quando esordisce in Formula Renault. Nel 2007 entra nel team Red Bull vincendo il campionato europeo di Formula Renault 2.0 e arrivando terzo nella serie italiana, mentre l’anno successivo passa alla Formula 3 giungendo terzo al termine sia del campionato britannico che del Gran Premio di Macao di fine anno.

Da qui in poi la carriera di Hartley prende una svolta negativa: nel 2009 si divide tra la Formula 3 Europea e la Formula Renault 3.5, ma in nessuna delle due serie ottiene risultati esaltanti; nel 2010 si concentra sulla Formula Renault, ma i risultati sono sulla falsariga di quelli dell’anno precedente e a metà stagione la Red Bull lo scarica. A fine anno esordisce in GP2 con la Coloni conquistando come miglior risultato un sesto posto nella sprint race di Abu Dhabi.

Il 2011 è una fotocopia dell’anno appena concluso: corre senza troppo successo in Formula Renault e a fine anno disputa un paio di appuntamenti in GP2 con la Ocean Racing Technology, il team di Tiago Monteiro. Il 2012 è un anno nero per Hartley: corre le quattro gare in Bahrain con il team Ocean, dopodiché viene appiedato. L’unica nota positiva è rappresentata dalla sua prima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans con una Oreca del team Murphy, classe LMP2.

Per il 2013 Hartley riparte da zero e si trasferisce negli Stati Uniti, dove corre nella serie Grand-Am con una Riley del team Starworks. A fine anno è 12° in classifica generale, ma quel che è più importante è che vince a Road America tornando così sul gradino più alto del podio in una competizione motoristica dopo quasi quattro anni di digiuno.

Nel 2014 la carriera di Hartley prende una svolta positiva: viene ingaggiato dalla squadra ufficiale Porsche LMP1 per correre nel campionato mondiale Endurance. Dopo una prima stagione di rodaggio, nel 2015 Hartley e il suo equipaggio (composto da Timo Bernhard e Mark Webber) dominano: si ritirano a Silverstone, sono terzi a Spa e secondi a Le Mans, ma da lì in poi mettono a segno un filotto di quattro vittorie consecutive che li proietta in cima alla classifica. L’ultima gara stagionale, la 6 ore del Bahrain, sembra una pura formalità, ma dei problemi al motore mettono in dubbio la vittoria in campionato fino all’ultimo giro; alla fine, tuttavia, Hartley e i suoi compagni di squadra tagliano il traguardo di Sakhir da campioni del mondo.

Nel 2016 Hartley e i suoi compagni non riescono a riconfermarsi nonostante il bottino finale di quattro vittorie: troppo pesante l’handicap accumulato ad inizio stagione, dove il bottino dell’equipaggio campione del mondo si è limitato a un decimo posto (a Le Mans), un sedicesimo e un ritiro. Nel 2017 Hartley, Bernhard e Bamber (che ha sostituito il ritirato Webber) tornano a dominare il mondiale Endurance: vincono ancora quattro gare, compresa una rocambolesca 24 Ore di Le Mans, e si aggiudicano il campionato con una gara d’anticipo sul termine della stagione.

La ritrovata maturità di Hartley convince Helmut Marko a dargli la possibilità di esordire in occasione del GP degli Stati Uniti al posto di Gasly, impegnato nel round finale della Super Formula. Il neozelandese convince i vertici della squadra di Faenza, che decidono di scaricare definitivamente Kvyat e di schierare la coppia Gasly-Hartley per le ultime gare del 2017 e per l’intero 2018.

Ecco le parole di Gasly: “Sono molto felice di correre per la Toro Rosso nel 2018, per la mia prima stagione intera in F1. Voglio ringraziare tutte le persone a me più vicine, che mi hanno aiutato a raggiungere questo traguardo: Red Bull, Toro Rosso, la mia famiglia e i miei fans che mi hanno sostenuto sin dalle categorie minori. Sono davvero motivato e non vedo l’ora di dare il meglio ad Abu Dhabi e nella prossima stagione”.

Queste, invece, le dichiarazioni ufficiali di Hartley: “È fantastico che io sia stato confermato in F1 per la prossima stagione con Toro Rosso. Sono soddisfatto di avere tramutato un’opportunità inaspettata in un contratto ufficiale per il 2018, non potrei essere più felice di così! Ringrazio Red Bull e Toro Rosso per avere creduto in me e per avermi dato questa seconda chance. I sogni possono diventare realtà. Proseguirò lavorando più duro che mai per concludere al meglio questa stagione così impegnativa e per cominciare il nuovo anno nel modo migliore possibile”.

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