La sanzione inflitta a Sebastian Vettel nel dopo GP del Messico, e per la quale Ferrari ha presentato ieri ricorso ufficiale, è stata confermata dagli stewards del GP del Messico.
Dopo le FP2 del GP del Brasile, è stata infatti organizzata una teleconferenza alla quale hanno partecipato gli stewards del GP andato in scena due settimane fa, in collegamento con Interlagos alla presenza della Ferrari, rappresentata da Jock Clear, e della Red Bull rappresentata da Chris Horner e Jonathan Wheatley.
Nel ricorso presentato ieri, la Ferrari ha sostenuto che l’articolo 27.4 del regolamento sportivo dà potere al direttore di gara di invitare un pilota (in tal caso Max Verstappen) a restituire la posizione dopo aver ottenuto un vantaggio. Inoltre, la Scuderia ha portato come nuovo elemento a difesa dell’azione di Sebastian Vettel nei confronti di Daniel Ricciardo i dati GPS della vettura numero 5.
Ascoltate le parti interessate e verificati i nuovi documenti presentati, il ricorso è stato respinto in quanto, sebbene l’articolo 27.4 conceda un diritto al direttore di corsa (quello di intimare una restituzione di posizione) questo non implica l’obbligo di far valere tale diritto. Detto in parole povere, il direttore di corsa è libero di procedere a sua discrezione. Inoltre, lo stesso Jock Clear ha dovuto ammettere che i dati GPS presentati dalla Ferrari non sono sufficienti a controbattere a quanto emerso dalla telemetria della vettura di Vettel: dai dati rilevati, resta infatti evidente il cambio di direzione in frenata nel tentativo di sorpasso subito da Daniel Ricciardo.
Pertanto, la sanzione è stata confermata e il caso è da ritenersi definitivamente chiuso, non essendoci in realtà ulteriori elementi di discussione.
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