F1 | La FIA respinge la richiesta di review per la squalifica di Vettel. Aston Martin valuta se proseguire l’appello

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Agosto 2021 - 22:30
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La FIA non ha ritenuto sufficienti le prove portate dal team inglese in difesa del pilota tedesco dopo la squalifica di Budapest

Continua il caso Vettel dopo il Gran Premio d’Ungheria. Nel pomeriggio di oggi la FIA, capitanata dal direttore di gara Michael Masi, si è riunita in videoconference con i rappresentanti del team Aston Martin, tra cui il Team Principal Otmar Szafnauer ed il CTO Andrew Green, per discutere della richiesta di revisione presentata in relazione alla squalifica di Sebastian Vettel nel Gran Premio corso a Budapest dieci giorni fa.

Iniziamo con la notizia importante, ovvero che la richiesta di review è stata respinta dalla FIA in quando la Federazione non ha ritenuto sufficienti le prove portate alla luce.

Quali prove ha portato Aston Martin? Il team inglese subito dopo la squalifica aveva dichiarato che, secondo i suoi calcoli, sulla monoposto di Vettel erano presenti ancora 1,44 litri di benzina oltre agli 0,3 prelevati dagli Steward al termine del GP.

Nella videoconference di oggi è emerso che, a causa di un problema di perdita di pressione nel serbatoio, rilevato durante analisi successive al weekend di gara, si è verificata una dispersione di benzina provocata dalla pompa di pescaggio che ha portato alla possibilità di reperire solo 0,3 litri al termine della corsa, ovvero quelli rimasti effettivamente nel serbatoio. I calcoli comunicati dal team Aston Martin non tenevano quindi conto del problema alla pompa della benzina, presente quindi sin dall’inizio della gara e segnalato come ipotesi della fermata del tedesco a due curve dal termine del giro di rientro alla fine del GP.

Confermato quindi che la quantità di benzina rimasta nel serbatoio era insufficiente, la FIA ha rilevato come nuovo l’elemento presentato da Aston Martin, ma questo non ha cambiato nulla nel giudizio globale.

Infatti, il problema portato alla luce relativamente al malfunzionamento della pompa della benzina non può essere ritenuto rilevante. Lo sarebbe stato se le analisi avessero confermato la presenza nel serbatoio di oltre un litro di benzina, scenario sostenuto inizialmente dal team Aston Martin ed ora confermato come non veritiero.

È importante sottolineare che, anche se la quantità di benzina fosse stata ritenuta sufficiente e quindi la prova fosse stata dichiarata rilevante, il regolamento è molto chiaro relativamente al prelevamento del carburante al termine di un evento. L’articolo 6.6 nella sia interezza e, nello specifico, il 6.6.2, si riferisce inequivocabilmente ad un litro di benzina che deve essere a disposizione degli Steward e non accetta alcuna eccezione dovuta ai più disparati motivi.

Pertanto, anche se sulla AMR21 il litro fosse stato rilevato successivamente, Vettel sarebbe comunque incorso nella squalifica, in quanto resta responsabilità unica del concorrente far sì che la monoposto aderisca al regolamento in qualsiasi momento (Articolo 3.2 del codice sportivo internazionale).

Attualmente, quindi, la classifica di gara del Gran Premio d’Ungheria resta invariata. Dopo un paio di cambi tra domenica e lunedì pomeriggio Vettel resta squalifica, con Hamilton salito al secondo posto dietro il vincitore Ocon e Carlos Sainz terzo.

In una nota pubblicata da Aston Martin sul suo sito, il team ha dichiarato per voce del Team Principal Otmar Szafnauer che valuterà la sua posizione nel processo di appello. La richiesta di review infatti non pone fine all’appello ma resta un evento a se stante:

“Noi crediamo che le prove presentate fossero rilevanti a dimostrare alla FIA che Sebastian dovesse essere reinserito in classifica dopo la sua squalifica. Purtroppo la FIA ha avuto una visione diversa e, nonostante il fatto che l’accuratezza delle nostre prove non sia stata contestata, la squalifica di Sebastian è stata confermata sulla base del fatto che i documenti presentati non sono stati ritenuti rilevanti. Questo è deludente ed ora considereremo la nostra posizione nel processo di appello”.

A seguire il comunicato ufficiale.

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