Il rettilineo di partenza del circuito di Yas Marina, dopo le varie sessioni del sabato tra Formula 1 e Formula 2, si è trasformato in una sala d’asta del tutto particolare.
Ieri infatti la casa d’aste Sotheby’s ha proposto, come anticipato nelle scorse settimane, la Ferrari F2002 guidata da Michael Schumacher nel 2002, anno del suo quinto titolo mondiale. La monoposto telaio 219 – seguirà il dettaglio – è stata venduta alla cifra di 5 milioni e 900 mila dollari (l’equivalente di 5.4 milioni di Euro).
Il 15 novembre il figlio Mick l’aveva portata in pista a Fiorano per uno shakedown “finale” con tanto di immagini e video in attesa della vendita. Parte del ricavato della vendita andrà alla Fondazione Keep Fighting.
La storia del telaio 219
Per ogni stagione un team di Formula 1 produce diversi telai. La monoposto che vediamo in pista ci sembra sempre la stessa ma in realtà le scocche utilizzate nell’arco di un anno sono più di una. Ad esempio, se in occasione delle Finali Mondiali Ferrari doveste incrociare la F1-2000 telaio 205 (di solito il numero è indicato sulla punta del muso) sappiate che quella è la monoposto vincitrice a Suzuka 2000. Proprio quella! Abbiamo raccontato la sua storia nel Magazine di inizio anno su Michael Schumacher.
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In questo caso il telaio progressivo della F2002 venduto all’asta ad Abu Dhabi è il 219. Questo è stato utilizzato soprattutto nella prima parte di stagione sia da Michael Schumacher che da Rubens Barrichello. Con questo telaio Schumi ha vinto tre Gran Premi. Quello di San Marino ad Imola (14 aprile), quello d’Austria con il famoso scambio di posizioni con il brasiliano sul traguardo (12 maggio) e quello di Francia del 21 luglio. Quest’ultimo è il “pezzo pregiato” in quanto trattasi della gara che ha consegnato al tedesco il suo quinto titolo mondiale, il terzo consecutivo con la Ferrari.
Tornando agli inizi, il telaio 219 ha visto la pista per la prima volta nei test di marzo al Circuit de Catalunya. Il primo a guidarla è stato Barrichello, il quale ha coperto 265 giri nell’arco di quattro giorni. Tornata in Italia, la monoposto è stata affidata a Luca Badoer per uno shakedown a Fiorano prima di essere spedita ad Imola per il Gran Premio di San Marino di metà aprile. La 219, utilizzata da Barrichello in qualifica e classificata seconda, ha poi vinto la gara nelle mani di Schumi dopo uno scambio di telaio con il 220, con il quale il tedesco aveva ottenuto la pole.
Il telaio 219 è stato poi utilizzato da Schumi nelle qualifiche del Gran Premio di Spagna. Dopo aver ottenuto la pole con tre decimi di vantaggio su Barrichello, il tedesco ha vinto la gara della domenica con 35 secondi di vantaggio sulla Williams di Juan Pablo Montoya utilizzando, però, il muletto. Il Gran Premio d’Austria lo ricordiamo tutti. Fu quello del team order imposto da Jean Todt che portò Barrichello a lasciare la vittoria a Schumi – al volante della 219 – sul traguardo, tra i fischi del pubblico inferocito. A Monaco, dopo essersi qualificato terzo dietro Montoya e la McLaren di Coulthard con il telaio 221, Schumi ha utilizzato la 219 per la gara, giungendo secondo alle spalle dello scozzese per appena un secondo.
L’ultima gara del telaio 219 con Michael Schumacher al volante è il Gran Premio di Francia 2002. Il tedesco, dopo un drive through ed un recupero furioso sulla McLaren di Kimi Raikkonen, ha vinto la gara di Magny-Cours assicurandosi il quinto titolo con sei gare di anticipo sulla fine del campionato. Da qui in poi telaio è stato utilizzato da Rubens Barrichello per le gare di Hockenheim e Spa-Francorchamps (chiuse rispettivamente al quarto e secondo posto), mentre Schumacher ha corso il finale di stagione con i telai 221 e 223.
Terminata la sua attività agonistica, la monoposto 219 è stata venduta insieme alla 220 ad un collezionista giapponese nel 2012. Ora, dopo questa vendita, sarà consegnata al nuovo proprietario a Fiorano dopo una completa restaurazione di motore e trasmissione da parte della Scuderia.
Immagini: Sotheby’s
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