Toto Wolff ha ammesso il grave errore del team nel mandare in pista la W15 sottopeso. Probabile uno sbaglio con la zavorra
Il giorno dopo la squalifica di George Russell dal GP del Belgio riporta alla storia. Era da 30 anni che un pilota vincitore non veniva squalificato da un GP. Era successo proprio a Spa-Francorchamps e si trattava di Michael Schumacher, nel 1994. In quel caso, la squalifica fu relativa ad un altro elemento dal quale non si scappa, ovvero lo spessore del pattino sul fondo; ai tempi, introdotto da pochissimo come parte del pacchetto di soluzioni per rallentare le monoposto dopo le tragedie di Imola.
La monoposto dell’inglese, alle verifiche tecniche e dopo il prelevamento del quantitativo di benzina necessario, è risultata essere sottopeso di un chilo e mezzo. Arrivata in Parco Chiuso con 798 kg (il limite minimo) è scesa a 796,5 dopo il recupero della benzina. In serbatoio ne risultavano esserci 2,8 litri, come da comunicato della FIA.
Da dove arriva, allora, la discrepanza? Iniziamo sfatando il mito dei marbles, ovvero i residui di gomma che vengono raccolti durante il giro di rientro che… a Spa non viene effettuato. In un giro di rientro non vengono comunque raccolti più di 3/4 etti di residui e questo, più che sul peso, incide sull’altezza della monoposto per eventuali verifiche. Pertanto, anche se Russell avesse effettuato un giro in più, non avrebbe risolto il problema.
Si è parlato anche del cambio di fondo, ritornando ad una soluzione precedente. Eppure qui la differenza di peso dovrebbe essere calcolata è non è usuale che un fondo vecchio sia più leggero di uno nuovo.
Ecco perché il dito si può puntare sostanzialmente sulla zavorra, ovvero il peso che viene aggiunto alla monoposto in vari punti per bilanciarla meglio e per arrivare al peso minimo. Più è leggera la propria vettura rispetto al peso minimo richiesto dal regolamento tecnico, più zavorra si può “sistemare” in vari punti per poterla bilanciare in termini di peso.
È qui che, evidentemente, Mercedes ha commesso un errore come ammesso da Toto Wolff, anche se non è stato dettagliato il motivo della squalifica. Una svista, un calcolo errato, insomma un errore umano non commesso, tra l’altro, sulla W15 di Lewis Hamilton, risultata perfettamente in regola. Si tratterebbe del secondo dopo quello del freno posteriore destro della Red Bull di Max Verstappen in Australia.
Quanto è stato il guadagno di Russell nel corso della gara? A Spa si viaggiava su un delta di 3 decimi al giro ogni 10 kg di carburante a bordo. Si parla, matematicamente, di 45 millesimi al giro, ai quali si possono aggiungere delle variabili che comunque lasciano il tutto sotto il decimo. In buona sostanza, Russell ha avuto un vantaggio globale tra i tre e i quattro secondi da inizio a fine gara.
Ovviamente è difficile dire come sarebbe finita la corsa se la W15 fosse stata regolare. Lewis Hamilton ha recuperato tutto lo svantaggio a Russell a ritmo di 7/8 decimi al giro ma, quando gli è arrivato sotto, non è riuscito a trovare lo spunto per passare per cinque tornate. Di certo è un peccato per il team, perché ha perso una doppietta per un errore grave e per Russell, incolpevole e autore in ogni caso di una gara sopraffina, resa spettacolare negli ultimi 15 giri dalla decisione di andare lungo con una sola sosta.
Purtroppo sul peso, così come sul consumo del pattino (vedasi Hamilton e Leclerc ad Austin l’anno scorso) e il residuo di benzina a fine gara (Vettel in Ungheria nel 2021), non si scappa. In questi casi, la squalifica è praticamente certa.
Immagine di copertina: Media Mercedes
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